I fratelli Coen girano Inside Llewyn Davis

Variey ci aggiorna sul prossimo progetto dei fratelli Joel ed Ethan Coen che ricordiamo sarà un biopic molto sui generis liberamente ispirata ad uno dei nomi più prestigiosi della scena folk della Greenwich Valley del 1960: Dave Van Ronk. Variety riporta che il film si intitolerà Inside Llewyn Davis e sarà incentrato sulle vicissitudini di Llewyn Davis musicista folk a New York nel 1960, periodo di massimo splendore per il genere.

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I fratelli Coen racconteranno Dave Van Ronk, Oren Moverman il leader dei Beach Boys, Robin Williams in The Wedding, Ben Barnes in The Seventh Son

I fratelli Coen dovrebbero dirigere prossimamente un biopic musicale dedicato alla vita di Dave Van Ronk, musicista di primo piano della New York degli anni sessanta: pare che Joel e Ethan, ispirandosi al libro di memorie The Mayor of MacDougal Street, stiano già scrivendo la sceneggiatura.

Oren Moverman si siederà dietro la macchina da presa di un biopic dedicato al leader dei Beach Boys Brian Wilson: il film, prodotto da Bill Pohland e John Wells, non sarà un film musicale, ma racconterà la vita del cantante in tutte le fasi della sua vita.

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Holy Water, recensione in anteprima

In uno sperduto villaggio irlandese abitato da poche anime quattro amici, un postino senza più  posta da consegnare, il proprietario di un albergo in via di chiusura per mancanza cronica di clienti, un meccanico che si arrangia riparando qualunque cosa e un timido giovane di belle speranze che sogna di fuggire in Inghilterra in cerca di una vita migliore si ritrovano spesso per suonare insieme nel locale pub con il loro gruppo folk.

Visto che la crisi incombe e il lavoro scarseggia ecco che il postino escogita un’idea per risollevare in un sol colpo la magra situazione, conoscendo a menadito il percorso di un trasporto di Viagra che periodicamente segue il suo stesso tragitto e scoprendone l’impensabile valore, convince gli altri membri della band ad organizzare una rapina per impossessarsi del prezioso carico.

Dopo una pianificazione alla Mr. Bean e un’assalto al trasporto a dir poco fantozziano i quattro si impossessano della moltitudine di miracolose pillole blu,  ignari che mentre sono in attesa che le acque si calmino per poter piazzare il carico sul mercato di Amsterdam dagli States arriva un tostissimo team specializzato in sicurezza che oltre ad offrire due milioni di dollari di ricompensa a chi darà informazioni sulla rapina si mette sulle loro tracce sfoggiando un supporto tecnologico alla James Bond.

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Oscar 2011, gli sconfitti

Oscar 2011, fumata bianca in quel di Los Angeles, eletti i migliori artisti e tecnici del mondo del cinema e archiviata anche l’ottantatreesima edizione degli Academy Awards con Il discorso del re che come da pronostici sfrutta il piccolo vantaggio sull’unico suo avversario nella corsa all’ambita statuetta, il biografico The Social Network di David Fincher, vincendo nell’affollatissima categoria miglior film dell’anno, aggiungendo al prestigioso carnet come da copione anche la miglior regia (Tom Hooper), attore protagonista (Colin Firth) e sceneggiatura originale (David Seidler).

Se dovessimo stilare un’ideale classifica degli sconfitti di questa edizione, tra questi c’è senza dubbio The Social Network che alla fine su sette nomination ne imbecca solo tre di cui un paio diciamo minori, oltre alla miglior sceneggiatura non originale scritta a quattro mani da Aaron Sorkin e Ben Mezrich tratta dal libro The Accidental Billionaires di Mezrich,  Fincher si deve accontentare delle categorie miglior colonna sonora e miglior montaggio, purtroppo come si sa agli Oscar non vi è podio, quindi nonostante il prestigio di una o più nomination accumulate, per chi punta alto come la pellicola di Fincher o si vince o si resta al palo.

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Oscar 2011, Miglior film: chi vincerà?

Ad una manciata di ore dalla consegna degli Oscar 2011 ci occupiamo dell’ultima categoria di punta degli Academy Awards e dopo i candidati a miglior regista vediamo la rosa di nominati al miglior film dell’anno.

L’ambita categoria fino all’edizione 2008 era formata da cinque candidati solitamente appaiati ad altre categorie come miglior regia e miglior montaggio, dal 2009 la rosa di candidati si è notevolmente ampliata raggiungendo i dieci titoli in lizza.

Prima di lasciarvi ai candidati di questa ottantreesima edizione qualche curiosità su nominati e vincitori di sempre: nella storia della premiazione bisogna risalire alle prime edizioni (1928/1929) per trovare un regista che non abbia vinto in tandem nella categoria miglior film e miglior regia e sono solo tre i titoli candidati al miglior film dell’anno che non hanno ricevuto anche una nomination per la miglior regia, il più recente è A spasso con Daisy di Bruce Beresford (1989), infine tra gli outsider segnaliamo Shakespeare in Love (1999) come la prima commedia a vincere nuovamente nella categoria dopo la bellezza di trenta edizioni.

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Oscar 2011, Miglior regia: chi vincerà?

Giunti alla vigilia della notte degli Oscar 2011 prevista per domani in quel di Los Angeles vediamo di occuparci du una delle tre categorie di punta dell’Academy insieme a miglior film e miglior attore/attrice dell’anno e cioè la cinquina di candidati alla miglior regia.

Favoriti quest’anno all’ambitissima statuetta, paragonabile per importanza solo a quella di miglior attore/attrice dell’anno, l’inglese Tom Hooper per Il discorso del re in pole position a quota 12 nomination seguito da David Fincher per The Social Network, ma occhio ad eventuali exploit dei fratelli Coen per il remake Il grinta e di David O. Russell per la memorabile biopic spotiva The fighter.

Prima di lasciarvi ai cinque candidati di questa edizione come di consueto qualche curiosità sulla categoria: solo 8 nella storia degli Oscar i candidati a miglior regista e miglior attore protagonista per il medesimo film, tra questi Warren Beatty (Il paradiso può attendere/Reds), Clint Eastwood (Gli spietati/Million dollar baby) e Kevin Costner (Balla coi lupi), mentre il record di vittorie va a John Ford con quattro statuette, seguito da Frank Capra e William Wyler entrambi con tre vittorie, infine per gli outsider Kathryn Bigelow con Hurt Locker è stata la prima donna ad essere insignita della statuetta per la miglior regia e Ang lee con I segreti di Brokeback Mountain il primo regista orientale e non caucasico ad affermarsi nella categoria.

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Oscar 2011, Miglior attore protagonista: chi vincerà?

Il 27 febbraio, data designata per la consegna degli Oscar 2011, si avvicina e noi ci apprestiamo a chiudere questa lunga carrellata sulle nomination di quest’anno occupandoci in ultimo delle rimanenti tre categorie di punta degli Academy Awards: miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista.

Dopo la cinquina di candidate a Miglior attrice protagonista quest’oggi ci occupiamo delle performance maschili candidate quest’anno nella categoria Miglior attore protagonista che vede cinque candidati su cinque presenti in pellicole in lizza per il miglior film dell’anno, con lo spagnolo Javier Bardem a fungere da outsider per Biutiful, pellicola di Alejandro González Iñárritu candidata nella categoria Miglior film straniero.

Prima di lasciarvi alla lista completa di candidati che troverete subito dopo il salto qualche curiosità: 9 gli attori che sono riusciti a bissare nella ipercompetitiva categoria sino ad oggi, tra questi Tom Hanks (Forrest Gump/Philadelphia), Jack Nicholson (Qualcuno volò sul nido del cuculo/Qualcosa è cambiato) e Daniel Day-Lewis (Il mio piede sinistro/Il petroliere), mentre il più giovane vincitore della categoria è stato Adrien Brody, che nel 2002 a 29 anni si aggiudica una statuetta per Il pianista di Roman Polanski.

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Oscar 2011, per gli scommettitori statuetta a Il discorso del re

A due giorni dall’attesa notte degli Oscar 2011 ferve il toto-statuetta con quote, pronostici, outsider e classifiche che come vi abbiamo già accennato qualche post fa danno in pole postition le due biografie campioni d’incasso The Social Network di David Fincher e Il discorso del re di Tom Hooper, con un margine per la vittoria finale assegnato in queste ultime ore secondo le stime dei bookmaker inglesi ed italiani proprio alla pellicola inglese che forte di 12 nomination, quattro in più rispetto alle 8 assegnate al film di Fincher, potrebbe spuntarla al fotofinish.

Scendiamo nel particolare e vediamo cosa ci dicono i numeri, gli esperti della britannica Stanleybet parlano di un margine piuttosto risicato per la vittoria finale de Il discorso del re su The Social Network che con l’approssimarsi della premiazione è andato ridimensionandosi, insomma il film di Fincher quotato ora a 2.50 e che ricordiamo ha già battuto in patria la biopic di Hooper quotata a 1.25 vincendo come miglior film ai Golden Globe 2011, accorcia le distanze che restano comunque decisamente labili e lasciano aperto il risultato finale per un testa a testa.

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Rango, recensione in anteprima

Rango è un camaleonte che vive una sorta di crisi d’identità, insomma passare una vita intera a mimetizzarsi in un terrario casalingo avendo una personalità forte e una grande fantasia di stampo cinematografico, con tanto di virtuale troupe composta da gadget di plastica tra cui un pesciolino e il busto di una Barbie, creerebbe scompensi a chiunque, ma il destino per Rango ha in riserbo una sorpresa, un tantinello inaspettata e decisamente repentina rispetto a ciò che il nostro amico sognava, ma come si dice a caval donato non si guarda in bocca e così durante un viaggio in auto Rango finisce accidentalmente catapultato nel bel mezzo di un inospitale e assolato deserto.

L’impatto con la perigliosa location da spaghetti-western lo porterà a conoscere da subito e da molto vicino il mondo dei predatori grazie o meglio a causa di un incontro molto ravvicinato con un falco che ha intenzione di trasformarlo in un lauto spuntino, schivato il rapace in una sequenza degna di un action Rango comincerà a far conoscenza con la fauna locale e a stringere amicizie, in men che non si dica troverà la sua clac formata da Borlotta la prima camaleonte femmina incontrata da Rango e l’armadillo Carcassa, insieme raggiungeranno la vicina Polvere, classica cittadina vecchio West dove Rango in men che non si dica verrà eletto nuovo sceriffo e dovrà scoprire un mistero che riguarda l’elemento più prezioso nel deserto, oltre che  preziosa merce di scambio nella cittadina, a mettergli i bastoni tra le ruote la prima nemesi ufficiale dello sceriffo Rango, il malvagio serpente di malaffare Jack Sonagli.

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Oscar 2011, Miglior attrice non protagonista: chi vincerà?

Nuova cinquina di candidati agli Oscar 2011, anzi di candidate visto che oggi ci occupiamo delle nomination alla miglior attrice non protagonista che quest’anno mostra una rosa di nominate all’insegna del multigenerazionale, dalla diciassettenne Hailee Steinfeld intraprendente e determinata adolescente nel remake dei fratelli Coen  Il grinta alla veterana Jacki Weaver che nel sorprendente crime australiano Animal kingdom si cimenta con una matriarca davvero da Oscar, entrambe potrebbero rivelarsi la sorpresa di quest’anno.

Dopo il salto trovate tutte le candidate di questa edizione.

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Festival di Berlino 2011 venerdì 19 febbraio: ultime proiezioni e in serata premiazione

Penultima giornata di proiezioni al Festival di Berlino 2011, in serata ci sarà la cerimonia di premiazione ed oggi per le pellicole in concorso bissano The forgiveness of blood dell’americano Joshua Marston (Maria full of grace) che ricordiamo co-prodotto dall’italiana Fandango e il tedesco If not us, who di Andres Veiel, mentre fuori concorso ancora una proiezione per Unknown-Senza identità, thriller ambientato dallo spagnolo Jaume Collet-Serra proprio in quel di Berlino e che vede protagonista il veterano Liam Neeson.

A poche ore dalla premiazione è tempo di bilanci e oltre ai candidati all’ambito Orso d’oro al miglior film,  tra i favoriti l’iraniano Asghar Farhadi con la sua intensa esplorazione di un conflitto di coppia in Nader And Simin, A Separation che ha entusiasmato la platea berlinese, non si possono dimenticare le incursioni in un atipico 3D d’autore dei veterani Herzog e Wenders, quest’ultimo con il documentario fuori concorso Pina ha ricevuta una commossa ovazione alla sua prima proiezione e naturalmente un’altra pellicola squisitamente d’autore e applauditissima alla rassegna berlinese, l’anomalo remake Il Grinta che grazie ai fratelli Coen, tanto snob quanto geniali, torna alle origini ripescando la sua suggestiva matrice letteraria e mostrando ancora una volta quanto il western sia tutt’altro che morto e sepolto.

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Oscar 2011, Miglior scenografia: chi vincerà?

Altro giro altra cinquina di nominati agli Oscar 2011, oggi dopo esserci occupati dei canfidati ai migliori costumi diamo uno sguardo agli scenografi e relative pellicole selezionate quest’anno dall’Academy.

Prima di lasciarvi ai candidati di quest’anno che troverete subito dopo il salto e che vi ricordiamo suddivisi in direzione artistica e decorazione set, vi segnaliamo che la categoria ha un suo campione di sempre, si tratta dell’irlandese Cedric Gibbons che prima  della sua scomparsa avvenuta nel ’60 ha raccimolato la bellezza di 39 nomination e 11 statuette, tra i suoi lavori premiati Piccole donne (1949), Un americano a Parigi (1951) e Lassù qualcuno mi ama (1957).

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Oscar 2011, Migliori costumi: chi vincerà?

Altra scorsa alla corposa sequela di candidati agli imminenti Oscar 2011, oggi è il turno della categoria migliori costumi che a differenza delle altre categorie dell’Academy oltre ad essere tutta al femminile ha il suo rappresentante da guinness, si tratta della costumista americana Edith Head, per lei una stella sulla Walk of Fame, 35 nomination e 8 premi Oscar vinti in maggioranza negli anni ’50, tra i suoi lavori La rosa tatuata, Notorious, Eva contro Eva, Sabrina e La stangata.

Anche gli italiani, che di moda hanno da sempre fatto virtù, hanno lasciato il loro segno nella categoria, dagli anni ’80 ad oggi tra i premiati figurano una sfilza di nomination e due Oscar per Milena Canonero (Momenti di Gloria/Marie Antoinette) e una statuetta a testa per Franca Squarciapino (Cyrano de Bergerac) e Gabriella Pescucci (L’età dell’innocenza).

dopo il salto trovate la lista delle nomination di quest’anno e qualche informazione sui candidati.

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Festival di Berlino 2011 venerdì 11 febbraio: oggi Margin Call e omaggio a Panahi

Dopo la serata d’inaugurazione eccoci alla prima giornata ufficiale di proiezioni della sessantunesima edizione del Festival di Berlino, ieri conferenza stampa per i fratelli Coen che con il loro remake Il Grinta, candidato a dieci premi Oscar, hanno aperto fuori concorso la rassegna.

La coppia di registi torna a Berlino tredici anni dopo con lo stesso protagonista, il veterano premio Oscar Jeff Bridges, del loro cult Il grande Lebowski e parlano del loro nuovo film come di “un western per caso”:

La parola western andrebbe messa tra virgolette…True Grit è un western solo perché si svolge nell’America del sud nel 1870, ma non credo che l’epopea western sia ciò su cui il libro è incentrato. Il nostro è un western solo per caso.

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