Oscar 2011, Miglior film straniero: chi vincerà?

Oggi spazio Oscar 2011 dedicato alla cinquina di candidati al miglior film straniero che purtroppo non prevede nessun italiano in corsa per la prestigiosa statuetta, infatti i tre papabili alla nomination Vincere di Marco Bellocchio, Io sono l’amore di Luca Guadagnino e La prima cosa bella di Paolo Virzì sono stati tutti cassati dall’Academy in fase di cernita.

Prima di passare alle cinque pellicole candidate quest’anno, che come di consueto vi presenteremo singolarmente subito dopo il salto, qualche curiosità sull’ambita categoria che da un paio di anni a questa parte rappresenta l’unica vera sorpresa a livello di pronostici, vedi le ultime due edizioni con gli exploit del giapponese Departures e dell’argentino Il segreto dei suoi occhi.

Per quanto riguarda le pellicole italiane viste sul podio è dagli anni ’90 che l’Italia non conquista la statuetta, dal trionfo di Benigni nel ’99 con La vita è  bella.

Veniamo ora alla cinquina di aspiranti al titolo edizione 2011, in pole position troviamo In un mondo migliore della danese Susanne Bier, la regista dell’acclamato Non desiderare la donna d’altri si è già aggiudicata il Golden Globe come miglior pellicola straniera ed il premio del pubblico all’edizione 2010 del Festival Internazione del Film di Roma.

Christian ed Elias sono due adolescenti problematici che intraprenderanno un percorso verso il male che genitori e scuola non potranno ostacolare.

Secondo candidato e salvo sorprese dell’ultima ora secondo favorito alla vittoria, Biutiful del messicano Alejandro González Iñárritu che ha già valso al protagonista Javier Bardem il premio per la miglior interpretazione maschile assegnatogli ex-aequo con il nostro Elio Germano al Festival di Cannes 2010.

Uxbal con due figli da accudire e una moglie instabile vive di manodopera clandestina, la scoperta di avere un cancro incurabile lo spingerà a far di tutto pur di dare un futuro alla sua famiglia.

Terza nomination e possibile outsider di quest’anno Yorgos Lanthimos e il suo Dogtooth, il filmaker e regista teatrale di origini greche riesce a portare agli Academy una pellicola non fruibilissima e proprio per questo particolarmente originale nel suo impianto.

Tre ragazzi vengono cresciuti ed istruiti dai genitori in totale isolamento con input che creano un mondo alternativo per i tre che vivono una realtà alienata, un mondo però inesorabilmente labile che verrà incrinato alla prima intrusione proveniente dal mondo esterno.

Il quarto candidato di quest’anno è il canadese La donna che canta (Incendies), il regista Denis Villeneuve al suo quarto lungometraggio, dopo la cronaca di una strage in un liceo di Montreal narrata nel suo Polytechnique, stavolta adatta per il grande schermo una piece teatrale.

Jeanne e Simon sono una coppia di gemelli canadesi che alla morte della madre libanese scoprono di avere un padre ed un fratello di cui ignoravano l’esistenza, Simon deciderà di saperne di più intraprendendo un percorso a ritroso nella memoria della madre fino alla sua terra d’origine.

Quinto ed ultimo candidato per questa categoria Outside the law (Hors-la-loi) pellicola del regista franco-algerino Rachid Bouchareb che ricorda una pagina nera del colonialismo francese in Africa, ricostruendo gli eventi e il clima politico che portarono al massacro di Sétif e Guelma. la pellicola è stata contestata alla sua proiezione in concorso alla sessantatreesima edizione del Festival di Cannes

Attraverso lo sguardo di tre fratelli scopriremo come alla fine della seconda guerra mondiale i tumulti indipendentisti dell’Algeria sotto il giogo del colonialismo francese si intensificarono inasprendo il conflitto e portando la Francia a tentare di soffocare nel sangue la ribellione.