Cinema Italiano 2008: non solo Gomorra

Insomma insomma, che anno difficile questo 2008! E quanto cinema ci siamo visti, a volte nostro malgrado, devo dire; mi è accaduto spesso, infatti, il venerdi sera, di andare al cinema ed essere imbarazzato nel constatare che niente suscita realmente quella spinta motivazionale alimentata sicuramente da una rosa sempre variopinta di scelte possibili!

Col cinema italiano, poi, si deve andare particolarmente cauti; non che abbia alcunchè in meno rispetto al cinema d’oltralpe, semplicemente si tratta secondo me di un genere a sè, per lo meno è come lo vivo io, anche se una simile affermazione banalizza il mio pensiero.

Ad ogni modo, iniziamo ricordando Amore Bugie e Calcetto di Luca Lucini, e Caos Calmo, di Antonello Grimaldi, con Nanni Moretti; entrambi hanno fatto parlare di sè per motivi assolutamente diversi.

Non possiamo assolutamente non citare le risate, che tali sono state, e che ci siamo fatti guardando Grande, Grosso e Verdone, di Carlo Verdone; più stanco, con il peso degli anni, ma sempre Verdone; da non dimenticare la stupenda Claudia Gerini che interpreta la moglie di Verdone in uno dei tre episodi.

Matteo Garrone ci ha invece fatto un regalo importante, con Gomorra tratto dal romanzo di Roberto Saviano; un film bellissimo, sconvolgente, assolutamente da vedere e da rivedere, non solo per non dimenticare, ma anche per riflettere.

Passando per titoli come Capitan Basilico di Massimo Morini, Carnera – The Walking Mountain di Renzo Martinelli, che ci ha raccontato la storia vera del grande (è proprio il caso di dirlo) Carnera, Ce Steva Na Vota di Amedeo Veneruso e Cenci in Cina di Marco Limberti, I Vicere, si arriva ben presto a Il Divo di Paolo Sorrentino.

Il divo viene raccontato in modo minuzioso, polemico e delicato allo stesso tempo; un altro dei film da vedere di quest’annata italiana; il cinema di questi anni esprime non solo una grande estetica, ma anche la crisi in atto, tramite la voce dei registi.

Come Dio Comanda è il film che Gabriele Salvatores ci ha regalato quest’anno, accanto al al quale abbiamo potuto vedere Fine Pena Mai di Davide Barletti, e Lorenzo Conte, Galantuomini di Edoardo Winspeare, I Demoni di San Pietroburgo di Giuliano Montaldo.

Altri “hub” di fondamentale importanza sono Il papà di Giovanna di un Pupi Avati in piena forma, Tutta la vita davanti di Virzì, La ragazza del lago, che ha aperto la grande annata di Toni Servillo, Giorni e nuvole e Pranzo di ferragosto. Delusione generale per Il Sangue dei Vinti di Michele Soavi) e, almeno per quello che mi riguarda, delusione ancora più pervasiva per L’Allenatore nel Pallone 2 di Sergio Martino, per la serie, anche la demenzialità vuole la sua parte (a proposito di demenzialità: Ti Stramo), ma con un minimo di criterio; si tratta infatti di una copia un pò sbiadita, almeno questa è stata la mia percezione.

Piacevole sorpresa L’Uomo che Ama di Maria Sole Tognazzi, confermando il talento asorbito in famiglia; in uscita in questi giorni La Fidanzata di Papà di Enrico Oldoini con Massimo Boldi, la controparte, il cinepanettone Natale a Rio di Neri Parenti con Christian con De Sica e Il cosmo sul comò con Aldo Giovanni e Giacomo. Per la serie “ne rimarrà soltanto uno”.

Parlami D’Amore di Silvio Muccino ci parla d’amore e di altre cose, sentimenti e introspezione sono alla base di Riprendimi di Anna Negri, Scusa Ma Ti Chiamo Amore di Federico Moccia.

Accanto a Lino Banfi, un altro grande ritorno: Jerry Calà è tornato a vivere da solo, per l’appunto, in Torno a Vivere da Solo , in cui dirige se stesso reduce dalla separazione e anche l’ex moglie Mara Venier in una fugace apparizione.

Ben altro peso, infine, quello di Un Giorno Perfetto di Ferzan Ozpetek, contrappesato da Un’Estate al Mare di Carlo Vanzina.