Febbre da cavallo-La mandrakata, recensione

Bruno Fioretti (Gigi Proietti) come il lupo del famoso detto ha cambiato fidanzata ma non vizio ed il Mandrake che è in lui continua a renderlo inaffidabile e compulsivo quando si tratta di scommettere sui cavalli, infatti Bruno continua imperterrito a perdere vagonate di soldi insieme ai suoi due nuovi compari, Micione (Rodolfo Laganà), quarantenne bamboccione ancora intento a far la cresta ai genitori con cui vive e l’Ingegnere (Andrea Ascolese), studente fuori corso cronico anch’egli con una passione sfrenata per le corse dei cavalli.

I tre tra una scommessa persa e l’altra sembrano pronti a fare il colpaccio visto che l’Ingegnere ha messo a frutto il suo sapere per concepire un’infallibile software da applicare alle scommesse, software che dopo qualche dritta fortunata, finirà per naufragare miseramente.

Così Bruno ormai stanco di perdere si accorge di un paio di cavalli che si assomigliano in maniera impressionante, l’unica differenza è che uno è un brocco e l’altro un campione, scatta così la geniale super-mandrakata che consiste nello scambiare per un periodo di tempo i due cavalli così da truccare risultati e quotazioni e poi al momento giusto rimettere le cose a posto, piazzando una scommessa finale di quelle che ti cambiano la vita…

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I bruttissimi, Ragazzi della notte

la-locandina-di-ragazzi-della-notte-86670 (300 x 417)Oggi per i film da dimenticare o se preferite da evitare, vi segnaliamo l’ennesima prova dietro la macchina da presa dell’attore Jerry Calà, ex-ragazzo del Pony Express che recentemente ci ha piacevolmente sorpreso con il sequel Torno a vivere da solo, dopo la commediola gossippara Vita Smeralda e uno dei nostri Bruttissimi doc, il tremebondo Chicken Park, parodia a base di polli giganti preistorici (!!) del blockbuster  di Spielberg Jurassic Park, la cui visione regala i medesimi effetti collaterali di un dopo-sbornia.

Il film di cui ci occupiamo oggi è Ragazzi della notte, via di mezzo tra un mockumentary all’amatriciana, un servizio di Lucignolo e un film di Moccia, in cui Calà nei panni di se stesso racconta, attraverso lo sguardo di una fittizia troupe televisiva, le scorribande all’insegna della trasgressione da sabato sera di un gruppo di ragazzi.

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L’allenatore nel pallone 2, recensione

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I fasti e la salvezza strappata in extremis della mitica Longobarda, fanno ormai parte del glorioso passato dell’ex-allenatore, ora imprenditore Oronzo Canà (Lino Banfi), che abbandonata la panchina gestisce un’azienda agricola che produce olio d’oliva, accanto a lui l’inseparabile moglie Mara (Giuliana Calandra), e la figlia Michelina (Stefania Spugnini), a cui si sono aggiunti il fedigrafo genero Fedele (Biagio Izzo)  e il nipote Oronzino.

Una sera però l’ex-mister viene invitato ad una trasmissione sportiva per festeggiare il ritorno della Longobarda in serie A e in vena di nostalgiche reminscenze sportive Canà confessa che in quella ultima e decisiva partita, che salvò la Lomgobarda da una ormai certa retrocessione, c’erano state delle pressioni dell’allora presidente della società per questioni economiche.

La bomba mediatica esplode e lo scandalo fa il giro di tv, web e giornali, così Willy Borlotti (Andrea Pucci)  figlio del vecchio presidente, si ritrova coinvolto in una ridda di voci e scoop scandalistici che fanno crollare le quotazioni della neo-promossa società irritando non poco l’ambiguo imprenditore russo Ivan Ramenko (Emilio de Marchi), fresco associato della Longobarda ormai nella bufera.

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Cinema Italiano 2008: non solo Gomorra

Insomma insomma, che anno difficile questo 2008! E quanto cinema ci siamo visti, a volte nostro malgrado, devo dire; mi è accaduto spesso, infatti, il venerdi sera, di andare al cinema ed essere imbarazzato nel constatare che niente suscita realmente quella spinta motivazionale alimentata sicuramente da una rosa sempre variopinta di scelte possibili!

Col cinema italiano, poi, si deve andare particolarmente cauti; non che abbia alcunchè in meno rispetto al cinema d’oltralpe, semplicemente si tratta secondo me di un genere a sè, per lo meno è come lo vivo io, anche se una simile affermazione banalizza il mio pensiero.

Ad ogni modo, iniziamo ricordando Amore Bugie e Calcetto di Luca Lucini, e Caos Calmo, di Antonello Grimaldi, con Nanni Moretti; entrambi hanno fatto parlare di sè per motivi assolutamente diversi.

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Recensione: Torno a vivere da solo

Giacomo (Jerry Calà), dopo essersi sdoganato dai genitori 26 anni fa, andando a vivere da solo a Milano, oggi è un agente immobiliare di successo, con tanto di moglie viziata, Francesca (Tosca D’Aquino), che ha un debole per le scarpe, e due figli Chiara (Marcedes Henger) e Mirko (Rudy Smaila) che lo usano come bancomat.

Infelice della situazione che si è creata, Giàgià come è chiamato dagli amici, decide di separarsi dalla moglie, riprendere possesso del suo loft che ha ancora molti degli accessori che l’hanno reso famoso, dal wc collegato al jukebox al tavolo con le gambe autoreggenti, e tornare a vivere da solo.

I problemi, rispetto ad una volta, sono diversi: adesso Giacomino deve imparare a gestire, non sono più i genitori asfissianti, che ormai sono vecchi (interpretati da Paolo Villaggio e Gisella Sofio), ma la famiglia allargata, i rapporti con gli amici, tra cui quello con Ivano (Enzo Iacchetti), gay innamorato di lui e quello con Nico (Don Johnson) donnaiolo che vive la sua stessa situazione, e le nuove relazioni con le donne tra tutte Jessica (Eva Henger),ex di Nico e Telma (Nara de Natividade), la modella.

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Incassi al botteghino: ancora Twilight in Italia, ancora Four Christmases in USA

Nel weekend del 5-7 dicembre, non cambiano sostanzialmente le classifiche degli incassi al botteghino in Italia e in America: in USA domina sempre Four Christmases, con un non esaltante guadagno di oltre sedici milioni di dollari. Alle sue spalle Twilight riconquista la seconda posizione scavalcando Bolt, che rimane saldamente al terzo posto, davanti ad Australia, che passa dal quinto al quarto posto, invertendosi con Quantum of solace, ma non convincendo il grande pubblico (ad oggi ha incassato trenta milioni di dollari, cinque in più di Transporter 3, trenta in meno di Role Models).

Per concludere il quadro dei risultati americani, bisogna sottolineare il tiepido riscontro che ha avuto The Punisher: War Zone, che ha incassato solo quattro milioni e spicci (con una media di 1.703 Dollari a sala). Bene, invece, Cadillac Records che, seppur sia uscito in sole 686 copie, sfiora i tre milioni e mezzo, risultando, della top ten, quello con l’incasso medio più alto (5.023 Dollari di media a sala).

In Italia, svetta ancora una volta davanti a tutti Twilight, che con il milione e centomila guadagnati questa settimana sorpassa in un colpo solo Mamma Mia e High School Musical 3 nei maggiori introiti dell’anno, piazzandosi, con 9.556.998 Euro, alle spalle dei soli Kung Fu Panda ed Hancock. Buon esordio per Saw V, che supera il milione di Euro, che, seppur venga distribuito in 272 copie (132 in meno del film dei giovani vampiri e 170 in meno di Bolt), si piazza in seconda posizione, proprio davanti al cartone della Disney. Scende in quarta posizione Nessuna Verità, mentre sale in quinta, Solo un padre.

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Weekend al cinema: Saw V, La coniglietta di casa, The Millionaire e altri 10 film in uscita questa settimana

Anche questa settimana ci troviamo di fronte ad una dispersiva infornata di novità composta da tredici pellicole. A parte l’attesissimo quinto episodio di Saw. le altre sono prettamente commedie e drammatici, tra cui è difficile districarsi.

Tra tutte le nuove pellicole spiccano sicuramente il pluripremiato e candidato The Millionaire di Danny Boyle, il fenomeno americano La coniglietta di casa e il ritorno cinematografico di Jerry Calà in Torno a vivere da solo.

Tra i film acclamati dalla critica ricordiamo anche La felicità porta fortuna, Stella, L’ospite inatteso, e Racconto di Natale.  Gli italiani: oltre al film di Calà, escono Ossidiana, Diari, Io non ci casco e Un attimo sospesi. Chiude il quadro il thriller Passengers: mistero ad alta quota.

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Jerry Calà, una storia nel cinema

La filmografia di Calogero Calà , nato a Catania, il 28 giugno 1951 è veramente sconfinata. Lo conosciamo tutti col suo nome d’arte, Jerry Calà, nome che ha adottato come auto-etichetta fin dai tempi degli esordi, quelli in cui la sua carriera di attore iniziava a decollare con i Gatti di Vicolo Miracoli.

Nasce a Catania, originario di San Cataldo in Sicilia vira poi su Verona; là frequenta il liceo classico Scipione Maffei, dove il destino vuole che incontri i suoi compagni di avventura, che diverranno successivamente i Gatti di Vicolo Miracoli.

L’obiettivo di Jerry non è cambiato molto nel corso della sua carriera: la risata. Jerry ha fatto ridere il pubblico italiano nelle vesti di attore, sceneggiatore e regista. Celeberrime alcune sue frasi, divenute, col tempo, dei veri e propri tormentoni.

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Torno a vivere da Solo, trailer dell’ultimo film di Jerry Calà

Dal 5 dicembre in molte sale italiane fa il suo ritorno cinematografico Jerry Calà: dopo il suo non entusiasmante Vita Smeralda, il comico punta a rifarsi e a diventare il terzo incomodo tra i cinepanettoni di Boldi e De Sica, proponendo il sequel del film Vado a vivere da solo, di cui è attore e regista, dal titolo Torno a vivere da solo.

Nel cast del film, insieme a lui, ci sono, tra gli altri, Paolo Villaggio, Enzo Iacchetti, Randy Ingerman, Tosca D’Aquino, Eva Henger e Don Johnson (doppiato in milanese).

Torno a vivere da solo racconta la storia di Giacomo, un affermato agente mobiliare milanese, che decide di lasciare la sua compagna napoletana, i suoi due figli adolescenti, i suoi genitori in crisi e la sua città, Milano, per andare a vivere da solo, affrontando la separazione. Ad aiutarlo ci saranno i suoi amici, che gli faranno sopportare la difficile vita da divorziato, fatta di visite settimanali, alimenti da pagare e nuove amanti da corteggiare.

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Jerry Calà torna a vivere da solo

Il 28 novembre, Torno a vivere da solo. Protagonista del sequel cult Vado a vivere da solo è sempre Jerry Calà che, diretto nel 1982 dal regista Marco Risi, vestiva i panni di uno studente inconcludente e fuoricorso alle prese con una decisione campale: lasciare i genitori per cominciare a vivere per conto proprio, in una squallida mansarda. Prospettiva allettante per il sogno di “libertà”, ma che si rivela piena di imprevisti.

La commedia, che uscirà nelle sale la fine di novembre, è questa volta basata su una sceneggiatura dello stesso Calà e di Gino Capone. Il film riprende le vicende di Giacomo affermato agente immobiliare, che scappa da sua moglie Francesca, una napoletana approdata a Milano negli anni ’80 e dalla famiglia, in cerca di evasione dalla routine e dallo stress quotidiano.

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