Recensione: Mamma mia… che film!


Donna (Meryl Streep) è una madre single, proprietaria – sulla splendida (e immaginaria) isola greca di Kalokairi – del “Villa Donna”, un piccolo albergo che manda avanti praticamente da sola. La figlia ventenne Sophie (Amanda Seyfried) sta per sposarsi ed ha un solo sogno: essere accompagnata all’altare da suo padre. Peccato che non abbia la minima idea di chi possa essere.

La ragazza spera di trovare la risposta che cerca nel diario di sua madre, ma scopre che per il ruolo di papà ci sono ben tre possibili candidati (Brosnan, Firth e Skarsgård): chi sarà quello giusto?

Sophie sceglie di invitarli tutti al matrimonio, credendo che sarà in grado di riconoscere il suo vero padre a prima vista, ma niente è così facile come sembra…

La regista Phyllida Lloyd abbandona il suo campo abituale – quello del teatro e della lirica – per dirigere una pellicola che arriva dopo il successo planetario dell’omonimo musical teatrale, inaugurato nel 2001. La sensazione che si ricava vedendo il film è che ingrani lentamente salendo man mano di ritmo e travolgendo gli spettatori, soprattutto per merito dei grandi successi degli ABBA (20 in tutta la pellicola).

Meryl Streep è ottima: scoppia di vitalità, è credibile e briosa. Non male anche i personaggi maschili: è sorprendente vedere l’ex 007 Brosnan mentre canta e balla. Va detto che il plot è, come da manuale, poco credibile, ma il successo collaudato del musical a teatro non poteva che procurare alla pellicola dei buoni introiti. In realtà, il budget di produzione è stato abbastanza basso rispetto alla norma; tra i produttori, comunque, vi sono Tom Hanks e la moglie (che curiosamente ha origini greche ed aveva già finanziato Il mio grosso grasso matrimonio greco).

Insomma, nel globale Mamma mia è un film che vale davvero la pena di andare a vedere, ma attenzione: forse uscirete dal cinema ballando…