Gary Winick è morto

Gary Winick è morto questa notte, poco prima della cerimonia degli Oscar 2011: il regista e produttore canadese aveva solo 49 anni. La causa del decesso non è ancora stata nota. La notizia è stata data da Matt Dentler su Twitter.

Winick, pioniere del digitale, ha contribuito nella sua carriera a incentivare la produzione di cinema indipendenti, tanto da aver prodotto dal 2001 al 2007 diciannove film, tra cui Tape di Linklater, Personal Velocity di Miller (con il quale nel 2003 ha vinto l’Independent Spirit John Cassavetes Awards), Pieces of April di Peter Hedges, Lonesome Jim di Steve Buscemi e Starting Out in the Evening di Andrew Wagner.

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Box Office 25-27 febbraio 2011: Manuale d’amore 3 primo in Italia, Gnomeo e Giulietta negli USA

La situazione italiana. Nell’ultimo weekend di febbraio Manuale d’amore 3 esordisce in testa agli incassi del boxe office con 2,9 milioni di euro: la cifra, nonostante sia alta, non è proprio esaltante, vista la massiccia copertura mediatica riservata al film (con tanto di partecipazione a Sanremo di Monica Bellucci e Robert De Niro) e dato il numeri di sale in cui è uscito. Rispetto al secondo capitolo, il film ha incassato la metà e la media per sala (4.400 €) fa pensare che difficilmente riuscirà a raggiungere i 19 milioni di euro del suo predecessore. Alle spalle della commedia italiana si collocano: Il Cigno Nero, secondo con 991mila euro (2,6 milioni totali), Amore e altri rimedi, terzo con 800mila euro (2,55 milioni totali), Il grinta, quarto con 703mila euro (2,17 milioni totali) e Femmine contro maschi, quinto con 655mila euro (10,87 milioni totali). Le altre novità: esordisce al sesto posto, con 643mila euro Unknown – Senza Identità; 127 Ore è ottavo con 320mila euro; Shelter – Identità paranormali è tredicesimo con 186mila euro; Ladri di cadaveri è quattordicesimo con 101mila euro. Altro: Il discorso del re, fresco trionfatore agli Oscar 2011, con i 483mila euro incassati supera quota 5 milioni totali.

La situazione americana. Nel weekend degli Oscar, va in testa alla classifica nientemeno che Gnomeo e Giulietta: il film d’animazione della Disney si porta a casa 14,2 milioni al terzo weekend (75,1 milioni di dollari totali) e batte tutte le nuove uscite. A seguire troviamo Libera Uscita (Hall Pass), malamente secondo (visto il cast che ha a disposizione) con 13,4 milioni di dollari (costato 35 milioni di dollari), Unknown – Senza Identità, terzo con 12,4 milioni di dollari (42,8 milioni totali e ne è costato 30), Mia moglie per finta, quarto con 11,1 milioni di dollari (79,35 milioni totali) e Sono il numero quattro, quinto con 11 milioni (37,74 totali). Altro: Il discorso del re, settimo con 7,6 milioni di dollari tocca quota 114,5 milioni; Drive Angry 3D floppa esordendo in nona posizione con soli 5,1 milioni di dollari; Il cigno nero racimola 1,35 milioni e porta il suo totale a 103,5 in patria (225 in tutto il mondo ed è costato solo 15 milioni); Il grinta con 1,9 milioni arriva a quota 167,1 milioni totali in patria (214 in tutto il mondo).

Andiamo a riassumere le prime cinque posizioni della classifica italiana e americana:

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Oscar 2011, lo show di Kirk Douglas e la parolaccia di Melissa Leo

Sembra che sia stato il novantaquatreenne Kirk Douglas, padre dell’altro divo Michael, ha dare una prima impennata agli ascolti della notte degli Oscar numero ottantatrè, suo l’onore di consegnare ieri la statuetta alla miglior attrice non protagonista, primo riconoscimento di rilievo della lunga serata di premiazione che ha visto trionfare Il discorso del re e crollare in dirittura d’arrivo The Social Network.

Douglas Senior da vero mattatore ha giocato con i presenti corteggiando la presentatrice Anne Hathaway e scambiato due chiacchiere con i candidati presenti sul palco tra cui James Franco definito molto più attraente fuori dalla grotta e qualcuno di quelli seduti in platea, come l’inglese e secondo Douglas troppo serioso Colin Firth.

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Pirati dei Caraibi 4-Oltre i confini del mare, le action figures ufficiali

Per lo spazio dedicato alle action figures cinematografiche, oggi torniamo ad occuparci del sequel Pirati dei Caraibi 4-Oltre i confini del mare, nuovo capitolo della lucrosa serie basata su una delle attrazioni più visitate dei parchi a tema Disney e per questa quarta puntata orfana del regista Gore Verbinski in procinto di debuttare nelle sale italiane il prossimo 11 marzo con il cartoon-western Rango, sostituito per una nuova avventura tra tesori, magia e velieri dall’esperto in musical Rob Marshall.

In occasione dell’uscita del film, che ricordiamo nelle sale italiane a partire dal 18 maggio 2011, sono stati rilasciati i primi set di action figures ufficiali che vedono riprodotti i personaggi che ritroverete su schermo in tre distinti set da 5, 6 e 12 figures da 10 cm., con l’aggiunta di un set di mini-diorama che riproducono alcune sequenze tratte del film.

Dopo il salto trovate una galleria fotografica con tutti i set, che ricordiamo disponibili da marzo 2011.

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Bobby, recensione

Los Angeles 5 giugno 1968, nel prestigioso hotel Ambassador meta di divi hollywoodiani, starlette e politici di grido siamo nelle ore immediatamente precedenti al discorso che il senatore Robert Kennedy in corsa per le primarie della California sta per proclamare ai suoi sostenitori, riuniti nell’albergo divenuto per l’occasione quartier generale della sua campagna elettorale.

Seguiremo le vicissitudini che anticiperanno l’attentato perpetrato da un folle armato che proprio durante il discorso di Kennedy sparerà dalla folla assiepata nella sala, uccidendo il senatore e ferendo ospiti e personale dell’albergo.

Conosceremo tra gli altri il cameriere Josè (Freddy Rodriguez) bloccato da un doppio turno che lo costringerà a rinunciare ad una delle partite di baseball del secolo finendo per regalare i biglietti al suo amico cuoco Edward (Laurence Fishburne), il sovrintendente alle cucine Timmons (Christian Slater) razzista ed arrogante che verrà licenziato proprio quel giorno dal direttore dell’albergo Paul (William H. Macy) sposato con la parrucchiera Miriam (Sharon Stone) e la cui relazione con una bella centralinista (Heather Graham) verrà scoperta dalla consorte proprio grazie a Timmons, in cerca di vendetta per il repentino licenziamento.

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Oscar 2011, gli sconfitti

Oscar 2011, fumata bianca in quel di Los Angeles, eletti i migliori artisti e tecnici del mondo del cinema e archiviata anche l’ottantatreesima edizione degli Academy Awards con Il discorso del re che come da pronostici sfrutta il piccolo vantaggio sull’unico suo avversario nella corsa all’ambita statuetta, il biografico The Social Network di David Fincher, vincendo nell’affollatissima categoria miglior film dell’anno, aggiungendo al prestigioso carnet come da copione anche la miglior regia (Tom Hooper), attore protagonista (Colin Firth) e sceneggiatura originale (David Seidler).

Se dovessimo stilare un’ideale classifica degli sconfitti di questa edizione, tra questi c’è senza dubbio The Social Network che alla fine su sette nomination ne imbecca solo tre di cui un paio diciamo minori, oltre alla miglior sceneggiatura non originale scritta a quattro mani da Aaron Sorkin e Ben Mezrich tratta dal libro The Accidental Billionaires di Mezrich,  Fincher si deve accontentare delle categorie miglior colonna sonora e miglior montaggio, purtroppo come si sa agli Oscar non vi è podio, quindi nonostante il prestigio di una o più nomination accumulate, per chi punta alto come la pellicola di Fincher o si vince o si resta al palo.

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Oscar 2011: Il discorso del re è il miglior film dell’anno

L’Academy ha parlato (CLICCATE QUI per leggere il live): Il discorso del re è ufficialmente stato riconosciuto come il miglior film dell’anno: il film di Tom Hooper si è portato a casa anche il premio per la miglior regia, quello per il miglior attore protagonista, il bravissimo Colin Firth, e quello per la miglior sceneggiatura originale.

Esce battuto dunque The Social Network, che si è dovuto accontentare di tre riconoscimenti, quello per la miglior sceneggiatura adattata, quella per il montaggio e quello per le migliori musiche. Esce con le ossa rotte, ma era prevedibile Il Grinta, che aveva una decina di candidature e non ottiene nemmeno un premio (ma ci ha pensato il pubblico al botteghino a regalare soddisfazioni ai fratelli Coen)

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Oscar 2011, vincitori

E’ iniziata ufficialmente la cerimonia di consegna dei premi Oscar 2011. Se volete seguire il live vi invitiamo a cliccare sul link. Se invece volete soltanto conoscere i vincitori, non dovete fare altro che proseguire dopo il salto e leggere i nomi segnalati in grassetto.

Dopo il salto potete leggere la lista completa dei vincitori.Se volete leggere il commento CLICCATE QUI.

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Oscar 2011 Live … chi vincerà?

UPDATE: LIVE TERMINATO. PER IL COMMENTO VI INVITIAMO A CLICCARE QUI.

Questa sera a mezzanotte ora italiana inizierà la notte degli Oscar 2011. Noi seguiremo insieme a voi live la cerimonia di consegna a partire dalle 2.30. Prima potrete guardare il red carpet in streaming e commentare gli abiti e il look delle star su Lussuosissimo.

2.30. Si comincia. Tutti i film vengono presi in giro e parodiati dai due conduttori James Franco e Anne Hathaway. Tra il pubblico ci sono anche la mamma di Anne e la nonna di James Franco (che tifa per Mark Walhberg.

2.43. Tom Hanks annuncia che l’Oscar alla miglior scenografia va ad Alice in wonderland. Per tutti e due è il primo Oscar e la seconda nomination.

2.47. Si passa subito alla miglior fotografia. Vince Wally Pfister per Inception. La sua prima vittoria dopo quattro nomination. I ringraziamenti sono ovviamente per Christopher Nolan.

2.51. Entra Kirk Douglas. Tutti in piedi per lui. L’attore ringrazia i conduttori a modo suo, prendendo in giro James e ammirando Anne. Douglas annuncerà la vincitrice della categoria Migliore Attrice non protagonista. L’attore continua a scherzare poi annuncia …

2.53. And the winner is … Melissa Leo per The Fighter. Prima vittoria e seconda nomination nella storia dell’attrice. Melissa è emozionata! Una serie di wow wow wow precedono il suo discorso di ringraziamento che comprendono tutti gli attori, il regista, poi quasi piangendo passa a ringraziare la sua famiglia e infine la stessa Academy.

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Shelter-Identità paranormali, recensione

Cara Harding (Julianne Moore) è una psichiatra forense che sta attraversando una profonda crisi personale, ha recentemente perso il marito ucciso da un balordo durante un tentativo di rapina ed è rimasta sola ad accudire la figlioletta Sammy (Brooklynn Proulx), a supportarla in questo momento di difficoltà il fratello Stephen (Nate Corddry) e il padre anch’egli eminente psicologo.

Sarà proprio il professor Harding ha proporre alla figlia ormai disillusa un caso che desterà la sua curiosità e che potrebbe essere la prova definitiva della sua teoria secondo la quale il disturbo della personalità multipla non è una reale patologia, ma solo un mero escamotage di molti criminali e dei loro collegi di difesa per invocare e rafforzare fasulle tesi di infermità mentale onde evitare la pena capitale.

Il caso in questione non ha un solo nome, ma addirittura tre, David, Adam e Wesley (Jonathan Rhys Meyers), tre personalità distinte che si alternano in un unico corpo, ma quello che lascia Cara interdetta sono alcune impressionanti reazioni psicosomatiche del ragazzo durante il passaggio da una personalità all’altra, il fatto che le personalità siano tutte vittime di efferati omicidi e cosa ancor più inquietante e che più il caso si fa complesso e il mistero s’infittisce, più su famiglia ed amicizie della donna sembra incombere minacciosa una palpabile presenza sovrannaturale.

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Independent Spirit Awards 2011, vincitori: Black Swan trionfa

Sono stati annunciate ieri sera i vincitori degli Independent Spirit Awards 2011, premi assegnati al cinema indipendente americano. A portarsi a casa il maggior numero di riconoscimenti è stato Cigno Nero – Black Swan, che ha vinto quelli per il miglior film, il miglior regista, la migliore attrice e la miglior fotografia. Tra gli attori si segnala la vittoria di James Franco come miglior protagonista. Tra i film si conferma la predilezione per la critica per Il discorso del re, che ottiene il riconoscimento come miglior film straniero.

Dopo il salto potete leggere la lista completa dei vincitori.

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Limitless, nuove immagini con Bradley Cooper e Robert De Niro

Il prossimo 18 marzo esce negli States Limitless, tecno-thriller diretto da Neal Burger (The illusionist) con un cast di alto profilo che vede protagonista Bradley Cooper star del campione d’incassi Una notte da leoni affiancato dal veterano Robert De Niro e dalla bella Abbie Cornish, recente protagonista del romance in costume Bright Star.

La trama ci racconta dello scrittore disoccupato Eddie Morra (Cooper) appena lasciato dalla ragazza (Cornish) e ad un passo dalla depressione, che proprio quando sembra ormai privo di futuro viene salvato in extremis da un farmaco sperimentale che gli donerà incredibili potenzialità cerebrali, ma anche inaspettati effetti collaterali tra i quali una percezione alternativa del tempo oltre ad  un ricco magnate (De Niro) intenzionato a monetizzare le capacità di Eddie e alcuni sicari intenzionati invece ad ucciderlo.

Dopo il salto trovate una ricca galleria fotografica con immagini tratte dalla pellicola.

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Razzie Awards 2011, vincitori: L’ultimo dominatore dell’aria peggior film, male anche Sex and the city 2 e Jessica Alba

Sono stati annunciati ieri sera al Barnsdall Gallery Theatre di Hollywood, puntuali come un orologio svizzero, i vincitori dei trentunesimi Razzie Awards, i premi assegnati 24 ore prima degli Oscar ai peggiori film dell’anno.

Quest’anno il trionfatore assoluto è stato L’ultimo dominatore dell’aria: il film di M. Night Shyamalan si è portato a casa i premi per il peggior film, per la peggior regia, per il peggior attore non protagonista (Jackson Rathbone, vincitore nella stessa categoria anche per The Twilight Saga Eclipse), per il peggior uso del 3D (nuova categoria) e per la peggior sceneggiatura. Male anche Sex and the City 2, che ha ottenuto tre premi, quello di peggior cast, peggior attrice (a tutte e quattro le protagoniste) e peggior sequel. Tra gli attori Jessica Alba e Ashton Kutcher sono risultati indiscutibilmente i peggiori, la prima a causa di quattro pessime interpretazioni, il secondo per due.

Dopo il salto trovate la lista completa dei premiati.

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