The Fast and the Furious: recensione

Brian O’conner (Paul Walker) sembra il solito giovane spaccone pieno di soldi che vuole mostrare a tutto il mondo come guida bene, quindi modificato il suo bolide con tutte le diavolerie tecnologiche all’ultimo grido si lancia in alcune corse clandestine notturne organizzate a Los Angeles e di cui il campione incontrastato è Dominic Toretto (Vin Diesel), il miglior pilota in assoluto, l’uomo da battere insomma.

Brian dopo aver perso la gara e la propria macchina, stringe amicizia con Toretto che lo inserisce nel suo clan, qui il ragazzo incontra Mia (Jordana Brewster), la sorella di Toretto, di cui è innamorato. Dopo le comprensibili resistenze verso il nuovo arrivato, sembra che Brian riesca ad integrarsi bene, così bene che comincia a subodorare che il gruppo sia in realtà la famigerata banda che da mesi assalta vari TIR carichi di merce trafugandone il contenuto.

Ben presto scopriremo che Brian è un poliziotto infiltrato, che Toretto e compagni sono sorvegliati da tempo, e che sarà proprio lui a dover arrestare il suo nuovo amico. Il dilemma che dovrà affrontare Brian è la sua amicizia con Toretto che col tempo è andata consolidandosi e l’amore per la sorella di lui, dubbi che metteranno a repentaglio l’intera operazione mandando su tutte le furie i suoi superiori e spingendo Brian nella confusione più totale.

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Una moglie per papà: recensione

America, anni ’50, anni in cui il razzismo e l’intolleranza siedono a tavola di famiglie perbene timorate di dio, in questo clima che precede anni di tumulti e una sequela di morti, omicidi e sacrifici umani sull’altare della politica, si svolge la nostra storia.

Molly Singer (Tina Majorino) era una bambina felice aveva un papà premuroso, una mamma che la faceva sentire la cosa più bella e importante del mondo, poi qualcuno o qualcosa ha deciso che il sogno doveva finire, troppa felicità in casa Singer, così la mamma di Molly muore, e il dolore sfonda la porta e si fa strada nei cuori, raggelandone la voglia di vivere.

Manny Singer (Ray Liotta)  è un papà che lavora come compositore di jingle, un lavoro che gli permette una vita più che dignitosa, ma la piccola Molly, che dal momento della morte della madre si è chiusa in un doloroso silenzio, ha bisogno di una figura femminile che si occupi di lei, con cui confidarsi, con cui crescere, così Manny si mette alla ricerca di una governante, ma sembra che le varie candidate selezionate proprio non vadano bene.

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Zac Efron, Angelina Jolie, New Moon, William Hurt, Spider-Man: novità

Buon pomeriggio,
diamo un veloce sguardo a tutte le novità che arrivano da hollywood, riguardanti i film che vedremo prossimamente al cinema.

ATTORI
Arriva la conferma: Zac Efron sarà Johnny Quest nell’adattamento cinematografico del cartoon d’azione, che cambierà nome. Sicura la regia di Andy Finckman, si tratta per convincere Dwayne Johnson (The Rock), a firmare per la parte di Race Bannon.

Michael Sheen entrerà a far parte del cast di New Moon per interpretare Aro, uno dei vampiri che vivono a Volterra e che gestiscono la comunità internazionale dei vampiri. A sostenerlo sarebbe Chris Weitz al Daily Mail.

Angelina Jolie potrebbe recitare in Sin City 2 nel ruolo di Ava, l’amante di Dwight McCarthy, una donna che manipola gli uomini grazie al proprio fascino.

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Incassi al Botteghino: negli States domina Hannah Montana e floppa Dragonball, da noi in testa Mostri contro Alieni e male Sbirri

Il weekend di Pasqua negli States conferma l’annunciato trionfo di Hannah Montana The Movie: il film di Myley Cyrus incassa 34 milioni di dollari e, segnando il secondo miglior risultato per un film uscito a pasqua e il quinto per un film che esordisce ad aprile, con i suoi 10.904 dollari a sala (3.118), estromette dalla testa della classifica Fast and Furious solo parti originali, secondo con 28,7 milioni di dollari (118 totali).

A seguire troviamo Mostri contro alieni, terzo con 22,6 milioni di dollari (141 totali, oltre 230 contando gli incassi di tutto il mondo e lanciato ad essere il film che ha incassato di più nel 2009), aiutato molto dal numero delle sale in cui è stato distribuito (4.136), Observe and Report, quarto, con 11,1 milioni di dollari e Knowing, quinto, con 6,6 milioni di dollari (68 totali). Male Dragonball Evolution che esordisce in ottava posizione, incassando 4,6 milioni di dollari con soli 2.132 dollari di media a sala (2.181).

In Italia Mostri contro alieni interessa più di Dragonball Evolution: il primo, infatti, incassa quasi 2 milioni di euro, mentre il secondo sfiora il milione, ma viene battuto anche da Io & Marley, secondo con 1,4 milioni di euro. Il quarto e il quinto posto sono ad appannaggio de Gli Amici del Bar Margherita, 0,8 milioni di euro e Gran Torino, 0,716 milioni di Euro.

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I bruttissimi: Tex e il signore degli abissi

Nel lontano 1985 Gian Luigi Bonelli, creatore di Tex Willer, uno dei fumetti italiani più amati di sempre, pensò fosse venuto il momento di trasformare il suo personaggio, ormai icona dello spaghetti-western versione comics, in un personaggio cinematografico, un progetto che si rivelerà troppo arduo. Ecco così arrivare nelle sale Tex e il signore degli abissi, una delle peggiori trasposizioni da fumetto mai realizzate.

La storia ricalca i clichè tipici del fumetto originale, ci sono la banda di tagliagole che rapinano treni carichi di armi per poi rivenderle ai pellerossa, strane pietre magiche dagli oscuri poteri, un malvagio stregone, ci sono i pellerossa buoni come Tiger Jack e c’è Kit Carson,  inseparabile compagno d’avventure del nostro Tex.

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Alessio Boni: tra cinema e fiction

Alessio Boni nasce a Sarnico il 4 Luglio 1966, il diploma in recitazione lo consegue nel 1992 all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, ma Boni già lavora dal 1988 in varie produzioni teatrali e televisive oltre che come modello per fotoromanzi.

Dopo qualche piccolo ruolo in svariate produzioni televisive e cinematografiche la visibilità arriva nel 2000 con la soap Incantesimo 3, nel 1998 recita anche nella miniserie tv La donna del treno. la svolta artistica arriva nel 2004 con La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, film per il quale l’attore riceve un Nastro d’Argento.

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Barry Levinson: una penna da Oscar

Barry Levinson nasce a Baltimora (Maryland-USA) il 6 Aprile 1942, regista e sceneggiatore il suo iter scolastico lo vede negli anni ’60 studiare giornalismo all’Università di Washington per poi abbandonare e dedicarsi alla recitazione presso la Oxford Company di Los Angeles.

Alla fine degli anni ’60 inizia un lungo e proficuo sodalizio artistico e sentimentale con la sceneggiatrice Valerie Curtin, arrivano i primi ingaggi per alcuni show televisivi, ed i primi premi. nei primi anni ’70 il regista colleziona una serie di Emmy grazie alla trasmissione televisiva The Carol Burnett Show.

Nel 1975 la sua prima sceneggiatura per il grande schermo Street girls, poi Mel Brooks lo vuole per gli script di L’ultima follia di Mel Brooks e Alta tensione, nel 1979 collabora nuovamente con la Curlin, divenuta nel frattempo sua moglie, la sceneggiatura scritta con lei per Richard Donner, …e giustizia per tutti si guadagna una nomination agli Oscar.

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Vin Diesel: donne e motori…

Michael Sinclair Vincent III alias Vin Diesel nasce a New York il 18 Luglio 1967, di origini per metà afroamericane e metà italoamericane, Diesel muove i primi passi nel cinema facendo varie comparsate, una di queste lo vede come inserviente nell’ospedale psichatrico del film Risvegli.

Appassionato di teatro recita fin da bambino, poi studia inglese all’Hunter College, nel 1994 raccimola 3000 dollari e dirige il cortometraggio Multi-facial. Nel 1997 scrive, dirige, coproduce e interpreta il lungometraggio Strays, purtroppo la pellicola finisce ne dimenticatoio, poi la telefonata di Steven Spielberg che dopo averlo visto nel corto Multi-facial lo vuole per  interpretare la parte del soldato Caparzo in Salvate il soldato Ryan.

Nel 2000, dopo una parte in 1km da wall Street con Ben Affleck, la carriera di Diesel ha un’accellerazione con un film low-budget dall’intrigante look, in Pitch black, l’attore è Riddick un pericoloso omicida che viene scortato a bordo di un astronave da un cacciatore di taglie verso un carcere di massima sicurezza, a causa di un guasto astronave, equipaggio e serial-killer si troveranno su un pianeta ostile a fronteggiare un orda di affamati alieni.

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Sweet November: recensione

Nelson Moss (Keanu Reeves) è un pubblicitario in carriera, fidanzato e con un’idea tutta sua delle priorità  della vita, che a volte vive con estrema superficialità e frenesia anche un quotidiano che andrebbe vissuto con ritmi meno sotenuti e più riflessivi. Un bel giorno durante un esame per il rinnovo della patente Nelson incotra Sara (Charlize Theron), l’incontro è un pò movimentato, Sara viene cacciata dall’aula mentre tenta di suggerire le risposte a Nelson.

Sara pensa che Nelson viva in modo completamente sbagliato la propria vita, e che avrebbe bisogno di un periodo di riflessione, quindi dopo l’incontro tampina l’uomo chiedendogli dii passare l’intero mese di Novembre in casa sua per un soggiorno all’insegna della tranquillità e della ricerca interiore, Nelson spiazzato e anche un pò spaventato dall’insistenza della donna declina l’offerta.

Sarà la vita in modo del tutto imprevedibile a costringere Nelson ad accettare l’offerta, perso lavoro e fidanzata, approfitta della casa di Sara per sistemarsi in attesa di un nuovo lavoro, Sara inizia così la sua particolare terapia, l’affinità tra i due è palese e l’amore è dietro l’angolo.

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Mercenary for Justice: recensione

John Seeger (Steven Seagal) è un mercenario che nel corso degli anni ha risolto molte situazioni estreme in zone calde per l’Agenzia, Seeger è un esperto a tutto tondo, molto richiesto e specializzato in qualsiasi cosa possa recare danno al prossimo, armi, esplosivi ed è capace di uccidere a mani nude con l’ausilio di una esotica e letale arte marziale. come spesso accade la vita del mercenario non permette di avere una famiglia, ma John ce l’ha e purtroppo è in grave pericolo.

La famiglia del mercenario Seeger è stata sequestrata e viene utilizzata come merce di scambio, in cambio della vita dei suoi familiari Seeger dovrà utilizzare la sua squadra e tutta la sua esperienza per penetrare in un inespugnabile carcere di massima sicureza e liberare il figlio di un importante boss della droga.

Sta diventando sempre più difficile trovare lati positivi in questa sorta di fotocopie action che Mr. Seagal continua a sfornare con una cadenza impressionante, il personaggio principale è sempre il medesimo, al limite si cambia il nome, e si da una rinfrescata al background,

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Dragonball Evolution: recensione

Goku (Justin Chatwin) è un adolescente che ha, come buona parte degli adolescenti del pianeta, problemi con le ragazze e con qualche bullo di troppo, ma anche una forza ed una tecnica di combattimento che potrebbero in un baleno sistemare i bulli della scuola, farlo diventare ultrapopolare e aiutarlo a conquistare Chichi (Jamie Chung) la ragazza di cui è perdutamente innamorato e che guardacaso sta con il bullo dei bulli.

E allora perchè direte voi Goku ancora subisce le quotidiane vessazioni dei suoi compagni di scuola e colleziona figuracce davanti alla ragazza dei suoi sogni?, Semplice perchè nonno Gohan (Randall Duk Kim) che gli ha tramandato l’antica arte e la magia del kung fu gli ha fatto promettere che non l’avrebbe usata per aggredire alcuno, neanche se provocato.

Purtroppo Goku una sera durante una festa non resiste all’ennesima provocazione e dà spettacolo davanti ad una folla mostrando tutta la sua abilità nel combattimento, sbaragliando la comitiva di prepotenti e conquistando la bella, ma la sera stessa goku, a cui il nonno aveva donato una delle sette sfere del drago, inutile da sola, ma fonte di immenso potere se unita alle altre sei, scopre la sua casa distrutta ed il nonno in fin fi vita. E’ stato Piccolo (James Marsters) ad aggredire nonno Gohan, il lato oscuro del Kung fu, un alieno che liberatosi dalla sua prigione vuole il potere delle sette sfere ed è disposto a tutto pur di ottenerlo.

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Mostri contro Alieni: colonna sonora

Per la consueta rubrica dedicata alle colonne sonore oggi ci occupiamo dell’ultimo cartoon Dreamworks realizzato con l’ausilio di un’innovativa tecnica 3D, Mostri contro Alieni. La Terra è minacciata da un orda di alieni clonati e cattivissimi capeggiati dal megalomane Galaxar, sarà un gruppo di simpatici e mostruosi freaks guidati da  una ragazza gigantesca a difendere la Terra e a sconfiggere gli alieni.

20 tracce frizzanti ed orecchiabili accompagnano la colorata pellicola che rappresenta un continuo e divertito omaggio ai classici di fantascienza degli anni ’50 e ’60. La colonna sonora è stata affidata a Henry Jackman già apprezzato per le musiche de I pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo.

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Sbirri: recensione

Il giornalista Matteo Gatti (Raoul Bova) come la maggior parte dei genitori non si rende conto della deriva presa dal figlio, l’adolescenza odierna è preda di innumerevoli tentazioni e così l’assunzione di una pastiglia d’ecstasi distrugge la famiglia Gatti che si ritrova con un figlio morto ed un matrimonio sull’orlo del collasso.

Forse è per metabolizzare ed elaborare il lutto a modo suo, forse è alla ricerca di un colpevole, forse è il voler esplorare il mondo dell’adolescenza a volte così astruso e lontano nonostante tutti, lui compreso, a suo tempo ne abbia fatto parte e ne abbia parlato il linguaggio e accettato le regole non scritte, fatto sta che Gatti si propone per lavorare fianco a fianco di una vera squadra antidroga e raccontare dal di dentro quel mondo che ha contribuito ad uccidere suo figlio.

I rischi sono alti ma Gatti li accetta e così si arruola con tanto di travestimento nella squadra antidroga che opera in borghese nella città di Milano, assisterà ad inseguimenti, irruzioni, retate ed arresti, capirà operazione dopo operazione il rischio affrontato da questi poliziotti, che mettono a repentaglio quotidianamente la loro vita per contrastare il commercio di droga e per vincere tante piccole battaglie consapevoli di combattere una guerra persa in partenza…

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Religiolus: recensione

L’uomo moderno e ultratecnologico come fa ancora a credere a certe favole che raccontano le religioni (Adamo ed Eva o Giona che vive per tre giorni dentro un pesce enorme)? C’è per caso il rischio che l’uomo stia strumentalizzando la fede per i propri fini?

In Religiolus (Religulous, che gioca sull’unione delle parole religione e ridicolo) queste e altre domande le pone e se le pone Bill Maher, un famoso comico degli Stati Uniti, che viaggia per il mondo, insieme al regista Larry Charles (regista di Borat) e ad una troupe, in cerca di valide risposte dai credenti e dagli esponenti delle principali religioni monoteiste, quella cristina, quella ebraica, quella musulmana, ma anche da quelli di alcune più improbabili e meno conosciute.

Maher, che con il documentario ci invita a riflettere sulla fede e a viverla senza ostracismi, incontra personaggi di tutti i tipi: da predicatori che sostengono che Gesù si vestiva bene per poter giustificare i propri abiti firmati ad Ebrei che sostengono che lo stato d’Israele non ha senso d’esistere, da ex gay sposati con ex lesbiche, che predicano la normalità, ad attori che inscenano la passione di Cristo in parchi a tema, da chi riunisce i fedeli sostenendo di essere discendente di Gesù a chi è a capo della religione della Cannabis, fino a coloro che utilizzano la fede per fare politica (partendo dalle Guerre Sante Cristiane, passando da quelle islamiche, finendo con quelle volute da George Bush).

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