Questione di cuore: recensione in anteprima

Alberto (Antonio Albanese) è un single che vuol fare il partner ideale e non ci riesce, egocentrico, esuberante, fa una vita sregolata, Alberto fa lo sceneggiatore e un bel giorno il suo cuore lo tradisce e si ritrova ricoverato d’urgenza in una sala di rianimazione insieme ad altri pazienti che poco tollerano i suoi eccessi, tranne Angelo (Kim Rossi Stuart), lui sembra apprezzare le piccole follie dell’uomo, i due legano, tanto, forse più di quello che immaginano e una volta fuori la loro amicizia diventa così solida che un pò li spaventa.

Angelo è l’antitesi di Alberto, vita regolare, un buon lavoro che gli permette di mantenere la sua bella famiglia, Angelo fa il carrozziere di macchine d’epoca, Rossana (Micaela Ramazzotti) sua moglie  è una donna verace e alquanto atteraente, è incinta, questo è il terzo figlio per Angelo, gli altri due sono Airton un ragazzino un pò impaurito che si affaccia la mondo con curiosità e stupore e l’altra è Perla, una tipica adolescente.

Alberto si ritrova catapultato nel mondo di Angelo e se all’inizio si trova un pò spaesato e non riesce a sincronizzarsi con i tempi della famigliola, man mano entra nell’ottica e capisce perchè il suo amico ami cosi profondamente quel modo di vivere.

Angelo ha però un segreto che si porta dentro da quando ha lasciato l’ospedale, sente che la sua vita lo sta abbandonando, la sua salute peggiora di giorno in giorno ed un solo pensiero lo assilla, dare una sicurezza che non sia solo economica alla sua famiglia, così pensa che il suo amico, si proprio quello che conosce da così poco, che sembra uscito dalla canzone di Cocciante Per un amico in più, possa occuparsi della sua famiglia quando lui non ci sarà più.

Francesca Archibugi è una fine narratrice, vede il mondo con gli occhi dei bambini e con l’anima degli adulti, commuove e coinvolge, sfrutta al meglio due talenti così diversi e al contempo così affini come Antonio Albanese e Kim Rossi Stuart, che recitano veramente con l’anima, mai una sbavatura, mai sopra le righe anche quando il momento glielo avrebbe permesso, duettano veramente con il cuore ed il talento.

E’ bello vedere un cinema così intenso e partecipato fatto di idee e di passione, questo piccolo racconto di vita nasconde tante verità e qualche bugia, di quelle che ogni tanto ci raccontiamo per non soffrire troppo, che altro dire, film così fanno solo bene al cinema italiano e al cinema in generale, dategli una possibilità perchè la merita.