Arma letale: recensione

Il poliziotto Martin Riggs (Mel gibson) è un caso borderline, aspirante suicida, vive nel tentativo quotidiano di togliersi la vita lanciandosi negli interventi più pericolosi, affrontando tossici e criminali armati in maniera assolutamente folle, il che lo rende praticamente inadatto a lavorare con chiunque, nessuno vuole fare da compagno ad un poliziotto che ha decisamnte le ore contate.

A Riggs viene affiancato il detective Roger Murtaugh (Danny Glover), prossimo alla pensione, decisamente prudente e con una splendida famiglia da cui tornare la sera, Murtaugh ha il sospetto che il nuovo partner stia simulando per farsi congedare e beccarsi in anticipo la pensione, ma ben presto si rende conto che Riggs e veramente fuori di testa.

I due, all’inizio cane e gatto, diventeranno ben presto grandi amici e sarà la famiglia di Murtaugh che aiuterà a guarire la ferita esistenziale che stava distruggendo la vita del giovane poliziotto, e quando la sua nuova famiglia si troverà in pericolo a causa di una banda di criminali formata da trafficanti di droga e mercenari, Riggs farà quello che sa fare meglio, uccidere.

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C’era una volta il West: recensione

Nell’incipit  del film assistiamo ad una sparatoria in cui tre killer vengono uccisi dal misterioso pistolero soprannominato Armonica (Charles Bronson), quest’ultimo dopo lo scontro si rifugia ferito in una locanda dove incontra la bella Jill (Claudia Cardinale), fresca di trasferimento da New Orleans e poco avvezza alle abitudini del selvaggio west. Nel locale Armonica incontra anche il criminale evaso Cheyenne (Jason Robards).

I tre uomini uccisi fanno parte della banda di frank (Henry Fonda), spietato  killer al soldo dell’industriale ferroviario Morton (Gabriele Ferzetti), Jill che in segreto è convolata a nozze con il proprietario terriero Brett Mcbain scopre che quest’ultimo è stato ucciso con i tre figli da Frank e la sua banda e la donna così si ritrova sola a doversi occupare degli appezzamenti di terra e della grande fattoria del defunto marito.

Morton vuole i terreni di McBeal e l’imprevista comparsa della vedova rende il suo piano più complicato del previsto. Così Jill, dopo essere stata salvata da Armonica che uccide due sicari mandati da Morton ad eliminarla, torna a fare la prostituta a New Orleans, attività che svolgeva prima del matrimonio.

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Ufficiale e gentiluomo: recensione

Zack Mayo (Richard Gere)  ha avuto un’infanzia traumatica, la madre suicida ed un padre ex-marinaio totalmente incapace di imbastire qualsivoglia figura paterna intorno alla sua persona, donnaiolo e alcolizzato si trasforma in una sorta di nemesi per il figlio che decide che anche lui farà parte della marina militare e riscatterà la patetica figura del padre.

L’esordio in caserma non è dei migliori, Mayo è abituato ad una vita diciamo di strada, è cresciuto tra gioco d’azzardo, prostitute ed espedienti per sbarcare il lunario e così fa un grosso errore, applica tutte le sue regole per la sopravvivenza durante il duro addestramento che dovrà affrontare e si scontra con il tostissimo sergente Foley (Loui Gossett Jr.), un addestratore che decide che Mayo dovrà abbandonare il corso e si impegnerà a fondo perchè questo accada.

Mayo non rinuncia però al suo sogno, e vuole che la marina diventi la famiglia che non ha mai avuto, così mentre Foley tenta di persuaderlo che quella non è la sua strada, il ragazzo prosegue l’addestramento, si innamora della bella Paula (Debra Winger), e stringe una forte amicizia con il sensibile ed introverso Sid Worley (David Keith), arruolatosi controvoglia per accontentare i suoi genitori e sostituire idealmente il fratello morto.

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Ben Hur: recensione

Dopo la nascita del Messia e prima della sua crocifissione assistiamo alle vicende di Giuda Ben-Hur (Charlton Heston), un ricco principe e commerciante giudeo che entra in conflitto con il comandante Messala, suo vecchio amico d’infanzia ora a capo delle legioni del neo-governatore romano Valerio Grato. Quando Ben-Hur entra in aperto contrasto con Messala questi con una scusa gli fa imprigionare madre e sorella e condanna lui alla schiavitù sulle galee.

Durante la prigionia Ben-Hur incontrerà il Messia e salverà la vita al console romano Quinto Arrio caduto accidentalmente in mare durante una battaglia, riconoscente il console adotterà Ben-Hur e lo porterà con sè a Roma.

Ben-Hur non riesce a dimenticare la madre e la sorella e lascia Roma per tornare a Gerusalemme, durante il suo viaggio incontrerà Baldassarre uno dei re magi che gli farà conoscere lo sceicco Liderim, organizzatore di corse con le bighe. Ben-Hur accetterà di correre per lo sceicco e si prepara a tornare a Roma pronto a  consumare la sua vendetta.

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Independence Day: recensione

2 Luglio 1996 il SETI (programma di ricerca di intelligenze extraterrestri) recepisce uno strano rumore di fondo proveniente dallo spazio, dopo l’iniziale caos da comprensibile entusiasmo si cerca di stabilire di cosa si tratta, il rumore proviene da un gigantesco oggetto che si sta approssimando alla Luna, una volte che l’oggetto rallenta si esclude l’ipotesi di un meteorite. Dal gigantesco UFO si distaccano dei frammenti che si rivelano essere delle astronavi che si posizionano sulle più grandi città del pianeta rimanendo in attesa.

In contemporanea per coordinarsi le navi aliene utilizzano un segnale chie rimbalza sui satelliti per le comunicazioni in orbita, segnale che solo David Levinson (Jeff Goldblum), rsperto in telecomunicazioni riesce a decrittare come un conto alla rovescia. Resosi conto del pericolo, e sapendo che l’ex-moglie Connie è persona di fiducia del Presidente si reca alla Casa Bianca dove comunica la notizia al Presidente Thomas J. Whitmore ( Bill Pullman) ed al suo staff, il tempo purtroppo è limitato e Whitmore fa quel che può ordinando dove possibile l’immediata evacuazione delle città.

I timori di David si rivelano esatti, terminato il conto alla rovescia ogni astronave arma un potentissimo ordigno che devasta tutte le città, dando il via così ad una vera e propria invasione che vedrà un manipolo di sopravvissuti capitanati dal Presidente Whitmore opporsi e preparare una controffensiva cercando di colpire il cuore dell’esercito invasore, la nave madre  in orbita nei pressi della Luna…

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Recensione: A qualcuno piace caldo

Chicago anni ’20, in pieno proibizionismo il duo di musicisti Joe (Tony Curtis) e Jerry (Jack Lemmon), rispettivamente sassofonista e contrabbassista suonano in vari locali sbarcando il lunario con serate improvvisate in varie orchestre della città, sono piccoli lavoretti che durano poco e fruttano ancor meno.

Una sera le cose precipitano, dopo un’irruzione della polizia in un locale dove i due si esibiscono, Joe e jerry perdono il lavoro e per varie coincidenze si trovano ad assistere loro malgrado alla famigerata strage di San Valentino, diventando così scomodi testimoni da eliminare.

Braccati dagli scagnozzi di Ghette (George raft), il boss mandante della strage, Joe e Jerry si danno alla macchia, ma l’unica salvezza sembra una scrittura in un’orchestra che sta per partire per la Florida, unico incoveniente i due musicisti richiesti devono essere di sesso femminile, così come tutta al femminile è l’intera orchestra in partenza.

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Recensione: Arancia meccanica

Alex (Malcolm McDowell) è il capo di una banda di teppisti, i Drughi che amano aggirarsi nottetempo, mascherati e sotto l’effetto di droghe, in cerca di vittime da picchiare, torturare e rapinare.

Alex vive con i genitori, è un ragazzo all’apparenza tranquillo ed educato, ma un ispettore giudiziario minorile non è convinto della purezza angelica del luciferino ragazzo e ne segue attentamente le mosse in atesa di un passo falso.

Le scorribande notturne continuano, e tra violenze carnali al suono di musica classica, puntate al Korova Milk Bar per cocktail a base di latte e Mescalina, Alex fa il salto e commette un omicidio, a farne le spese una ricca collezionista d’arte, il suo tentativo di fuga risulta inutile ed il ragazzo viene arrestato e rinchiuso in carcere.

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Recensione: Intervista con il vampiro

L’antefatto è in un anonimo albergo di San Francisco, è il 1993 e il giovane giornalista affamato di scoop Daniel Malloy (Christian Slater) ascolta la vera storia di Louis De Point Du Lac (Brad Pitt), vampiro che vuole raccontare la solitudine e l’orrore della dannazione.

Le origini del dono oscuro: Louis è un ricco proprietario terriero dedito al gioco e all’alcool, distrutto dalla morte della moglie e della figlia, in perenne ricerca di una morte che ponga fine alla sua pena, e così una notte Louis incrocia la strada del vampiro Lestat De Lioncourt (Tom Cruise) che gli fa dono dell’immortalità, ma ne danna irrimediabilmente l’anima.

La solitudine e il ribrezzo per la nuova vita donatagli da Lestat mina lentamente corpo e mente di Louis, che incapace di uccidere le sue vittime per berne il sangue è costretto a cibarsi di ratti e piccoli animali per mantenersi in forze, schernito da un sempre più frustrato Lestat che scopre che Louis forse non è il compagno che stava cercando.

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Recensione: Quarto potere

Muore il magnate dell’editoria Charles Foster Kane (Orson Welles), un uomo chiuso, problematico e misterioso, problemi caratteriali causati di un trauma infantile mai elaborato, che ci viene mostrato con un  Kane bambino allontanato, con il consenso della madre, dalla sua casa e dalla sua famiglia e cresciuto da un uomo d’affari con il compito di educarlo e amministrarne l’immensa fortuna, L’ultima parola pronunciata da Kane in punto di morte è un misterioso Rosabella, un nome che ci accompagnerà fino ai titoli di coda.

Il film è diviso in blocchi temporali che seguono l’antefatto, che è anche l’epilogo del film, il primo flashback è un cinegiornale che ci parlerà del Kane pubblico, della sua sfarzosa tenuta, del suo tutore, dei suoi matrimoni falliti e della fonte della sua immensa ricchezza.

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Recensione: Casablanca

Siamo agli inizi del secondo conflitto mondiale, l’americano Rick Blane (Humphrey Bogart) gestisce un locale a Casablanca, in Marocco, nazione all’epoca controllata politicamente dalla Francia filo-nazista. Blane, anche se in passato ha perorato la causa etiope diurante l’invasione italiana ed ha combattuto durante la guerra civile spagnola, gli anni e le esperienze ne hanno fatto uomo cinico e dichiaratamente neutrale, senza più alcun vigore rivoluzionario di sorta.

Nel locale di Blane arriva Ugarte (Peter Lorre), un criminale intrallazzatore, che questa volta vuole piazzare al miglior offerente alcune lettere di transito rubate, che permetterebbero a chiunque di attraversare l’Europa occupata dai nazisti ed arrivare sino al neutrale Portogallo per poi raggiungere gli Stati Uniti, sembra che Ugarte abbia già un compratore che dovra incontrare quella sera stessa nel locale di Blane.

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Recensione: Dirty Dancing

Estate 1963, la famiglia Houseman al completo si prepara a trascorrere le vacanze estive in un villaggio turistico situato presso le suggestive Catskill Mountains. Una delle due sorelle Houseman, Frances (Jennifer Grey), ha un forte attaccamento alla famiglia e specialmente a suo padre Jake (Jerry Orbach) che la considera un vero e proprio vanto da ostentare.

Frances è una ragazza sin troppo seria e studentessa modello, e queste vacanze non la stimolano molto, almeno fino a quando non incontra l’affascinante capo-animatore e ballerino Johnny Castle (Patrick Swayze), il classico cattivo ragazzo che la turba non poco.

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Recensione: Sciuscià

La vita non è facile per Pasquale (Franco Interlenghi) e Giuseppe (Rinaldo Smordoni), due piccoli lustrascarpe che lavorano sui marciapiedi di via Veneto a Roma, i disagi ed il campare alla giornata, sono onnipresenti nella loro vita ma la voglia di divertirsi e sognare che è propria della fanciullezza, gli permette con i soldi raccimolati, ogni volta che possono,  di affittare, a Villa Borghese, un cavallo di nome Bersagliere e cavalcarlo dimenticando per qualche minuto la durezza della vita.

Purtroppo i due si trovano involontariamente coinvolti in un furto e vengono entrambi arrestati, ma prima riescono ad acquistare il tanto desiderato Bersagliere e ad affidarlo ad uno stalliere. Portati in carcere saranno separati e Pasquale, con l’inganno sarà costretto a confessare i nomi dei complici del furto tra i quali c’è il fratello di Pasquale, che verrà arrestato.

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Recensione: Il Padrino parte III

New york 1979, Michael Corleone ha ormai affermato il proprio potere, la Famiglia e le sue società stanno subendo una trasformazione, un passaggio che le porterà ad operare nella legalità, un pensionamento ed una assicurazione per il futuro del padrino e della sua famiglia.

Michael, per completare la sua operazione di trasformazione, cerca di entrare in società con la Banca Vaticana, ma l’operazione sembra alquanto difficile visti i precedenti della famiglia Corleone, ma Michael non demorde e prosegue nel suo intento smuovendo amicizie e poteri interni alla Chiesa.

Nel frattempo due nuove figure compaiono sulla scena malavitosa, un certo Joey Zasa (Joe Mantegna), che tenta di uccidere l’intera cupola durante una riunione a Las vegas, e il rampante nipote  di Michael, Vincent, figlio illegittimo del fratello Sonny, che vuole accelerare la scalata nella famiglia per raggiungerne i vertici.

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Recensione: Umberto D.

Umberto Domenico Ferrari,  pensionato, ha lavorato per trent’anni al Ministero dei Lavori Pubblici, un impiegato modello, discreto e ligio al dovere, ma purtroppo la sua tranquilla  vita di pensionato si scontra con una minaccia di sfratto ed una sensazione di deriva che lo porterà a pensieri suicidi. Sarà il suo fedele compagno Flaik, un cagnolino, a ridestare in lui la voglia di vivere e la speranza, se non in una vita migliore, almeno in un ottimismo che consenta di affrontare le storture quotidiane giorno per giorno.

Il neorealismo italiano rappresenta, per molti critici e per chi sta scrivendo, l’apice artistico del cinema italiano, un periodo fervido di piccoli grandi palpitanti capolavori, giudicati estremi da molti all’epoca, per il loro linguaggio duro e senza filtri.

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