C’era una volta il West: recensione

Nell’incipit  del film assistiamo ad una sparatoria in cui tre killer vengono uccisi dal misterioso pistolero soprannominato Armonica (Charles Bronson), quest’ultimo dopo lo scontro si rifugia ferito in una locanda dove incontra la bella Jill (Claudia Cardinale), fresca di trasferimento da New Orleans e poco avvezza alle abitudini del selvaggio west. Nel locale Armonica incontra anche il criminale evaso Cheyenne (Jason Robards).

I tre uomini uccisi fanno parte della banda di frank (Henry Fonda), spietato  killer al soldo dell’industriale ferroviario Morton (Gabriele Ferzetti), Jill che in segreto è convolata a nozze con il proprietario terriero Brett Mcbain scopre che quest’ultimo è stato ucciso con i tre figli da Frank e la sua banda e la donna così si ritrova sola a doversi occupare degli appezzamenti di terra e della grande fattoria del defunto marito.

Morton vuole i terreni di McBeal e l’imprevista comparsa della vedova rende il suo piano più complicato del previsto. Così Jill, dopo essere stata salvata da Armonica che uccide due sicari mandati da Morton ad eliminarla, torna a fare la prostituta a New Orleans, attività che svolgeva prima del matrimonio.

Durante un’asta organizzata dallo sceriffo della città in cui Frank sta per acquistare, d’accordo con Jill , terreni e fattoria ad un prezzo irrisorio, Armonica spiazza tutti e d’accordo con Cheyenne divenuto nel frattempo suo socio, utilizza la taglia messa sulla testa di quest’ultimo per acquistare il lotto rompendo le uova nel paniere a Morton e soci.

Come in ogni poema che si rispetti il finale tirerà le fila della storia e assumerà i toni epici della tragedia, scopriremo così perchè Armonica ha questo soprannome e perchè salva l’acerrimo nemico Frank dai suoi stessi uomini, intenzionati a farlo fuori su ordine di Morton per poi  ucciderlo egli stesso nello spettacolare duello finale.

Sergio Leone ci racconta un West epico, fatto di polverose città di frontiera, avidi imprenditori, prostitute in cerca di riscatto, killer prezzolati e vendicativi pistoleri. Una sorta di canto del cigno di un genere al tramonto che negli anni a venire sarà ancora capace di regalarci pellicole memorabili ma decisamente lontane dalle vette espressive di film come quelli del regista italiano.

Alla sua uscita il film, in parte rimaneggiato dai produttori, non ebbe il successo sperato, solo gli anni gli daranno il posto che merita nell’Olimpo della cinematografia di sempre. Vero punto di riferimento per due generazioni di cineasti e indiscusso cult per milioni di cinefili, C’era una volta il West, con le sue inquadrature, la memorabile colonna sonora, un certo modo di raccontare uomini ed emozioni si conferma a distanza di anni un capolavoro assoluto. Una curiosità in chiusura, tra gli autori del soggetto, oltre allo stesso Leone, figurano i registi Dario Argento e Bernardo Bertolucci.