Recensione: Intervista con il vampiro

L’antefatto è in un anonimo albergo di San Francisco, è il 1993 e il giovane giornalista affamato di scoop Daniel Malloy (Christian Slater) ascolta la vera storia di Louis De Point Du Lac (Brad Pitt), vampiro che vuole raccontare la solitudine e l’orrore della dannazione.

Le origini del dono oscuro: Louis è un ricco proprietario terriero dedito al gioco e all’alcool, distrutto dalla morte della moglie e della figlia, in perenne ricerca di una morte che ponga fine alla sua pena, e così una notte Louis incrocia la strada del vampiro Lestat De Lioncourt (Tom Cruise) che gli fa dono dell’immortalità, ma ne danna irrimediabilmente l’anima.

La solitudine e il ribrezzo per la nuova vita donatagli da Lestat mina lentamente corpo e mente di Louis, che incapace di uccidere le sue vittime per berne il sangue è costretto a cibarsi di ratti e piccoli animali per mantenersi in forze, schernito da un sempre più frustrato Lestat che scopre che Louis forse non è il compagno che stava cercando.

Per lenire la sofferenze di Louis, Lestat vampirizza Claudia (Kirsten Dust) una piccola ragazzina orfana e destinata a morte certa, lei diventerà inseparabile compagna dei due, ma uno screzio tra Lestat e la ragazzina trasforma la piccola Claudia in una sorta di demone vendicatore che uccide Lestat ordendo una trappola veramente diabolica a base di bambini e sangue, un connubio a cui lestat trova impossibile resistere.

Dopo l’assassinio del compagno, Claudia e Louis fuggono a Parigi, qui Claudia cerca una nuova compagna di giochi e Louis viene contattato da una compagnia di vampiri che organizza spettacoli/banchetti nelle catacombe francesi. Il leader della compagnia Armand (Antonio Banderas) sa dell’assassinio di Lestat e della responsbilità di Claudia nell’omicidio, e rea di aver infranto la secolare regola di non uccidersi tra simili viene condannata a bruciare al sorgere del sole.

Armand chiede al superstite Louis se si vuole unire a lui, diventandone il compagno, ma Louis in preda al furore per la perdita di Claudia brucia le catacombe e stermina con il fuoco la compagnia di vampiri. La storia si sposta nuovamente ai giorni nostri, a New Orleans Louis scopre che Lestat in realtà non è morto, ma è riuscito a sopravvivere per decenni cibandosi di tutto quel che trovava, ed ora è vivo, ma molto debole e cerca in Louis un sostegno per recuperare vigore e giovinezza, ma Louis rifiuta abbandonando Lestat al suo destino.

Alla fine del racconto il giornalista sembra proptio non avere appreso appieno la lezione che tentava di impartigli Louis che irritato lo congeda, in macchina Malloy sta per ascoltare alcuni brani dell’intervista quando dal sedile posteriore dell’auto spunta Lestat pronto a cibarsi dell’ingenuo ragazzo…

Neil Jordan traspone con eleganza ed efficacia le vicissitudini del vampiro Lestat creato dalla penna dell’autrice Anne Rice, il film è un elegante vampire-movie in costume, sontuoso per costumi e scenografie, Brad Pitt e Tom Cruise sono diafani, bellissimi e convincenti nei rispettivi ruoli, un classico che purtroppo a parte incassi strabilianti per un film di genere, non riesce a conquistare nemmeno un Oscar.

Intervista con il vampiro rimane tra i migliori film del genere mai girati, grazie ad un’intelligente ritorno al vampiro come archetipo, dandogli però un impronta umana che ne denota un efficacia emotiva fuori dal comune, il sangue e gli effetti speciali vengono messi da parte in favore della narrazione, forse a tratti un pò formale, ma assolutamente coinvolgente, un romance gotico a base di vampiri di pregevole fattura.