E.T. l’extraterrestre, recensione

Durante un missione esplorativa un gruppo di pacifici alieni, disturbati da alcuni agenti del governo sulle loro tracce, fuggono dalla Terra in fretta e furia e lungo la strada del ritorno perdono un membro dell’equipaggio, che si ritrova sperduto e spaventato a girovagare nei pressi di un quartiere alla periferia di San Francisco.

Il buffo e simpatico alieno ha un primo contatto con un ragazzino di nove anni di nome Elliott ( Henry Thomas), che se in un primo momento è spaventato a morte dallo strambo visitatore, si darà in seguito un gran da fare per nasconderlo alla madre e proteggerlo dagli agenti governativi sulle sue tracce.

Il simpatico E.T. stringerà amicizia con Elliott, quest’ultimo chiederà anche il supporto degli altri fratelli, il maggiore Michael (Robert Mcnaughton) e la piccola Gertie (Drew Barrymore). I primi tempi saranno alquanto spassosi ed entusiasmanti, l’alieno mostrerà particolari poteri che coinvolgeranno Elliott in una serie di divertenti imprevisti.

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Colazione da Tiffany, recensione

breakfast_at_tiffanys_ver3 []Holly (Audrey Hepburn) è un’estroversa ragazza molto sofisticata e con qualche scheletro nell’armadio che vive a New York frequentando l’alta società e party esclusivi, sognando di sposare un miliardario per potersi permettere i preziosi della grande gioielleria Tiffany, gioielleria per la quale la ragazza ha una sorta di venerazione.

Nel suo palazzo abita Paul (George Peppard) un giovane scrittore che per mantenersi ferquenta una donna più grande che gli permette di continuare a rincorrere il romanzo perfetto. I due si incontreranno e si scopriranno a vicenda mettendo in luce le ripettive debolezze, come la depressione e l’instabilità che minano il magico mondo creato ad arte da Holly per sfuggire alla sin troppo cruda realtà.

Quando Holly sta per raggiungere il suo traguardo, impalmare un ricco magnate messicano, quest’ultimo si tira indietro ed Holly cercherà nuovamente conforto in Paul sapendo che il suo sentimento verso di lei è reale e genuino.

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L’imperatore di Capri, recensione

loc36Antonio De Fazio (Totò) è un semplice cameriere che lavora in un albergo di Napoli, quando il destino gli gioca un bel tiro, Antonio viene scambiato da un’ospite dell’albergo, l’affascinante Sonia Bulgarov (Yvonne Sanson), per il nobile Bey di Agapur, nientemeno che l’uomo più ricco del mondo.

All’incredulo Antonio non pare vero, finalmente un pò di divertimento e fuga da una noiosa esistenza, cosi accettato un appuntamento con Sonia si ritrova invitato in una lussuosa tenuta a Capri, pronto a godersi nuova identità e relativi e graditissimi effetti collaterali.

Così il cameriere napoletano vive il  suo sogno, corteggiato da bellissime donne nella cornice della splendida Capri, ma le bugie hanno le gambe corte e i sogni per quanto meravigliosi e ad occhi aperti sono sempre destinati a terminare, per Antonio il riveglio è alquanto brusco perchè scoperta la sua vera identità, c’è una bella accusa di truffa ad attenderlo, ma il destino benigno ha ancora un regalo da fargli.

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Sabrina, recensione

sabrina_ver2Sabrina Fairchild ( Audrey Hepburn) è perdutamente innamorata dell’irraggiungibile David Larrabee (William Holden), irraggiungibile perchè il suo principe azzurro è un ricchissimo playboy, mentre lei è solo la figlia dell’autista, così la ragazza passa le sue serate spiando le feste organizzate nella villa e sognando romantici balli con il suo David.

La situazione precipita quando Sabrina in preda alla disperazione tenta il sucidio, Sarà Linus (Humphrey Bogart), il fratello di David a salvarla. Sabrina sara così costretta a lasciare la villa e a partire alla volta di Parigi dove il padre la manda sperando dimentichi David.

Sabrina però, nonostante il fascino della città, non dimenticherà affatto il suo amore, e dopo essersi trasformata da anatroccolo in splendido cigno, farà ritorno a villa Larrabee e qui prima David, poi in un secondo momento Linus, scopriranno di essere perdutamente iunnamorati della bella Sabrina e cercheranno entrambi di conquistarla.

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Boccaccio ’70, recensione

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Boccaccio si fa fonte ispiratrice per una produzione firmata Carlo Ponti, le  suggestioni del famoso novellista rilette, rivisitate e utilizzate per descrivere con sarcasmo una società, quella degli anni ’60, in pieno boom economico.

Pronta ad una trasformazione dei costumi ma fondamentalmente ancora schiava della censura e di un puritanesimo condominiale che si scontra con la voglia di trasgredire e di raccontare un Italia in piena evoluzione/rivoluzione sessuale.

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Fight Club, recensione

fightclubIl protagonista della nostra storia è un grigio e anonimo impiegato come tanti, vessato dal proprio lavoro, vittima dello stress e drogato di percentuali e marketing. Il lavoro diventa con il tempo un male cronico, incurabile, con tanto di sintomatologia annessa, insonnia, stati d’ansia e depressione, unico sollievo frequentare alcuni gruppi di ascolto per persone affette da malattie terminali, una forma voyeuristica di catarsi che in parte raggiunge il suo scopo.

A parte queste brevissime pause dallo stress regalate dalle riunioni, riunioni in cui incontra la stramba Maria cha il suo stesso hobby, la frustrazione aumenta in maniera esponenziale, finchè un bel giorno ecco spuntare l’eccentrico e fuori di testa Tayler Darden, rappresentante di saponette e indomabile anarchico.

I nostri due amici diventeranno inseparabili, cominceranno col mollare il lavoro, vivere insieme e organizzare incontri clandestini di combattimento a mani nude, il Fight Club, un arena segreta dove tutti sono ammessi, unica regola inviolabile mantenere il segreto. Il club diventerà  un modo per ristabilire un contatto con il proprio istinto animale, lontano dalle convenzioni, solo sangue, sudore e muscoli doloranti.

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Sentieri selvaggi, recensione

1725_big1868, la guerra di secessione americana è ormai giunta al termine da qualche anno, c’è il ritorno a casa dei soldati,, tra questi Ethan edwards (John Wayne), che porta con se il fardello della guerra, un passato doloroso e un amore mai sopito per Martha, la moglie di suo fratello AAron. La famiglia riaccoglie il reduce, ma la vita per Ethan non sarà più la stessa.

In casa la situazione è tesa, Aaron lancia accuse di tradimento e diserzione all’indirizzo del fratello, lo provoca, in realtà cerca una verità che ormai per lui è consapevolezza, cerca la confessione di una relazione tra lui e la moglie Martha, ma Ethan non raccoglie la provocazione e zittisce il fratello con alcnue monete d’oro. La mattina dopo Ethan e il nipote Martin, figlio adottivo di origini pellerossa del fratello, vengono conivolti dal reverendo e sceriffo Clayton nella  caccia ad una pericolosa banda di pellerossa Comanche che terrorizzano la comunità.

Purtroppo appena i due si allontanano dal ranch, i Comanche trucidano la famiglia di Ethan, rapendo le due nipoti Lucie e debbie, deciso a vendicarsi Ethan organizza una missione di recupero facendo subito intendere al gruppo che difficilmente le due ragazze sopravviveranno, ma che lui comunque farà giustizia.

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Un americano a Roma, recensione

locandinaIn Italia è appena terminata la seconda guerra mondiale e l’incubo nazi-fascista, si raccolgono i pezzi, ci si rimboccano le maniche e si ricomincia a vivere e a rìcostruire. Gli americani sono sbarcati e hanno portato con loro divi di Hollywood, rock’n’roll e sogni di libertà.

In questa cornice facciamo la conoscienza di Nando Mericoni (Alberto Sordi), è in cima al Colosseo, sembra intenzionato a suicidarsi e parla uno strano e maccheronico italo-americano fatto in casa, parla di America, del Kansas, e di una malattia che gli avrebbe impedito di realizzare il suo personale sogno americano, arriva il padre che disperato cerca di convincerlo a scendere.

Così facciamo un passo indietro, all’inizio della storia e assistiamo al tentativo di americanizzazione di famiglia, amici e compagni di lavoro da parte dell’esagitato ed euforico Nando, che si fingerà poliziotto del Kansas, ballerino di Broadway, inventerà improbabili e immangiabili ricette americane e finirà in un campo di prigionia scambiato per una spia degli americani. Riuscirà alla fine ad  esaudire il suo desiderio, diventare cittadino di Kansas City?

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La ciociara: recensione

locandinaCesira (Sofia Loren) è una vedova volitiva e coraggiosa che decide di lasciare Roma per allontanarsi dal pericolo della guerra, l’idea è di trasferirsi con la figlioletta tredicenne Rosetta (Eleonora Brown) in Ciociaria, nel suo paese natio.

La donna intraprende il viaggio e raggiunge il suo paese, lasciandosi alle spalle i bombardamenti e le insidie della guerra, qui incontra un giovane comunista, Michele (Jean-Paul Belmondo).  Tra i due non sembra colpo di fulmine, anzi, ma lentamente Cesira troverà nell’uomo l’amore dimenticato e Rosetta il padre perduto. Purtroppo la guerra non è abbastanza lontana e Michele viene catturato da alcuni naziziti e sparisce nel nulla.

Quando i tempi sembrano maturi per tornare in città Cesira con la figlia riprende la strada per la capitale, ma durante il viaggio di ritorno le due verranno aggredite e violentate da alcuni soldati marocchini.

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Pirati: recensione

piratifrontpc6Il capitano Red (Walter Matthau) e il suo primo ufficiale Jean-Baptiste detto Ranocchio, si trovano alla deriva su di una zattera prossimi alla morte per disidratazione, sembra proprio la fine, ma la divina provvidenza, o fortuna sfacciata se preferite,  gli dà una mano e i due naufraghi vengono recuperati in extremis da un galeone spagnolo.

Sul galeone è custodito un antico trono d’oro massiccio sottratto ad un re azteco, Red decide che la preziosa reliquia sarà sua e cerca con l’aiuto del suo braccio destro Ranocchio e di alcuni prigionieri di impossessarsi della nave, ma qualcosa va storto…

In tempi non sospetti, è il 1986, il regista Roman Polanski punta su uno dei capisaldi della letteratura d’avventura, i pirati e loro scorribande marine alla ricerca di tesori, filibustieri con l’anima da predoni brutti, sporchi e cattivi, e con un vero miracolo produttivo unisce gli sforzi economici di Tunisa e Francia, e sforna un kolossal barocco e fascinoso.

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Scent of a woman: recensione

scent_of_a_woman_ver1Charles Simms (Chris O’Donnell) è uno studente proveniente da una prestigiosa scuola, ben educato, molto intelligente, anche se lui sembra non accorgersene, che arrotonda il sussidio statale scolastico con alcuni piccoli lavori in qualità di accompagnatore.

Il suo prossimo lavoro consisterà nell’assistere il tenente-colonnello Frank Slade (Al Pacino), ufficiale e non vedente ormai in congedo da qualche anno durante le festività del giorno del ringraziamento.

Nel frattempo l’ultimo giorno di scuola Charles assiste ad uno scherzo ai danni della macchina del preside, quest’ultimo lo convoca in ufficio chiedendogli i nomi dei responsabili in cambio di una lettera di raccomandazione per l’università.

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Gli intoccabili: recensione

untouchablesAnni ’30, in pieno proibizionismo il gangster Al Capone (Robert De Niro) governa la città con il pugno di ferro, e anche tra i suoi ha creato un clima di terrore e la cosa più sorprendente è che ogni sua attività risulta pulita, e dove non lo fosse ci pensano una squadra di poliziotti, procuratori e giudici corrotti a sistemare le cose.

In questo clima di terrore ed omertà, dopo la morte di una bambina durante un esplosione in un locale reo di non aver pagato la protezione, si fa largo la figura dell’agente del tesoro Eliot Ness (Kevin Costner), pronto ad istituire un crociata contro il traffico di alcolici e dare qualche fendente all’imponente organizzazione malavitosa di Capone.

Purtroppo l’esordio di Ness non è dei migliori, a causa una soffiata la sua prima irruzione con tanto di stampa a seguito in un magazzino sospetto si rivela una catastrofe, e l’immagine pubblica del poliziotto subisce un duro colpo.

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Per qualche dollaro in più: recensione

locandina2Il misterioso pistolero soprannominato il monco (Clint Eastwood) è un famigerato cacciatore di taglie che sceglie le sue prede tra i criminali più pericolosi e quindi più quotati, suo rivale e collega il colonnello Douglas Mortimer (Lee Van Cleef), entrambi hanno messo gli occhi sull’evaso El Indio (Gian Maria Volontè) capo di una banda di pericolosi desperados.

Mentre il monco punta alla taglia di diecimila dollari sulla testa dell’indio, il colonnello sembra avere un conto in sospeso con l’evaso. Nel frattempo l’nespugnabile banca di El Paso è presa di mira dall’indio e la sua banda che stanno organizzando una colossale rapina.

Dopo un duello per scoprire chi è il pistolero più abile, i due caccitorii di taglie diventano soci e al monco spetta l’ingrato compito di infiltrarsi tra le fila dei desperados per tenerli d’occhio.

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Forrest Gump: recensione

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Forrest Gump (Tom Hanks), un quarantenne un pò strambo seduto ad una fermata d’autobus racconta la sua vita a chiunque gli si sieda vicino, la sua voce è strana, i suoi modi gentili, la sua storia pazzesca, incredibile e coinvolgente.

Tutto inizia quando Forrest, allevato dalla volitiva e intraprendente signora Gump (Sally Field)  che fa di tutto per far vivere al suo strambo ragazzo una vita normale, nonostante tutti, mdici, presidi e compgni di scuola non facciano altro che ricordargli  il ritardo mentale che affligge il suo ragazzo e quanto minerà inesorabilmente quualsiasi suo sogno o ambizione.

La signora Gump però non ci sta e dopo aver fatto ammettere Forrest ad una scuola normale, lo sprona a combattere i pregiudizi e ad inseguire i propri sogni. Così morta la madre il ragazzo inizierà un lungo percorso di crescita che lo vedrà guadagnarsi con il football una borsa di studio per meriti sportivi, diventare campione internazionale di ping pong, eroe di guerra durante il Vietnam, imprenditore, padre e finire sui giornali per aver attraversato di corsa tutti gli States.

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