E.T. l’extraterrestre, recensione

Durante un missione esplorativa un gruppo di pacifici alieni, disturbati da alcuni agenti del governo sulle loro tracce, fuggono dalla Terra in fretta e furia e lungo la strada del ritorno perdono un membro dell’equipaggio, che si ritrova sperduto e spaventato a girovagare nei pressi di un quartiere alla periferia di San Francisco.

Il buffo e simpatico alieno ha un primo contatto con un ragazzino di nove anni di nome Elliott ( Henry Thomas), che se in un primo momento è spaventato a morte dallo strambo visitatore, si darà in seguito un gran da fare per nasconderlo alla madre e proteggerlo dagli agenti governativi sulle sue tracce.

Il simpatico E.T. stringerà amicizia con Elliott, quest’ultimo chiederà anche il supporto degli altri fratelli, il maggiore Michael (Robert Mcnaughton) e la piccola Gertie (Drew Barrymore). I primi tempi saranno alquanto spassosi ed entusiasmanti, l’alieno mostrerà particolari poteri che coinvolgeranno Elliott in una serie di divertenti imprevisti.

Purtroppo E.T. vuole tornare a casa, ne sente la mancanza e chiede aiuto al suo nuovo amico per costruire un segnalatore. Il segnale viene così inviato, ma in attesa del recupero il piccolo alieno si ammala gravemente e con lui anche Elliott, che sembra aver sviluppato un legame empatico molto forte con il suo amico extraterrestre.

Il regista Steven Spielberg incanta pubblico e critica facendo sognare un’intera generazione e ponendo le basi di una fantascienza ad altissima fruibilità, che si ciba di cultura pop, vecchia Hollywood e mitologia del sogno disneyano, insomma un perfetto mix di fantascienza e fiaba della buonanotte.

Il cast ci regala una deliziosa Drew Barrymore nel ruolo della piccola Gertie, mentre il film sbanca i botteghini ricevendo un’apoteosi di riconoscimenti, tra questi quattro Oscar, tra i quali uno a John Williams per la miglior colonna sonora e uno al team degli effetti speciali composto da Carlo rambaldi, Dennis Muren e Kevin smith, due Golden Globe, un BAFTA Awards, cinque Saturn Awards e tanto per non farsi mancare nulla anche un Grammy e un David di Donatello.

E.T. l’extraterrestre è la fiaba hollywoodiana per antonomasia, uno dei  capolavori assoluti di Spielberg, memorabile proprio per la connotazione sci-fi che si innesta in un family-movie all’ennesima potenza, dove gli effetti speciali, i protagonisti e le emozioni coinvolgono e commuovono come non mai, riportandoci piacevolmente indietro nel tempo.