Il regista di Winnie Pooh horror vuole fare anche i Teletubbies

Prima dell’uscita nel Regno Unito del film slasher con Winnie-the-Pooh in cerca di vendetta, il regista e sceneggiatore Rhys Frake-Waterfield ha condiviso le sue speranze di trasformare la collina erbosa Tubby Land in un sanguinoso inferno. Ovviamente non sarebbe la prima volta che Frake-Waterfield ha reinventato un classico dell’infanzia in un film horror. La trama di Winnie-the-Pooh: Blood and Honey vede Pooh e Pimpi andare su tutte le furie dopo che Christopher Robin li ha abbandonati. Nel caso in cui non lo sapessi, questo orso assetato di sangue non deve essere confuso con la versione allegra e golosa di miele dell’animale amante del miele della Disney.

Frake-Waterfield è stato in grado di realizzare il film utilizzando i personaggi originali perché l’A.A. I personaggi di Milne sono diventati di dominio pubblico, il che significa che il personaggio non è protetto da copyright e può essere utilizzato gratuitamente dal 1° gennaio 2022. Sebbene il regista abbia ammesso che gli piacerebbe rovinare la nostra infanzia, più di quello che hanno fatto gli originali, realizzando una versione splatter anche dei Teletubbies, c’è un grosso problema che potrebbe rendere infruttuoso il suo sogno. Fondamentalmente, a differenza di Pooh, i Teletubbies sono protetti da copyright quindi sarebbe complicato riuscirci.

In una nuova intervista per promuovere il suo film di Winnie-the-Pooh, gli è stato chiesto cosa avrebbe fatto se il copyright non fosse stato un problema. “Sono stato davvero preso dalle Tartarughe Ninja ultimamente perché penso che la storia abbia comunque un sottotono molto orribile perché sono queste metà umane e metà tartarughe che vivono nelle fogne che hanno un Topo come maestro e padre, e poi vanno in giro armate. Tutto inizia a collegarsi nella mia mente: quindi mi piacerebbe farlo. Mi piacerebbe vederli in un vicolo che tagliano le persone, dandole in pasto a Splinter con la pizza o qualcosa del genere. Spero di poter ottenere i diritti d’autore su questo, ma non so se posso.” Ha poi aggiunto: “Voglio fare anche io i Teletubbies!

L’idea sembra folle, ma stiamo pensando agli scenari spaventosi che avrebbe evocato per i quattro, per ora innocui, protagonisti della serie per bambini che conosciamo come Teletubbies. Intanto il film Winnie-the-Pooh: Blood and Honey è stato presentato in anteprima in Messico il mese scorso ed è uscito nei cinema negli Stati Uniti, nei Paesi Bassi, in Belgio e in Lussemburgo il 15 febbraio. I fan del Regno Unito potranno assistere alla raccapricciante storia dal 10 marzo.

Cocainorso il film che davvero non ti aspetti

Cocainorso è uno di quei film che entrerà nella lista di assurdità che avete visto durante la vita e si piazzerà sicuro nelle prime posizioni e per quanto possa sembrarvi assurdo l’idea che un orso assumi cocaina ed ammazzi tutti è ispirato da una storia realmente accaduta. L’ultimo progetto di Elizabeth Banks è letteralmente un film su un orso che ingerisce una 30ina di kg di cocaina per un valore stimato di 15milioni di dollari dalla storia vera si racconta che partì poi la caccia alla droga scomparsa. A giudicare dal trailer di Cocainorso, questo è quando l’orso, che fù soprannominato Pablo Escobar, sotto il suo effetto inizia a causare caos.

La trama sembra ridicola, ma in modo tale che sembra già destinata a diventare un successo strepitoso quando la data di uscita di Cocainorso del 24 febbraio 2023 si avvicina. La vera storia di Cocainorso ha avuto luogo nel Kentucky e in Georgia nel 1985. Un contrabbandiere di droga ha sbagliato il lancio di un carico di cocaina sopra la Chattahoochee National Forest della Georgia scaraventandolo da un piccolo aereo. Il corriere non si è prodigato nel recuperare il pacco spedito male, ma l’orso nella vita reale che ha mangiato cocaina non si è davvero arrabbiato bramando sangue come capita nel film e come vedrete nel trailer, questo è solo frutto del genio di Elizabeth Banks.

Com’è andata realmente?

Il carico della spedizione di Andrew Carter Thornton è stato trovato dalla polizia insieme all’orso che stava mangiando la cocaina. Quando le autorità hanno finalmente rintracciato l’ultimo sacco di cocaina, lo hanno trovato completamente vuoto, mancavano i 35 chili di cocaina per un valore di circa $ 15 milioni che sarebbero dovuti essere nei sacchi. Nello stesso punto, però, l’orso che aveva mangiato la cocaina è stato trovato morto per overdose. Questa storia ha rapidamente guadagnato all’orso i soprannomi di “Cocaine Bear” e “Pablo Escobear”, dal nome del signore della droga colombiano Pablo Escobar. Ulteriori indagini, tuttavia, hanno rivelato un altro mistero.

L’orso nero è morto per una lunga lista di concause associate a un’overdose fatale di droga del tipo: emorragia cerebrale, insufficienza respiratoria, insufficienza cardiaca, ictus, ipertermia e insufficienza renale, tra gli altri sintomi. Dall’autopsia è emerso poi che il suo stomaco era ovviamente colmo di cocaina. È stato il primo essere vivente ad aver consumato una tale quantità di cocaina e seppur il suo stomaco fosse pieno, nel sangue ne sono stari rivelati solo 4 grammi. È impensabile infatti che il corpo, anche se possente come quello di un orso, riesca ad assorbire quella quantità di cocaina, soprattutto se di una sostanza per cui bastano anche pochi grammi per essere fatale.

Dorme, recensione in anteprima

Diretto da Eros Puglielli, Dorme è una commedia grottesca che narra la storia di Ruggero, un giovane diciottenne della periferia romana lasciato dalla fidanzata Anna perché troppo basso; il ragazzo però non si rassegna e cerca di parlare con la giovane amata a telefono, ma ogni volta gli viene risposto: Anna dorme.

B-cult, Blood Feast di Herschell Gordon Lewis

Oggi per lo spazio B-cult rispolveriamo ad un vero classico per gli amanti dello splatter d’annata, parliamo infatti di Blood Feast un antesignano del genere splatter, filone da B-movie che ha raggiunto il suo apice creativo negli anni ’80 figliando due geni anarcoidi del calibro di Sam Raimi e Peter Jackson, ormai ufficialmente reclutati tra le fila dei filmakers da blockbuster di Hollywood.

Blood Feast insieme a 2000 Maniacs! rappresenta un vero classico e anche se paragonato ad opere più recenti non raggiunge certo gli odierni livelli di efferatezza, se pensiamo che stiamo parlando degli anni ’60 immaginiamo le difficoltà incontrate da Lewis nel poter mostrare su grande schermo gore, effettacci e una corposa serie di arti amputati ripresi nel dettaglio senza incorrere negli strali della censura.

B-cult, Mutants

Oggi per lo spazio B-movies invece che di un classico del passato parliamo di una recentissima digressione francese sul filone degli zombie-movies dal titolo Mutants, pellicola che ha tutte le carte in regola per diventare un piccolo classico del genere anche perchè miscela virus e zombie di ultima generazione come quelli sfoggiati nel dittico britannico 28 giorni dopo/28 settimane dopo oltre agli zombie  centometristi del remake L’alba dei morti viventi.

Il film ci racconta di una coppia di scampati al consueto mortifero contagio che a bordo di un’ambulanza si dirige verso una base militare che dovrebbe accoglierli, lungo la strada il carburante finirà e per non morire assiderati a causa delle rigide condzioni climatiche i due si rifugeranno all’interno di una gigantesca costruzione, dove scopriremo che lei è incinta e immune al contagio e che invece lui ha contratto il virus.

B-cult, Death sentence

Oggi per lo spazio B-movies da riscoprire vi proponiamo il thriller Death sentence (2007) di James Wan, lungometraggio che modernizza senza snaturarlo il prolifico filone revenge-movie alla Giustiziere della notte riportato in auge e declinato al femminile dal dittico Kill Bill di Tarantino e rivisitato in tempi piuttosto recenti anche da Mel Gibson con Payback-La rivincita di Porter e Fuori controllo, da Stallone con il remake La vendetta di Carter e con suggestioni horror nel recentissimo ed ancora inedito I spit on your grave, remake del controverso rape & revenge anni ’70 Non violentate Jennifer.

Wan che ricordiamo creatore della saga thriller-horror Saw, adatta un romanzo scritto nel ’75 da Brian Garfield dopo il successo del suo Death Wish, romanzo quest’ultimo da cui nel 1974 venne tratto Il giustiziere della notte con Charles Bronson.

B-cult, Plaga zombie-Zona mutante

Spassoso e sorprendente splatterone semi-amatoriale nel menù B-movies di quest’oggi, ci occupiamo di Plaga Zombie-Zona mutante efferata horror-comedy del 2001 girata a quattro mani dagli argentini Pablo Parés ed Hernán Sáez, che alla stregua dei collghi britannici Simon Pegg e Nick Frost ne L’alba dei morti dementi omaggiano Romero e il filone morti viventi interpretando anche i due protagonisti della pellicola.

La trama ci racconta di una zona urbana la cui popolazione viene sottoposta ad alcuni esperimenti per testare un virus alieno, virus che oltre a trasformare i contagiati in famelici zombie si espande a macchia d’olio andando presto fuori controllo e sconfinando in una devastante e mortifera epidemia mutagena. Un terzetto di scampati al contagio, lo studente di medicina Bill Johnson (Pablo Parés), l’ex-wrestler John West (Berta Muniz) e il nerd Max Giggs (Hernán Sáez) cercano di sfuggire al contagio provando ad uscire dai confini cittadini.

B-cult, Pesce d’aprile

Oggi visto che ci apprestiamo a celebrare il famigerato 1° aprile, scegliamo di ospitare nella rubrica dedicata ai B-movies Pesce d’aprile, divertente slasher anni ’80 diretto dal Fred Walton del thriller Quando chiama uno sconosciuto, quest’ultimo film del ’79 ispirato alla leggenda metropolitana della babysitter e dello sconosciuto al telefono citata anche nella trilogia Scream di Wes Craven e riproposta nel remake del 2006 Chiamata da una sconosciuto.

In Pesce d’aprile un gruppo di tipici giovinastri da teen-horror si reca su un’isola per passare il primo aprile nella tenuta di una loro agiata compagna di college che per l’occasione ha allestito una serie di scherzi per intrattenere i suoi amici, tutto fila liscio almeno fino a quando i ragazzi non cominceranno a morire, rivelando così che sull’isola e nei dintorni della casa si aggira un feroce serial-killer.

B-cult, Fido

Oggi per lo spazio dedicato ai B-movies vi proponiamo Fido, pellicola canadese che miscela horror e comedy con il filone zombie, sfuttando a dovere un’intrigante ambientazione anni ’60 da spot pubblicitario ed un cast di alto profilo, oltre naturalmente ad una serie di doverosi omaggi al maestro George Romero con una stravagante declinazione comedy che regala momenti surreali davvero unici.

L’incipit ci mostra attraverso filmati stile cinegiornali d’epoca cosa è accaduto durante La guerra degli zombie e come, dopo aver circoscritto il mortifero contagio, i morti viventi siano divenuti grazie a speciali collari che ne inibiscono l’istinto famelico dei veri e propri servitori mansueti e sottomessi, ambiti come status symbol dalla casalinga media americana.

B-Cult, Terrore nello spazio

Oggi per la rubrica dedicata ai B-movies abbiamo rispolverato Terrore nello spazio (1965), un classico diretto da un maestro del calibro di Mario Bava, papà del Lamberto autore del dittico splatter Demoni e regista di classici del cinema di genere come l’horror gotico La maschera del demonio e il thriller Reazione a catena.

Bava con questa memorabile incursione nel fanta-horror racconta di due astronavi in viaggio nello spazio attirate su un pianeta alieno da un segnale scnosciuto, giunti sul luogo gli austronauti verranno assaliti da una temporanea follia che vedrà i membri degli equipaggi uccidersi a vicenda, con il manipolo di sopravvissuti scoprire che il segnale in realtà era un’esca e che gli incorporei abitanti del planetoide ormai prossimi all’estinzione intendono utilizzare i loro corpi come involucri per lasciare la loro terra morente in cerca di nuovi lidi.

B-cult, Alta tensione

Il prossimo 4 marzo esce nelle sale italiane il remake Piranha 3D del francese Alexandre Aja (la nostra recensione in anteprima QUI) ormai trasferitosi in pianta stabile in quel di Hollywood dove ha realizzato il remake del cult-cannibal di Wes Craven Le colline hanno gli occhi e un’incursione nel filone possessione demoniaca con il discreto Riflessi di paura.

Aja che con il Pascal Laugier di Martyrs e lo Xavier Gens di Frontiers rappresenta una delle nuove leve del cinema horror-splatter francese, dopo il debutto in patria nel ’99 con il dramma-romance a sfondo fantascientifico Furia, trova per nostra fortuna la sua strada con Alta tensione un piccolo gioiello che si lancia in una digressione su disturbi della personalità e ossessione omicidia con corpose e decisamente gradite iniezioni di splatter e gore all’insegna dell’eccesso artistico.

B-cult, Necronomicon

Oggi per lo spazio dedicato ai B-movies da riscoprire, ripeschiamo suggestioni lovercraftiane grazie ad una delle molte pellicole che il regista e produttore Brian Yuzna nella sua lunga filmografia horror a dedicato all’autore di Providence, capace di creare un suggestivo universo popolato da ataviche mostruosità oltre l’umana percezione, che troppo spesso su grande schermo non hanno avuto gran fortuna.

Nel 1993 reduce dal terzo capitolo apocrifo de La notte dei morti viventi e a quattro anni da Re-Animator 2 sequel anch’esso ispirato a Lovecraft, Yuzna si unisce ad altri due registi, il francese Christophe Gans (Il patto dei lupi) di cui nel ’95 Yuzna produrrà il debutto Cryng Freeman e il giapponese Shusuke Kaneko, noto per la serie di monster-movies con protagonista la tartaruga gigante Gamera e regista della trasposizione live-action del manga/anime Death Note, per realizzare insieme Necronomicon, film ad episodi ispirato all’immaginario di H.P.Lovecraft.

B-cult, Piranha

Oggi per i B-movies da riscoprire rispolveriamo Piranha, beast-movie a sfondo fluviale diretto da Joe Dante (L’ululato) e prodotto dal veterano Roger Corman nel lontano 1978, sulla scia del blockbuster di Spielberg Lo squalo e ispirandosi alla deriva gore di classici del genere come Grizzly-L’orso che uccide e L’orca assassina.

Dante naturalmente è il primo a non prendersi sul serio e come accadrà in alcune delle sue successive pellicole, vedi il dittico dedicato ai Gremlins, miscelerà spesso black-humor e situazioni paradossali al limite della parodia per ibridare il genere e sfornare più di qualche sorprendente gioiellino all’insegna di un cinema di genere piuttosto intelligente, vedi il sorprendente Small Soldiers tanto per fare un titolo.

B-cult, Dellamorte Dellamore

Visto che in questi giorni si è vociferato di un possibile sequel per il Dellamorte Dellamore di Michele Soavi e il 16 marzo approda nelle sale la versione americana del Dylan Dog creato da Tiziano Sclavi, oggi per i B-cult vi proponiamo proprio il film di Soavi datato 1994 che vedeva protagonista il Rupert Everett che aveva ispirato a Sclavi le fattezze del suo indagatore dell’incubo.

Il film ci narra il quotidiano del custode del  cimitero di Buffalora, Francesco Dellamorte e del suo assistente Gnaghi impegnati a debellare un’epidemia zombificatrice che trasforma ogni abitante della città deceduto e poi seppelito nel cimitero comunale in un affamato Ritornante.