B-cult, Pesce d’aprile

Oggi visto che ci apprestiamo a celebrare il famigerato 1° aprile, scegliamo di ospitare nella rubrica dedicata ai B-movies Pesce d’aprile, divertente slasher anni ’80 diretto dal Fred Walton del thriller Quando chiama uno sconosciuto, quest’ultimo film del ’79 ispirato alla leggenda metropolitana della babysitter e dello sconosciuto al telefono citata anche nella trilogia Scream di Wes Craven e riproposta nel remake del 2006 Chiamata da una sconosciuto.

In Pesce d’aprile un gruppo di tipici giovinastri da teen-horror si reca su un’isola per passare il primo aprile nella tenuta di una loro agiata compagna di college che per l’occasione ha allestito una serie di scherzi per intrattenere i suoi amici, tutto fila liscio almeno fino a quando i ragazzi non cominceranno a morire, rivelando così che sull’isola e nei dintorni della casa si aggira un feroce serial-killer.

Il film regala qualche brivido genuino, il make-up è di buona fattura e anche se il finale potrebbe smorzare l’entusiasmo dei patiti del thriller-horror a tutto tondo, dona all’operazione una veste piuttosto alternativa che si distingue dai tipici slasher dell’epoca pur mantenendone di fatto tutti i crismi.

Il film è prodotto dal Frank Mancuso Jr. della serie Venerdì 13 e scritto da Danilo Bach co-autore di Un piedipiatti a Beverly Hills, mentre la colonna sonora è affidata al veterano Charles Bernstein suo lo score del primo Nightmare.

Nel cast figurano Amy Steel già protagonista di Venerdì 13-L’assassino ti siede accanto, Deborah Foreman (Waxwork), Ken Olandt (Leprechaun), Griffin O’Neal (Ghoulies 3) e Thomas F. Wilson (Ritorno al futuro).

Da rivalutare perchè: per riscoprire un godibile slasher piuttosto convenzionale, ma con un intrigante finale a sorpresa.