Houdini-L’ultimo mago: recensione

Edimburgo 1926, mentre il mago ungherese Harry Houdini (Guy Pearce) stupisce le platee europee con i suoi spettacolari numeri di escapologia (L’arte dell’evasione), molti presunti medium vengono smascherati dalla crociata del mago contro imbroglioni e truffatori ben poco esoterici che in quegli anni spuntano come funghi intrattenendo i salotti buoni delle grandi capitali e promettendo ectoplasmi e inquietanti visite dall’aldilà.

La scozzese Mary MacGarvie (Catherine Zeta-Jones) accetterà la sfida di Houdini che vede in palio 10.000 dollari per chiunque riesca a metterlo in contatto con la defunta madre e a farle ripetere le ultime parole pronunciate da quest’ultima sul letto di morte, parole che solo Houdini conosce.

Mary specializzata in elaboratissime, coreografiche e fasulle sedute spiritiche, con l’aiuto della figlia Benji (Saoirse Ronan) addetta a raccogliere informazioni e materiali necessari per allestire gli show esoterici della madre, cercherà di ingannare il mago e al contempo se ne invaghirà diventando sempre più dubbiosa sul proseguimento dell’elaborata truffa.

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Videodrome: carne, metallo e tecnologia

Parlare di Videodrome non è cosa facile, le implicazioni di questo piccolo grande cult del periodo horror di David cronenberg sono molteplici e la sua visione lascia molto inquieti, e anche dopo la scena finale si rimane interdetti, non capendo esattamente e fino in fondo se fino a quel momento si è assistito ad un incubo ad occhi aperti, ad un lento perdersi di una mente deviata o alla nascita di un nuova forma di esistenza che trascende la realtà e si ciba di immagini.

Cronenberg ci accompagna nella inesorabile discesa agli inferi di Max Renn (James Woods), il proprietario di una tv via cavo in cerca di spettacoli estremi che si imbatte in una misteriosa tv pirata che trasmette violenze sessuali ed omicidi in diretta, veri snuff-movie o solo delle realistiche simulazioni? La risposta sarà la scoperta di un nuovo culto tra religione e massmediologia che invaderà mente e corpo dello sfortunato Max ormai preda di spaventose allucinazioni che lo stranieranno sempre più dalla realtà.

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Mamma ho allagato la casa: recensione

Questo Natale per Kevin McCallister (Mike Weinberg) sarà un pò diverso dal solito, i suoi genitori sono divorziati e quindi il piccolo decide di passarlo con il padre Peter (Jason Beghe) e la sua nuova fidanzata Natalie (Joanna Going), in una villa piena di marchingegni Hi-tech che farebbero la felicità di qualsiasi ragazzino.

Kevin non sa che una sua vecchia conoscenza, il criminale pasticcione Marv (French Stewart) ha un nuovo compare di furti in gonnella, l’antipaticissima Vera (Missi Pyle), e che i due loschi figuri hanno puntato la villa di Natalie ed hanno la ferma intenzione di svaligiarla non sapendo minimamente cosa li aspetta.

Kevin indossate di nuovo le vesti di agguerrito difensore del focolare domestico e aiutato da una serie di nuovi marchingeni, stavolta tecnologicamente avanzati, trasforma la villa in una spassosa trappolona per gli ingenui ladruncoli e per l’ennesima volta difenderà la sua famiglia, la sua nuova casa e spedirà la strana coppia dietro le sbarre.

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Festival IndieLisboa 2009: il Portogallo vetrina del cinema indipendente

Dal 23 Aprile al 3 Maggio 2009 il Portogallo e la città di Lisbona ospitano  uno degli eventi più importanti della penisola iberica, il Festival Indielisboa giunto alla sesta edizione.

Duecento le opere presentate al festival tra lungometraggi e corti inediti, gli organizzatori puntano a raggiungere le 45.000 presenze cercando di promuovere il cinema Indie più a rischio a livello distributivo.

Due le personalità che verranno omaggiate quest’anno, il regista, scenografo ed attore francese Jacques Nolot e l’istrionico cineasta tedesco Werner Herzog.

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Il Premio: The Italian Dream

Eccoci al terzo ed ultimo appuntamento con il progetto perFiducia che vede coinvolti tre grandi cineasti italiani impegnati nella realizzazione altrettanti cortometraggi focalizzati sul tema della fiducia e della solidarietà.

Il Premio di Ermanno Olmi segue il percorso del regista che predilige un cinema realista e punta sul raccontare l’Italia e gli italiani, stavolta sono i giovani e la forza di un progetto (un braccialetto per bambini diabetici)  e di un sogno tutto italiano che si realizza grazie ad una commistione di fortuna, destino e determinazione.

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The Soloist: storia di musica, amicizia e disagio mentale

Steve Lopez (Robert Downey Jr.) è un editorialista del New York Times che un giorno girovagando per le strade dello Skid row, un sobborgo di Los Angeles popolato da senzatetto, incontra Nathaniel Ayers (Jamie Foxx) un violinista affetto da schizofrenia che vive e suona in strada. Il giornalista rimane profondamente colpito dalla bravura dell’uomo che riesce a suonare con uno strumento dotato solo di due corde.

Tra i due nasce una storia di amicizia e solidarietà dura e difficile che attraverso gli articoli di Lopez verrà racconatata a tutta l’America, inizia così un tragitto che porterà Ayers ad esaudire il sogno di Nathaniel, suonare alla Disney Hall e quest’ultimo ad intraprendere un percorso terapeutico che lo aiuterà a convivere con la sua malattia.

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Weekend al cinema: Le avventure del topino Despereaux, Earth – La nostra terra, Fuori menù, Generazione mille euro, Houdini – L’ultimo mago, RocknRolla, Tulpan

Nell’ultimo weekend di aprile escono sette nuove pellicole nelle nostre sale, quattro europee (di cui una italana) e tre americane.

La novità più interessante è senza dubbio l’ultimo film di Guy Ritchie, RockNRolla. Per i bambini bisogna segnalare il film d’animazione Le avventure del Topino Desperaux e il documentario Disney, Earth – La nostra Terra, uscito il 22 aprile, durante la celebrazione della giornata mondiale della Terra.

Completano il quadro delle nuove uscite la commedia di Massimo Venier, Generazione 1000 euro, quella spagnola di Nacho G. Velilla, Fuori Menù, l’intrigante storia di Houdini, Houdini – L’ultimo mago e il vincitore del Premio Un Certain Regard al Festival di Cannes 2008, Tulpan.

Diamo insieme uno sguardo ai protagonisti e alle trame dei nuovi film, in sala da questa settimana:

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Festival Roma 2009, Forman presidente di Giuria, Meryl Streep premio alla carriera

Sono giorni importanti per i Festival di cinema europei: dopo l’annuncio del programma del Festival di Cannes 2009, oggi sono giunte importanti novità sulla quarta edizione Festival internazionale del film di Roma, che si svolgerà dal 15 al 23 ottobre, date ufficialmente dal presidente della manifestazione Gian Luigi Rondi.

La più importante: sarà il regista di fama internazionale Milos Forman a presiedere la giuria del concorso. Tra i giurati ci saranno sei personalità del mondo dello spettacolo, tra cui due italiani, il regista Gabriele Muccino e l’architetto Gae Aulenti.

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Hannah Montana-The movie: colonna sonora

In attesa dell’uscita dell’ultima fatica cinematografica di Miley Cyrys, Hannah Montana-The movie, previsto nelle sale per il 30 Aprile 2009 distribuito dalla Disney e presentato dalla giovane teen-star proprio in questi giorni a Roma, ecco l’album con tutte le canzoni del film interpretate dalla stessa Miley Cyrus e alcune guest-star.

18 le tracce, tutte orecchiabili e pop al punto giusto, tra gli ospiti dell’album anche il papà della star Billy ray con una sua composizione e alcuni gruppi e giovani pop-star come Steve Rushton ed i Rascal Flatts.

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SFIFF 2009: San Francisco International Film Festival

Giunta alla cinquantaduesima edizione anche quest’anno in California, nella città di San Freancisco, si svolgerà il San Francisco International Film Festival. Dal 23 Aprile al 7 Maggio 2009 con il patrocinio della San FranciscoFilmSociety uno degli eventi più importanti e consolidati nel panorama festivaliero statunitense vedrà in competizione lungometraggi, documentari, corti e opere prive di una distribuzione nelle sale americane.

All’interno dell’evento ci sarà anche una sezione dedicata al cinema sperimentale la GGAC (Golden Gate Awards Competition). I film proiettati quest’anno saranno 170 provenienti da 62 nazioni, per l’Italia ci sarà Gianni Di Gregorio ed il suo Pranzo di Ferragosto in buona comapagnia visto che verranno proiettati anche classici intramontabili come Le notti di Cabiria di Fellini, Le amiche di Antonioni e C’era una volta il West di Sergio Leone.

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Sergei Dvortsevoy: vite di confine

Sergei Dvortsevoy regista kazako classe 1962, prima di dedicarsi al cinema, Dvortsevoy lavora come ingegnere aereonautico per poi nel 1990 spostarsi a Mosca, studiare regia e specializzarsi in documentari. Le sue opere d’esordio sono apprezzate a livello internazionale e premiate in numerosi festival in giro per il mondo.

Dopo l’esordio nel 1996 con il  documentario Paradise il regista riceve una nomination nel 1998 ai Joris Iven Awards durante l’Amsterdam Documentary Film Festival per il suo Bread day. L’anno successivo presenta i suoi lavori durante il Robert Flaherty Film Seminar, istituzione dedicata all’osservazione e la descrizione delle condizioni dell’umanità.

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Marco Bellocchio unico italiano a Cannes

E’ ufficiale, Marco Bellocchio con il suo Vincere sarà l’unico regista italiano in concorso al Festival di Cannes 2009, a competere con lui molti registi già vincitori in passato della prestigiosa manifestazione, tra cui Ken Loach che quest’anno sarà in gara con il film Looking for Eric, la neozelandese Jane Campion con il suo Bright Star e Quentin Tarantino, Palma d’Oro nel 1994 con Pulp Fiction che quest’anno si presenta con l’atteso Inglorious basterds.

Il regista non sembra affatto preoccupato all’idea di essere l’unico rappresentante italiano sulla Croisette, è invece molto soddisfatto di avere nomi così prestigiosi come avversari.

Avere l’unico film italiano in concorso non mi toglierà il sonno, a Novembre compirò 70 anni e credo proprio che resterò me stesso e non sarò preso dall’ansia.

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Schermi d’Amore 2009: a Verona è di scena l’amore

Dal 24 al 29 Aprile 2009 nella splendida cornice della città di Verona si terrà la tredicesima edizione del festival Schermi d’Amore, una vera e propria dichiarazione d’amore indirizzata al  cinema nella sua forma più vitale e fruibile fatta di immagini ed emozioni.

Quella degli organizzatori di questo evento è una vera e propria dichiarazione d’intenti in questi tempi di crisi, in cui l’omologazione di un cinema da multisala vince sulla diversità e la ricchezza di un cinema che può dar molto oltre il lato meramente commerciale.

Schermi d’Amore va controcorrente selezionando opere che per cultura e tradizione toccano le corde del melò da svariati punti di vista e contaminano il cinema di genere arricchendone la già notevole forza espressiva e comunicatrice.

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Out of time: recensione

Matthias Whitlock (Denzel Washington) capo della polizia di una piccola cittadina della Florida, si trova impelagato in un caso d’omicidio che lo vede coinvolto molto da vicino. Separato dalla moglie Alex (Eva Mendes) la cui carriera è in escalation, la donna è stata appena promossa detective dell’anticrimine, Whitlock sta portando avanti da qualche mese una relazione extraconiugale con la bella Ann (Sanaa Lathan), donna problematica con un marito violento.

Il caso di omicidio su cui sta indagando Whitlock è proprio quello della sua amante e del marito morti entrambi in uno strano incendio che il detective non crede affatto accindentale. La cosa che complica il tutto è che prima della morte della donna, whitlock, scoperto che era malata terminale di cancro le aveva dato un bel mucchio di soldi sequestrati ad alcuni trafficanti di droga.

I problemi aumentano quando l’uomo scopre che anche la DEA è in cerca dei soldi spariti, che Anna l’ex moglie lo tampina da molto vicino, e che il caso dell’incendio in cui è morta l’amante con l’avanzare delle indagini è sempre più sospetto. Lentamente ed inesorabilmente un complotto molto ben ingegnato verrà a galla e Whitlock scoprirà di non potersi fidare di nessuno.

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