X-Men: Conflitto finale, recensione

x_men_the_last_stand []Dopo un prologo che ci mostra una Jean Grey/ Fenice bambina e la presentazione del nuovo mutante Warren Worthington III/Angelo, scopriremo che una multinazionale farmaceutica ha scoperto una cura per il gene dei mutanti, il siero sembra provenire dal DNA di un giovane mutante capace di annullare i poteri dei suoi simili.

Jean farà la sua ricomparsa sulla scena con poteri terrificanti e incontrollabili, la sua parte dormiente, Fenice congelata a suo tempo dai poteri telepatici di  Xavier (Patrick Stewart) si è risvegliata e questo causerà devastazione, la morte di due membri degli X-Men e il passaggio al lato oscuro di Jean che si unirà a Magneto (Ian McKellen) ed i suoi mutanti ribelli.

Magneto scoperto dove si trova l’antidoto darà il via ad una battaglia epocale che vedrà tutti i suoi mutanti scontrarsi con la squadra al gran completo degli X-Men capitanata da Wolverine (Hugh Jackman) e Tempesta (Halle Berry), sapendo di avere dalla sua un letale asso nella manica, la devastante Fenice.

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Sister Act 2, recensione

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La cantante in fuga e suora per forza Deloris Van Cartier è tornata al suo vecchio lavoro, dopo essersi salvata dal boss La Rocca torna sul palcoscenico e inizia una nuova e brillante carriera in quel di Las Vegas, quando durante uno spettacolo tra il pubblico Deloris riconosce tre volti familiari.

Il terzetto in questione formato da suor Maria Patrizia, suor Maria Roberta e suor Maria Lazzara, ha per le mani un gruppo di alunni di canto alquanto ribelli, c’e del talento, ma nessuna voglia di fare, cosi implorano Deloris di seguirle a San Francisco per occuparsi della nuova classe.

Deloris, che con le suo amiche del convento si è tolta qualche bella soddisfazione,  decide di aiutarle e di accettare la missione, così reindossate le vesti di suor Maria Claretta si ritrova a fare i conti con una classe indisciplinata e decisamente ostile.

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Festival di Venezia 2009 domenica 6: ieri standing ovation per Cosmonauta, oggi l’atteso Capitalism: a love story

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Il Festival di Venezia prosegue, le star si susseguono, mentre i film cominciano a lasciare nel bene e nel male qualche traccia indelebile, ieri grandi apprezzamenti per la seconda pellicola in concorso per Herzog, My son my son, what have ye done? protagonista Michael Shannon che dopo la nomination all’Oscar per Revolutionary Road torna a raccontare una storia di disagio mentale.

Il direttore del festival Mueller non sembra preoccupato per l’anomalia Herzog e spiega:

Comunque nel regolamento non c’e nulla di fatto che lo impedisce.

Gli fa eco il regista bavarese che non si scompone per eventuali polemiche e precisa:

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Drag Me To Hell, recensione in anteprima

locandina-italiana-definitiva-del-film-drag-me-to-hell-128437 []La dolce e sin troppo gentile Christine (Alison Lohman) è un impiegata di banca con velleità di carriera, ma davanti a lei a insidiarle il posto vacante, c’è un  nuovo collega di lavoro che è un vero squalo, il direttore apprezza gli sforzi della ragazza, ma vede in lei un punto debole nel carattere troppo mite, che in un addetta alle richieste di prestiti tende ad essere un tantinello controproducente.

Così Christine che fa? un bel giorno, mentre un’anziana signora dall’aria sinistra la implora di concederle una proroga per un prestito, lei decide che è il momento di farsi valere e gliela nega nonostante la donna si disperi, ma l’ingenua ragazza ignora che la sinistra vecchina in questione è una terrificante zingara dotata di poteri magici, che dopo averla aggredita le infligge un bel maleficio da incubo.

Christine si troverà a combattere con minacciose e inquietanti apparizioni, incubi, strani fenomeni in un’escalation di orrore e violenza, accanto a lei Clay (Justin Long), il suo ragazzo, convinto che Christine soffra di una sorta di sindrome da stress post-traumatico conseguenza dell’aggressione, ma ben presto il male si paleserà in tutto il suo orrore e Christine dovrà combattere per la propria anima.

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Bastardi senza gloria, recensione in anteprima

locandina-italiana-di-bastardi-senza-gloria-121138 [] Finalmente dopo tanta attesa ecco il nuovo lavoro di Tarantino, bisogna ammettere ancora una volta che questo regista affronta il genere cinematografico con un piglio e una passione  percepibili in ogni singola sequenza e ad ogni battuta, ogni minuzioso particolare è un frammento del suo sanguigno immaginario cinematografico.

La musica che pesca a piene mani nel cinema di genere, la violenza, stavolta più contenuta, ma sempre efficace che esplode feroce come nel migliore dei B-movie, e i dialoghi, una peculiarità tutta tarantiniana, che diventano colonna portante della storia, mai come in questo caso, e una scusa per giocare con lo spettatore e con se stesso.

La trama va doverosamente descritta a grandi linee per non rovinare la visione, il film ha un cuore molto semplice e lineare, poi la narrazione assume i connotati tipici del regista che la trasforma a sua immagine, giocando con gli intrecci temporali e la sovrapposizione degli eventi, il tutto condito con la consueta suddivisione in capitoli e da personaggi che alla fine confluiranno tutti nell’esplosivo e folle finale.

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La piccola principessa, recensione

little_princess_ver3 []1914, la graziosa Sarah (Liesel Matthews) è una ragazzina orfana di madre che ha vissuto molti anni con il padre in India che si vede costretta suo malgrado ad allontanarsi da quest’ultimo per entrare in un collegio di New York, il padre deve partire per il fronte e lei viene affidata alle cure della direttrice del collegio Miss Minchin (Eleanor Bron).

Sarah è veramente una piccola principessa, gentile con tutti, alunna talentuosa e diligente, e nonostante venga trattata con tutti privilegi che il suo rango prevede, lei non fa pesare mai la cosa alle sue compagne diventandone amica e confidente.

Purtroppo la favola ha un finale inaspettato, perchè il padre di Sarah muore al fronte, il governo inglese  ne confisca tutti i beni, e Miss Minchin trasforma la piccola Sarah da principessa in sguattera, la ragazzina verrà privata di ogni bene e genere di conforto, relegata in una soffitta e costretta a subire mille umiliazioni, solo i suoi sogni e le sue favole riusciranno a confortarla.

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Operazione San Gennaro, recensione

san gennaro []Un terzetto di criminali americani sbarca a Napoli con la ferma intenzione di fare il colpo grosso, non conoscendo bene il posto decidono di servirsi di un consulente locale, il leggendario Don Vincenzo (Totò) conosciuto nell’ambiente come Il fenomeno.

Purtroppo il fenomeno in questione è finito dietro le sbarre dove sinceramente non se la passa affatto male e grazie alla sua fama è considerato una celebrità tra i detenuti. Don Vincenzo impossibilitato ad aiutare fisicamente la banda degli  americani gli consigla di rivolgersi al collega Dudù (Nino Manfredi) capo di una scalcinata banda di ladruncoli.

Dudù saputo che il colpo in questione riguarda il tesoro miliardario di San Gennaro è titubante nell’accettare, poi un pò alcuni segni divini interpretati ad arte, un pò l’intenzione una volta fatto il colpo di tenersi tutto il malloppo e devolverne metà ai poveri di Napoli, gli permettono di quietare la coscienza e accettare il lavoro.

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Festival di Venezia 2009 Sabato 5: ieri Nicolas Cage conquista il Lido, oggi si replica con Herzog

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Ieri al Festival di Venezia riflettori puntati sul Bad Lieutanant: Port of Call New Orleans di Werner Herzog, la pellicola in realtà si discosta molto dal film di Abel Ferrara con protagonista un monumentale Harvey Keitel, infatti il regista puntualizza:

Non l’ho mai visto, ma mi dicono non ci sia un raffronto, e personalmente avrei voluto un titolo diverso, spero Ferrara lo veda, io vedrò il suo presto.

Gli fa eco Nicolas Cage, che ribadisce la differenza tra il suo personaggio e quello di Keitel:

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Segnali dal futuro, recensione

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Dopo un prologo ambientato alla fine degli anni ’50 in cui in una scuola elementare si seppelisce una capsula temporale con alcuni disegni fatti dagli alunni e un foglio fitto di numeri disegnati da una taciturna e inquetante bambina di nome Lucinda, si torna al presente, sono trascorsi circa cinquant’anni, al disseppellimento della capsula assistono John e Caleb Koestler, John (Nicolas Cage) è un astrofisico che insegna all’MIT e che ha perso di recente la moglie, Caleb è suo figlio, è a lui che viene consegnato il misterioso foglio.

John in una notte agitata in cui in preda alla depressione beve un pò troppo, scopre casualmente che i numeri che sembrano scritti a caso sul foglio hanno in realtà un senso, poi grazie ad internet i numeri diventano date di catastrofi e numeri di decessi, infine un evento devastante mette John davanti ad una terrificante verità, le ultime tre cifre riportate sul foglio sono di disastri non ancora avvenuti.

Cosi Kostler comincia a cercare indizi, provando a rintracciare Lucinda la bambina che aveva scritto cinquant’anni prima le profezie numeriche, nel frattempo strane presenze cominciano a visitare la sua casa, mentre il piccolo Caleb è terrorizzato da strane voci e apocalittiche visioni.

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Weekend al cinema: L’amore e basta, La custode di mia sorella, Le Ombre Rosse, Ricatto d’amore, Segnali dal futuro, L’ultimo ultras, Videocracy

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Nel primo weekend di settembre escono sette nuovi film che dovrebbero riuscire ad accontentare ogni tipo di palato cinematografico: ci sono due documentari L’amore e basta e il tanto discusso Videocracy, tre blockbuster americani il drammatico La custode di mia sorella, il thriller Segnali dal futuro e la commedia romantica Ricatto D’amore e due film italiani Le ombre rosse, presentato fuori concorso al Festival di Venezia e L’ultimo ultras, che annovera tra i protagonisti anche il calciatore Shevchenko.

Andiamo a scoprire i protagonisti e le trame delle pellicole in sala da oggi.

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Le spie, recensione

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Durante un collaudo scompare un’importante prototipo, trattasi del Serramanico, aereo sperimentale con un innovativo sistema di occultamento di ultima generazione, il prototipo in questione è  finito nelle mani di un genio del male, nonchè abilissimo trafficante d’armi, il magnate Arnold Gundars (Malcolm McDowell).

Sembra chiaro che solo l’agenzia BNS, Bureau of National Security è in grado di fornire l’uomo giusto per la missione di recupero, così toccherà all’agente Alex Scott (Owen Wilson) la patata bollente, Scott dovrà infitrarsi ad una party molto esclusivo organizzato da Gundars per coprire un’asta per l’aereo,

Come copertura, Scott dovrà affiancare un pugile che si esibirà per i facoltosi ospiti del party, l’imbattuto, megalomane, e logorroico Kelly Robinson (Eddie Murphy) che con la sua invadenza creerà non pochi problemi all’agente Scott. Inizierà così una spassosa missione di recupero, tra imboscate, spettacolari inseguimenti e agenti doppiogiochisti, insomma una classica giornata da spia.

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La casa sul lago del tempo, recensione

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La dottoressa Kate Forester (Sandra Bullock) e il talentuoso architetto Alex Wyler (Keanu Reeves) vivono le loro vite senza mai incrociarsi, li unisce una corrispondenza nata grazie ad una casa in comune, una casa su un lago costruita  anni prima dal padre di Wyler e abitata per un periodo dalla bella dottoressa, che prima di lasciarla lascia nella cassetta della posta un messaggio per l’inquilino che la abiterà dopo di lei, messaggio che finisce nell mani di Alex.

I due scoprono con  sorpresa e un po di incredulità che la loro corrispondenza ha uno sbalzo tempoarale di due anni, Kate vive bnel 2006, Alex nel 2004, i due continuano a scriversi e si innamorano, quando Kate decide di incontrarlo gli dà un appountamento di lì a due anni, ma Alex non si presenta, così Kate delusa e ferita smette di scrivergli e torna con il suo ex.

qulache tempo dopo Kate è il suo ragazzo decidono di acquistare una casa dove andare a convivere, la devono ristrutturare e quando lei scopre che l’architetto  ingaggiato per il lavoro è il fratello di Alex, scopre anche che Alex è morto proprio il giorno del loro appuntamento a causa di un incidente, sconvolta decide di trovare un modo per salvargli la vita.

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Festival di Venezia 2009 Venerdì 4: ieri ovazione per Videocracy, oggi Il Cattivo Tenente di Herzog

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Festival di Venezia 2009, eccoci giunti alla seconda giornata della kermesse veneziana, ieri non sono mancate le sorprese come un’ovazione di quasi tre minuti per il tanto chiacchierato Videocracy del regista Erik Gandini e una ressa con annessa chilometrica fila per assistere alla proiezione.

Certo non me lo aspettavo, ha raccontato Gandini ai giornalisti, di certo è successo per la storia dei trailer censurati…questa è la dimostrazione che se vuoi raccontare cose scomode vai a scontrarti con le difficoltà.

Quattro le pellicole di punta proiettate ieri, molto applaudito il capolavoro d’animazione Metropia, sei anni di lavorazione e un mix di diverse tecniche per raccontarci un cupo futuro dove la privacy è solo un ricordo del passato e molto apprezzato anche The road, Viggo Mortensen e il regista John Hillcoat ci raccontano la vita dopo l’apocalisse, dove violenza e cannibalismo sono pane quotidiano.

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Sorority Row, tre video del film del remake di Stewat Hendler

L’11 settembre verrà distribuito, nelle sale cinematografiche americane, Sorority Row, il remake del film The House on Sorority Row, il film del 1983 conosciuto in Italia con il titolo Non entrate in quel collegio.

Dopo il salto potete vedere tre video del film (oltre 9 minuti di film!) diretto da Stewart Hendler, con Briana Evigan, Leah Pipers, Jamie Chung, Margo Harshman e Julian Morris.

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