Hugh Jackman: carisma da kolossal

Il fascino di questo attore australiano che proviene dai palcoscenici del musical, è innegabile, una fisicità che ne fa accattivante seduttore, che si tratti di film in costume o spettacolari cinefumetti il carisma che ne delinea le interpretazioni è palese, poi la gavetta in teatro e l’umiltà che lo contraddistingue completano il ritratto di un grande e talentuoso professionista.

Hugh Jackman nasce a Sidney (Australia), il 12 Ottobre 1968, padre ragioniere, madre casalinga, ultimo di cinque figli, la madre l’abbandona a soli otto anni, lasciandolo col padre e con i nonni, con i quali il piccolo Hugh passa l’infanzia.

Dopo la laurea in giornalismo, l’attore si diploma alla Western Australian Academy of Performing Arts nel 1993, poi alcune apparizioni televisive, per poi approdare in teatro in cui potrà mostrare tutto il suo talento.

Primi successi ne La bella e la bestia e nel classico Viale del tramonto, molti riconoscimenti e premi per le sue interpretazioni, seguirà il prestigioso Royal National Theatre, che con il musical Oklahoma, ne affermerà il successo, con prestigiosi riconoscimenti e critiche entusiastiche.

L’esordio sul grande schermo con il film, inedito in Italia, Paperback hero (1999), segue lo stesso anno Erskineville kings, ottimo successo di critica per l’esordiente attore australiano.

Nel 2000 John Woo lo vuole nel suo adrenalinico sequel Mission impossible 2, ma alla notizia del posto vacante per la parte del mutante  Wolverine nel cinefumetto di Brian Synger X-men, l’attore abbandona il progetto di Woo e indossa gli artigli di uno dei supereoi più amati del mondo dei comics.

ormai la notorietà è  cosa fatta, arrivano molti copioni e parti variegate che permettono all’attore di confrontarsi con molti generi diversi, lo vediamo nel romantico Kate & Leopold (2001) accanto a Meg Ryan, abile hacker ingaggiato dal facinoso e ambiguo villain John Travolta, nell’action thriller Codice: Swordfish (2001), per ritornare nei panni di Wolverine nel sequel di Singer X-men 2 (2003).

Ancora un personaggio da fumetto per il kolossal avventuroso a tinte horror Van Helsing (2004), seguito dal coraggioso e controverso L’albero della vita (2006), graphic novel e ambiziose riflessioni sullo spazio-tempo, dopo questa poco fortunata pellicola il thriller a base di illusionisti l’intrigante The prestige (2006) di Chris Nolan.

Woody Allen ne valorizza l’ironia ne suo Scoop (2006), ma i fan degli X-men ne richiedono a gran voce la presenza con il terzo capitolo, X-men: conflitto finale (2006), Singer passa la mano all’esperto Brett Ratner.

Dopo il non memorabile, ma dignitoso Sex-list-omicidio a tre (2008), arriva nelle sale italiane il kolossal di Baz Luhrmann Australia (2009) che vede Jackman cimentarsi con un appassionante e sentito affresco epico-romantico sull’amata patria, sua partner l’altra australiana, quest’ultima solo d’adozione, Nicole Kidman.

Prossimamente, visto il grande successo del suo Wolverine, il primo spin-off della squadra di supereroi mutanti, X-men origins: Wolverine.