A joke of too much, cortometraggio

Oggi per lo spazio dedicato ai cortometraggi abbiamo selezionato un divertente omaggio all’omaggio, si perchè il regista Francesco Picone con il suo A Joke too much sulla scia dell’accoppiata da B-movie Robert Rodriguez e Quentin Tarantino si cimenta in un gustoso memorabilia di oltre trent’anni di cinema di genere con l’aggiunta di un originale tocco demenzial-grottesco.

Picone sforna un pestifero omaggio al blasonato Grindhouse giocando con il genere e relativi riferimenti visivi che hanno accompagnato alti e bassi di una  sconfinata filmografia dall’ipertrofica violenza grafica e dai contenuti piacevolmente eccessivi che hanno cresciuto a pane e trash un’intera generazione di filmaker e per farlo sceglie coraggiosamente il colore per il finto trailer che funge da incipit e ci presenta un trailer di un fantomatico Z-movie dal titolo L’invasione dei vermi spaziali.

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Aquamarine, recensione


Hailey Rogers (Joanna JoJo Levesque) e Claire Brown (Emma Roberts), due ragazze adolescenti unite da una forte legame d’amicizia, amano frequentare insieme durante l’estate una spiaggia vicino casa e stanno per affrontare una dolorosa separazione causata dalla partenza della madre di Hailey per l’Australia, partenza prevista di li a cinque giorni.

Le due amiche non sapranno che in questi ultimi cinque giorni insieme vivranno l’avventura più incredibile della loro vita incontrando la splendida Aquamarine (Sara Paxton), una sirena finita in una piscina dopo una violenta mareggiata che si è abbattuta sulla spiaggia che le due adolescenti sono uso frequentare.

All’indomani dell’arrivo di Aquamarine le due amiche scopriranno che la sirena è fuggita da un matrimonio combinato dal padre con un viziato tritone e che ha solo pochi giorni per dimostrare allo zelante genitore che il vero amore esiste e non è solo una fandonia per inguaribili sognatori, e per raggiungere il suo scopo sceglie Raymond (Jake McDorman) un aitante bagnino.

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Box Office 6-8 agosto: Toy Story 3 ancora primo in Italia, I Poliziotti di riserva in testa negli States

Nel primo weekend di agosto la situazione ai botteghini italiani è pressoché invariata, dato che a trionfare è nuovamente Toy Story 3 – La Grande fuga (più per mancanza di alternative che per altro), mentre in America bisogna registrare la battuta d’arresto di Inception superato da I poliziotti di riserva (meglio noti come The Other Guys/Gli altri due).

La situazione italiana. Toy Story 3 è ancora primo (quinto weekend di fila) grazie ai 377mila euro incassati (12 milioni totali). Alle sue spalle troviamo la nuova uscita, Pandorum, secondo con 220mila euro e miglior media a sala della settimana, The Box, terzo con 199mila euro (1 milione totale), Eclipse, quarto con 114mila euro (15,38 totali) e Solomon Kane, quinto con 100mila euro (1,67 milioni totali). L’altra novità del weekend, l’horror Coming Soon, è solamente decima con 18mila euro.

La situazione americana. Dopo tre settimane al vertice troviamo un nuovo film, The Other Guys: l’action movie si porta a casa 35,6 milioni di dollari (miglior media per sala con 9.751$ e secondo miglior esordio di sempre per Will Ferrell) e supera di slancio Inception, secondo con 18,6 milioni di dollari (227,7 milioni negli USA e secondo miglior risultato di sempre per Christopher Nolan). Al terzo posto si colloca un’altra novità, Step Up 3D: il film dedicato al mondo del ballo underground racimola 15,5 milioni di dollari, meno dei precedenti due capitoli della saga (che ottennero rispettivamente 20 e 18 milioni di dollari). A seguire troviamo: Salt, quarto con 11,1 milioni di dollari (91,8 totali), A cena con un cretino, quinto con 10,5 milioni di dollari (46,7 totali) e Cattivissimo Me sesto con 9,4 milioni di dollari (209,4 milioni totali).

Andiamo a vedere la consueta tabella riassuntiva con i primi cinque posti della classifica settimanale italiana e di quella americana.

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Beautiful dreamer-La memoria nel cuore, recensione

Il pilota di caccia Joe Kelly (Colin Egglesfield) durante il secondo conflitto mondiale precipita con il suo aereo e viene fatto prigioniero, lo schianto gli procurerà una grave amnesia che non gli permetterà di ricordare nulla e al pilota verrà assegnata per sbaglio l’identità di un suo compagno caduto. Nel frattempo i soccoritori non ritrovando il suo corpo lo dichiareranno disperso in azione.

Dopo due anni Joe viene dichiarato legalmente morto, ma la moglie Claire (Brooke Langton) non avendo un corpo da seppelire non riesce ad elaborare il lutto, così decide di proseguire le ricerche del marito, ignorando che Joe è tornato in America e non avendo recuperato la memoria vive senza un passato in una piccola cittadina.

Sarà l’incontro casuale tra Claire con un commilitone di Joe, il co-pilota del marito, a far scoprire la verità alla moglie, che saputo dove vive il marito lo raggiunge, naturalmente l’uomo non la riconoscerà, ma Claire non ha alcuna intenzione di perdere una seconda volta il marito e deciderà di restargli accanto sperando che l’amore che li ha legati possa guarire ogni ferita.

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Psycho, il capolavoro di Hitchcock compie cinquant’anni

Il 10 agosto del 1960 usciva nelle sale statunitensi Psycho un altro capolavoro di Alfred Hitchcock, maestro indicusso del thriller che allestì una messinscena da antologia per raccontare le gesta del folle Norman Bates, interpretato per l’occasione da un memorabile Anthony Perkins.

Per il suo Norman Bates Hitchcock si ispirò ad un vero serial-killer, quell’Ed Gein tristemente noto per l’utilizzo feticistico di resti umani, si parla di necrofolia e macabri oggetti d’arredo che ispirò quattordici anni dopo anche Tobe Hooper per il cult Non aprite quella porta.

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B-cult, In compagnia dei lupi

Oggi B-cult d’annata con la fiaba dark datata 1984 In compagnia dei lupi del regista inglese Neil Jordan, viaggio onirico attraverso la sessualità adolescenziale virata al femminile e filtrata attraverso gli stilemi del racconto gotico e il mito della licantropia con l’aggiunta di suggestioni  in chiave horror dalla fiaba di Perrault Cappuccetto Rosso.

Il racconto esordisce con una ragazza intenta ad ascoltare i racconti/ammonimenti di sua nonna che attraverso alcune storie cerca di trasmettere alla nipote, reduce dalla tragica e violenta perdita della sorella sbranata da un branco di lupi, lezioni di vita per sopravvivere al lupo celato in diverse e insospettabili vesti, tutte egualmente insidiose.

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E’ morta l’attrice Patricia Neal

Si è spenta nella sua tenuta estiva nel Massachussets, alla fine di una lunga lotta contro un cancro ai polmoni l’attrice Patricia Neal, nota per alcuni ruoli in classici come Colazione da Tiffany e Ultimatum alla Terra e che nel 1963 conquistò un Oscar per la sua Alma nel dramma-western Hud il selvaggio in cui recitava al fianco di Paul Newman.

La Neal aveva 84 anni e oltre ad una storia d’amore con l’attore Gary Cooper, sposò nel 1953 lo scrittore Roald Dahl da cui ebbe cinque figli e dal quale divorziò dopo trent’anni di matrimonio a causa di una relazione extraconiugale del marito con una delle sue migliori amiche.

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Guy Pearce in Lockout, Cillian Murphy in I’m.Mortal, Vincent Cassel ne La promessa dell’assassino 2, Tony Scott dirigerà anche Nemesis

Eccoci pronti ad aggiornarvi con qualche news in arrivo dalle produzioni più calde dell’estate che nonostante l’atmosfera vacanziera proseguono febbrilmente i casting.

Cominciamo con Guy Pearce che si unisce all’action-thriller fantascientifico Lockout scritto e prodotto da Luc Besson, che lo vedrà affiancare la bella Maggie Grace già vista nel thriller sempre prodotto da Besson Io vi troverò. In Lockout che sarà diretto a quattro mani da James Mather e Stephen S. Leger, Pearce sarà un detenuto accusato di spionaggio che in cambio della libertà dovrà salvare la figlia del Presidente (la Grace) prigioniera in una stazione orbitante che ospita una fauna criminale composta dagli psicopatici più pericolosi della Terra.

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I 100 film essenziali secondo il Toronto Film Festival

Il Toronto Film Festival giunto alla sua trentacinquesima edizione che aprirà i battenti il prossimo 9 settembre, ha pensato bene di coinvolgere organizzatori e collaboratori nell’ardua impresa di stilare una classifica che in cento titoli dia l’idea di quali pellicole siano essenziali per ogni appassionato della Settima arte.

Ecco così stilata una classifica che subisce le influenze di un cinema ricercato  ed autorale, come peraltro è giusto che sia visto che chi ha redatto la classifica e selezionato i film organizza ogni anno un festival che per importanza e influenza è secondo solo a Cannes, e perchè parliamoci chiaro ogni classifica per quanti parametri generici si possano seguire non può prescindere dai gusti personali di chi la stila.

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