Lisa Romano, una regista siciliana di talento

Pochi sanno la storia della regista esordiente Lisa Romano, che esce in una decina di sale in Italia, con il suo Se chiudi gli occhi, il film noir, che le ha permesso di vincere la ventiseiesima edizione del Grand Prix di Annecy Cinema Italien.

Cerchiamo di scoprirla insieme: nel 2004 la ragazza siracusana, laureata in Lettere moderne, discipline dello spettacolo, presso l’università La Sapienza di Roma, produce il suo corto Non ci sarebbe niente da fare! (interpretato tra l’altro da Pierfrancesco Favino), con il quale si fa subito apprezzare.

Leggi il resto

Luca Lucini tra sorrisi e calcetto

Luca Lucini è un regista, ed è nato a Milano nel 1967. Agli esordi della sua carriera ha diretto fondamentalmente videoclip di vari cantanti italiani come Edoardo Bennato, Ligabue e Laura Pausini.

Il primo corotmetraggio che gira è Il sorriso di Diana, parte del film Sei come sei, composto da sei cortometraggi. Il film con cui si fa conoscere è però Tre Metri Sopra il Cielo, che lancia Riccardo Scamarcio.

L’anno dopo dirige sempre Scamarcio in L’uomo perfetto , in cui vediamo una storia d’amore carina e gradevole, in cui emerge il suo interesse nel dettagliare la leggerezza di storie facilmente comprensibili e che toccano tasti sentimentali delicati in chi li guarda.

Leggi il resto

Jeff Wadlow: da studente modello pluripremiato a regista di action movie

Questa settimana esce in Italia, il film d’azione Never Back Down, l’ultima fatica di Jeff Wadlow. Non molti sapranno chi sia costui. Cerchiamo di scoprirlo insieme.

La storia cinematografica di Jeffrey Clark Wadlow, nipote di Katie Couric, inizia nel 2001, quando si diploma alla Southern California School of Cinema & Television, presso il Dartmouth College.

Nel 2002 con il cortometraggio Living the lie, vince il Chrysler Million Dollar Film Competition, che gli dà la possibilità di usare un milione di dollari per produrre una nuova opera (ha ricevuto ottimi riscontri da parte della critica anche per The tower of Babble, premio al Chlotrudis Awards, al Taos Talking Picture Festival, al New York International Indipendent Film & Video Festival, al St.Louis International Film Festival e Catching Cringle).

Leggi il resto

Wim Wenders: visioni d’autore

Scrivere di Wim Wenders non è facile, limitarsi ad una freddo elenco stracolmo di date e titoli ridurebbe non poco l’importanza di questo cineasta, quindi una piccola premessa e’ doverosa per descrivere questo artista, attento osservatore dell’umanità e del suo più etereo contenuto, l’anima, acuto testimone dell’evoluzione, visionario che esplora sentimenti e animo umano attraverso una dicotomia che riflette l’intero spettro delle emozioni umane, un binomio che coincide con l’inizio e la fine: la vita e la morte. E’ chiara la profondità artistica di questo regista che anche nei suoi lavori meno incisivi, ci riferiamo alle ultime produzioni, rimane un maestro indiscusso ed uno sperimentatore sempre all’avanguardia nonchè profondo conoscitore del mezzo cinematografico e dei suoi segreti.

Dobbiamo, per dovere di completezza, ricordare che Wim Wenders nasce a Dusseldorf in Germania il 14 agosto 1945, figlio di un medico, dopo il diploma, l’idea è di seguire le orme paterne, si iscrive alla facoltà di medicina, che abbandona quasi subito.Segue repentino trasferimento in quel di Parigi dove frequenta una scuola di cinema ed apprende i rudimenti della narrazione su pellicola, è il 1966, passano alcuni mesi e il regista torna in patria e frequenta una scuola di cinema locale, la IDHEC, in questo periodo che va dal 1967 al 1970 si occupa anche di critica cinematografica e scrive per alcune riviste, nascono i primi esperimenti, cortometraggi, diciamo esplorativi e figli dei tempi, gira così dal 1967 al 1969: Scenari, Lo stesso giocatore spara di nuovo, Città d’argento, Film sulla polizia, Alabama 2000 anni luce.

Leggi il resto

Stefano Amadio e i suoi Mala Tempora

Artista poliedrico nel mondo del cinema, Stefano Amadio ha svolto ruolo di regista, attore e sceneggiatore nel corso della sua carriera. Nato a Roma nel 1965, si è fatto conoscere grazie alla regia di Mala Tempora, in cui ha anche fatto l’attore, interpretando il ruolo di Giovanni il Templare.

Mala Tempora è un film drammatico ambientato nel Medioevo. Il film rappresenta l’opera principale di Stefano Amadio ed è interpretato da Severino Saltarelli , Alberto Cracco, Maddalena Maggi, Loredana Solfizi, Daniele Ferretti, Ugo Margio, Pino De Matti.

Leggi il resto

Pablo Larrain: occhio cileno

ll materiale che Pablo Larrain ci ha messo finora a disposizione è scarso in termini di quantità, ma si intravede già un occhio di cui siamo destinati a parlare ancora in queste pagine. Larrain è nato a Santiago del Cile nel 1976.

Si diploma alle superiori, per poi buttarsi sullo studio della comunicazione audiovisiva all’UNIACC, Università di Arte Scienze e Comunicazione. Fonda in seguito Fabula, una società di produzione cinematografica e pubblicitaria.

Da cosa è costituita la produzione di Larrain? Al momento il suo nome è inscindibilmente legato alla sua opera ultima da regista, Tony Manero (2008), opera seconda, per dirla tutta, dopo Fuga (2006). E’ anche autore dello script di entrambe le opere, mentre come produttore ha dato vita a Vida me mata, La (2007).

Leggi il resto

Clint Eastwood lascia la recitazione e farà solo il regista

Clint Eastwood, dopo oltre 60 film recitati e 50 anni di esperienza davanti alla macchina da presa, ha deciso di lasciare la carriera d’attore e di dedicarsi solo alla regia. Il settantottenne attore ha dichiarato:

Desideri sempre lasciare quando sei è al top. Non vuoi diventare come quei pugili che restano troppo a lungo sul ring finché non riescono più a dare il massimo.

Leggi il resto

Alberto Fasulo: le riflessioni di un fiume

Friulano di origine e romano d’adozione, Alberto Fasulo è ha svolto il ruolo di direttore della fotografia di numerosi progetti cinematografici. Si è distinto per la sensibilità e per il gusto delle immagini che ci ha regalato nel corso degli utlimi anni.

Oltre che di immagini, Fasulo si è occupato di suoni e, con Rumore Bianco, si è cimentato invece nel’attività di regista. Nell’ultimo decennio ha esordito tuttavia non con le immagini, ma con i suoni: si è infatti occupato delle sonorità di Politica Zero e di E Io Ti Seguo: suono.

Prima di arrivare alla regia passa per la fotografia di L’Orchestra di Piazza Vittorio, per poi tornare ai suoni con Bianciardi!, Les Ninjas du Japon e Feltrinelli Il

Leggi il resto

Oded Davidoff: un cinema senza frontiere

Regista di origine israeliana, nasce a Gerusalemme nel 1967, una carriera in divenire, molto giovane, anche cinematograficamente, la sua filmografia comunque è una variegata miscellanea che tocca tutti i generi dalla commedia al dramma. Cineasta dal tocco neorealista, fine narratore di sentimenti, molto amato ed apprezzato in patria, dove nel 2001 e nel 2006 viene candidato come miglior regista rispettivamente per i film Mars Turkey, tratto dal libro di Libor Nachmias e per Mischehu larutz itu, unica pellicola approdata in Italia con il titolo Qualcuno con cui correre, anch’essa tratta da un romanzo, opera dello scrittore David Grossman.

Qualcuno con cui correre, è un racconto intimista ed esploratore dell’animo umano e delle sue contraddizioni, la vicenda narra di un adolescente in cerca del padrone di Dinka bellissimo Labrador perdutosi per le strade di Gerusalemme, questo incipit sarà il pretesto per raccontare le disavventure di due adolescenti svelate attraverso un montaggio narrativo in cui gli avvenimenti si sussegono,si intersecano, tra presente e passato per narrarci di gioventù,smarrimento e di una Gerusalemme poco turistica, lontana dal fascino da cartolina, molto reale e pericolosa.

Leggi il resto

Jonathan Demme: un filmaker anticonformista

Jonathan Demme, classe 1944, cresce a New York, lavora come sceneggiatore per la Corman factory, vera e propria scuola di sopravvivenza cinematografica, low- budget, tempi ristretti, un certo cinema di serie B che oggi per molti neo-registi di genere rappresenta un punto di riferimento. Il primo film Femmine in gabbia, è il 1974, già traspare l’originalità visiva di Demme che torna dietro la macchina da presa cinque anni dopo con Il segno degli hannan, noir in cui emerge un senso del ritmo notevole che ritroveremo anche nelle opere successive. Che si tratti di commedia, Qualcosa di travolgente, di moderno Western, Fighting mad, o documentario,The agronomist, Demme dimostra una vena anticonvenzionale che prepotentemente sottolinea tutte le sue pellicole.

E’ il 1991, Demme gira quello che sarà negli anni successivi un punto di riferimento cinematografico di genere e l’apice della sua carriera, stiamo parlando del pluripremiato iI silenzio degli innocenti, il cineasta utilizza la macchina da presa per calarsi e calarci nei meandri della parte più oscura dell’animo umano, quella che si ciba delle angosce e della paura e tratteggia due personaggi storici che diventeranno due icone cinematografiche dagli opposti  versanti, la fragile e risoluta Clarice Sterling agente FBI interpretata da Jodie Foster, pensate che la prima scelta di Demme era Meg Ryan!, e la perfetta e ambigua rappresentazione del fascino del male, quell’ Hannibal Lecter interpretato dell’eclettico Anthony Hopkins, ormai leggenda.

Leggi il resto

Catherine Hardwicke, dalla bibbia ai vampiri

Ci siamo! Dopo un’anteprima italiana della durata di 15 minuti al Festival Internazionale del cinema di Roma, arriva venerdì nelle sale italiane, in contemporanea con gli Stati Uniti, Twilight, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo culto del 2005 di Stephenie Meyer, diretto da Catherine Hardwicke e sceneggiato da Melissa Rosenberg.

La giovane Bella Swan è sempre stata diversa dai suoi compagni, non le è mai importato di fare amicizia con le ragazze più alla moda del suo liceo di Phoenix. Quando la mamma di Bella si risposa e manda a vivere la figlia con il padre, nella piovosa cittadina di Forks, a Washington, Bella non prevede affatto che la sua vita possa subire grandi cambiamenti.

Leggi il resto

Enrico Oldoini, un regista da cinepanettone

Il suo nome è legato a moltissime pellicole che, a parte quelle più recenti, hanno allietato le persone della mia età attraverso le riproposizioni televisive. Enrico Oldoini è regista e seneggiatore originario di Porto Venere.

Dopo aver frequentato l’Università a Roma, città nella quale si è trasferito all’età di vent’anni, si iscrive all’Accademia di Arte Drammatica; qui si dedica inizialmente allo studio della recitazione, ma ben presto comprende la sua vera vocazione.

Chissà da quanto tempo già studiava, osservandole, le persone, cercando il modo più efficace per raccontarcele e allo stesso tempo estremizzarne i tratti salienti e farci fare grasse risate. Il lavoro arriva presto, come sceneggiatore e soggettista: scrive infatti per Alberto Lattuada Così come sei (1978) con Marcello Mastroianni e Nastassja Kinski.

Leggi il resto

Clint Eastwood – Un grande attore e regista

Alzi la mano chi non lo conosce: e nessuno si mosse. Non si muove una foglia. Clint Eastwood è, ufficialmente, un attore, un regista e un produttore cinematografico, nonchè un autore di colonne sonore. Eppure tutti sappiamo che per il cinema lui è molto, molto di più.

Nato a San Francisco nel 1930, lui è Dirty Harry, che qui da noi è arrivato come l’ispettore Callaghan, lui è l’Uomo senza nome nella “trilogia del dollaro” del regista romano Sergio Leone, ed è anche l’uomo delle svolte della vita e della carriera.

Chiudo gli occhi un attimo e lo vedo mentre cerca se stesso, non avendo ancora capito che il suo destino è nel cinema: studia Economia, ma il Los Angelese College non fa per lui, e si defila. Prova poi l’esercito, come in attesa dell’illuminazione: cos ‘ha in serbo la vita per me?

Leggi il resto

Daniele Costantini rende omaggio a De Andrè

Al recentissimo festival del Cinema di Roma ha debuttato, seppur in sordina, il film Amore che vieni amore che vai, girato nel 2007 da Daniele Costantini ed interpretato da Fausto Paravidino, Filippo Nigro, Massimo Popolizio, Donatella Finocchiaro, Tosca D’Aquino e Claudia Zanella nei panni della prostituta Bocca di Rosa.

Da quest’ultimo personaggio, avrete sicuramente intuito che lo spirito della pellicola è nient’altro che un omaggio, a quasi dieci anni dalla scomparsa, al cantautore Fabrizio De Andrè.

Leggi il resto