Favino, Muccino, Santamaria, Vaporidis, Germano, un successo tutto italiano

Di cinema italiano se ne parla e se ne continuerà a parlare all’infinito. Sarà per la miriade di festival che il nostro bel Paese programma; da Venezia a Roma fino ad arrivare a Torino dove tra qualche settimana prenderà il via la seconda della ventiseiesima edizione del Torino Film Festival, diretta da Nanni Moretti.

Proprio in virtù del cinema di casa nostra, quest’oggi vogliamo dare lustro o perlomeno conto, a cinque giovani attori, chi più o chi meno emergenti, ma tutti sulla cresta dell’onda, che hanno fatto e continuano imperterriti a far impazzire le adolescenti, non solo partenopee, con le loro interpretazioni, a volte sarcastiche e perfino effimere, ma pur sempre di grande qualità.

Sono molti, ma quest’oggi ne abbiamo scelti cinque in particolare: Favino, Muccino, Santamaria, Vaporidis, Germano.

Pierfrancesco Favino. E’ il suo momento. reduce dal buon successo di pubblico che in queste settimane lo elogia nella straordinaria interpretazione di Roberto nel film di Maria Sole Tognazzi, L’uomo che ama.

Dopo alcune fiction e molto teatro, debutta sul grande schermo con il film Pugili, di Lino Capolicchio.

Si fa notare dal grande pubblico, lavorando in varie fiction di successo e grazie al ruolo del trentenne felicemente sposato ne L’ultimo bacio, gli vengono offerti molti ruoli interessanti, come il soldato in El Alamein. Con questo ruolo ottiene una nomination ai David di Donatello (che vince) e una ai Ciak d’Oro.

Interpreta un omosessuale nella seconda regia di Luciano Ligabue Da zero a dieci, poi lavora in Al cuore si comanda, con Claudia Gerini, Emma sono io, e in Passato prossimo, di Maria Sole Tognazzi.

Nel 2005 ottiene il ruolo de “Il Libanese” nel film Romanzo Criminale di Michele Placido, nel quale lavora con Kim Rossi Stuart, con cui aveva già lavorato ne Le chiavi di casa.
Ha lavorato negli Stati Uniti nel film Una notte al museo con Ben Stiller e nel film La sconosciuta di Giuseppe Tornatore. Nel 2006 ottiene la parte dello scrittore di favole nel film Saturno contro di Ferzan Ozpetek, uscito nel 2007.

Ottiene il ruolo di Lord Glozelle, generale a capo delle truppe del perfido Miraz, nel film fantasy Le cronache di Narnia: il principe Caspian. Lo vedremo recitare con Tom Hanks nel film Angeli e demoni diretto da Ron Howard in uscita il prossimo anno.

Silvio Muccino inizia la sua carriera nel 1999 quando, a soli diciassette anni, scrive assieme al fratello maggiore Gabriele, ed interpreta il film Come te nessuno mai, diretto dallo stesso Gabriele, che tratta la questione giovanile nell’ambito di un’occupazione studentesca. Con il suo primo lavoro guadagna subito una candidatura al Nastro d’Argento, come autore del miglior soggetto.

Dopo aver avuto un piccolo ruolo in Un delitto impossibile (2001) di Antonello Grimaldi, torna a lavorare con il fratello prima in L’ultimo bacio (2001), in un ruolo minore, e poi nella parte del ribelle di famiglia in Ricordati di me (2003).

Dopo questi due film “famigliari”, Silvio diventa uno dei talenti emergenti del cinema italiano e riceve molte richieste; è nel cast del thriller di Dario Argento Il Cartaio (2004), accanto a Stefania Rocca e Claudio Santamaria, ed è anche il protagonista della commedia sentimentale Che ne sarà di noi (2004) di Giovanni Veronesi, con il quale è anche autore della sceneggiatura.

Nel 2005 partecipa al film Manuale d’amore, sempre diretto da Veronesi, sul set del quale incontra Carlo Verdone, con il quale decide di scrivere e girare un film insieme, Il mio miglior nemico, uscito a marzo 2006.

Sempre nel 2006 pubblica il suo primo romanzo, Parlami d’amore, scritto a quattro mani con la sceneggiatrice Carla Vangelista, e fra giugno e luglio 2007 debutta alla regia per la trasposizione cinematografica del romanzo stesso.

Il debutto sul palcoscenico per Claudio Santamaria arriva con La nostra città, diretto da Stefano Molinari. In teatro ha recitato spesso in opere scritte da Lucilla Lupaioli e dirette da Furio Andreotti e fatto parte della compagnia “Area Teatro”, a fianco di Paola Cortellesi.

Il suo esordio al cinema giunge nel 1997, con Fuochi d’artificio di Leonardo Pieraccioni. Da lì i primi ruoli cinematografici importanti con l’opera prima di Gabriele Muccino Ecco fatto, e nei film di Marco Risi L’ultimo capodanno e di Bernardo Bertolucci L’assedio, ma la sua affermazione cinematografica principale è frutto delle sue interpretazioni in film come Almost blue e L’ultimo bacio, per cui riceve anche una candidatura al David di Donatello.

Nel 2001 interpreta il ruolo di Pentothal in Paz! di Renato De Maria, ricevendo una candidatura ai Nastri d’argento, un film omaggio ai fumetti di Andrea Pazienza. Nella sua carriera si contano film che spaziano dalla commedia al drammatico e al thriller dove sempre più spesso ricopre ruoli da prim’attore, tra cui Passato prossimo di Maria Sole Tognazzi, per cui riceve un’altra candidatura ai Nastri d’argento.

Dopo il fortunato Ma quando arrivano le ragazze? di Pupi Avati, il suo successo in sala si consolida definitivamente con Romanzo criminale di Michele Placido, incentrato sulle vicende della Banda della Magliana.

Nicolas Vaporidis, interpreta il suo primo film nel 2002: Il ronzio delle mosche, per la regia di Dario D’Ambrosi, con Greta Scacchi. L’anno seguente Enrico Oldoini gli affida la parte di protagonista in 13dici a tavola (2004), film vincitore dei Los Angeles Italian Film Awards.

Sempre con Oldoini, gira la miniserie tv A casa di Anna, in onda su Rai Uno nel 2004.

Nello stesso anno è protagonista, insieme con Piera Degli Esposti, del cortometraggio Corpo immagine, diretto da Marco S. Puccioni, in cui recita completamente nudo. Il corto è stato presentato, fuori concorso, alla Biennale di Venezia.

Nel 2005 gira la serie tv Orgoglio capitolo terzo, trasmessa da Rai Uno nel 2006 e diretta da Giorgio Serafini e Vincenzo Verdecchi, ed appare nell’ episodio Testimone silenzioso della serie tv di Canale 5, R.I.S. – Delitti imperfetti 2, regia di Alexis Sweet, e in un piccolo ruolo in Ti amo in tutte le lingue del mondo, diretto da Leonardo Pieraccioni.

Nel 2006 è il protagonista del film di grande successo Notte prima degli esami, diretto da Fausto Brizzi, nel quale recita accanto a Cristiana Capotondi.

Nel 2007 escono nelle sale i film Notte prima degli esami – Oggi, in cui è protagonista insieme con Carolina Crescentini, e Last Minute Marocco, con Maria Grazia Cucinotta e Valerio Mastandrea. Nello stesso anno gira Cemento armato, opera prima di Marco Martani, con Carolina Crescentini, Come tu mi vuoi, regia di Wolfango De Biase, ancora con Cristiana Capotondi. Nel 2008 recita la parte di Massimo nel film Questa notte è ancora nostra, diretto da Luca Miniero e Paolo Genovese.

Elio Germano esordisce nel cinema all’età di dodici anni, come protagonista del film di Castellano e Pipolo Ci hai rotto papà (1992). Durante il liceo scientifico a Roma frequenta per tre anni un corso teatrale presso la scuola “Teatro Azione”, diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi.

Nel 1998 deve decidere se seguire Giancarlo Cobelli in una tournée teatrale o assecondare i fratelli Vanzina, che lo avevano scelto per il loro nuovo film Il cielo in una stanza. Opta per questi ultimi, anche se a malincuore per il forte amore che nutre per il teatro, e da quel momento inizia una folgorante carriera per lo più cinematografica, che lo vede come attore in film diretti da registi italiani tra i più apprezzati nel panorama nazionale.

Conclusa l’esperienza con i Vanzina del 1999, lavora infatti con importanti registi: Ettore Scola in Concorrenza sleale, Emanuele Crialese in Respiro, Gianluca Maria Tavarelli in Liberi, Giovanni Veronesi in Che ne sarà di noi, Michele Placido in Romanzo criminale, e Gabriele Salvatores in Quo vadis, baby?.

Con il film Mio fratello è figlio unico di Daniele Lucchetti, si aggiudica il Premio David di Donatello come miglior attore protagonista. In televisione partecipa, tra l’altro, ad Un medico di famiglia 2, Padre Pio, Ferrari, Via Zanardi 33 e Paolo Borsellino. A luglio 2007 interpreta Il mattino ha l’oro in bocca di Francesco Patierno, dal romanzo di Marco Baldini.