Master of Horror. Dario Argento e il cinema

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino da il via alla retrospettiva Master of Horror. Dario Argento e il cinema, un omaggio dedicato al maestro italiano del brivido, con una rassegna che ne ripercorre la filmografia.

Dario Argento è certamente una maestro che non ha bisogno di grandi presentazioni, anche se in questi ultimi anni ha perso un po’ del suo smalto, abbandonandosi a storie sbagliate e fragiline; il Cartaio, Jenifer, mediometraggio di produzione statunitense, e la Terza madre, di fatto non hanno entusiasmato gli appassionati del genere. I tempi di Profondo rosso, Suspiria e Phenomena sembrano ormai passati.

Il regista capitolino è da sempre molto legato alla città di Torino, come dimostrano i suoi film, spesso girati nei quartieri più suggestivi della città, compreso il suo ultimo Giallo, produzione americana con interpreti Adrien Brody ed Emmanuelle Seigner, realizzata nel capoluogo piemontese e in arrivo nelle sale il prossimo anno.

La personale comprende tutti i film di Argento, da L’uccello dalle piume di cristallo (1970), dove ritroviamo un Tony Musante nei panni di uno scrittore americano che si trasforma in investigatore, a La terza madre (2007).

Sarà altresì l’occasione per rivedere alcune chicche del genere horror, come Le cinque giornate (1973), film sui moti milanesi del 1948 contro gli Austriaci, due episodi Il tram e Testimone oculare della serie televisiva La porta sul buio (1973) curata e prodotta dal regista, Due occhi diabolici (1990), film in due episodi tratti dai racconti di Edgar Allan Poe, I fatti nella vita di Mr Valdermar diretto da Gorge Romero e Il gatto nero firmato da Argento.