Street Files: informazioni pericolose

Un veloce scambio di battute in una chat con la paura di essere intercettati, un appuntamento per uno scambio di qualcosa di scottante e forse compromettente, ma sicuramente tanto importante da scatenare una guerra senza esclusione di colpi tra spie, killer prezzolati e spacciatori di informazioni.

Street Files è un cortometraggio diretto a quattro mani da Claudio Ancora e Zorba Brizzi, un thiller spionistico che per quanto riguarda regia e montaggio si rivela professionale e ben diretto, qualche incertezza palese nella recitazione, eccessivamente monocorde a livello espressivo, e stiamo parlando di tutto il cast, nessuno escluso.

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Sin Nombre: teenager, Messico e road-movie

L’adolescemte Sayra vive in Honduras ma per lei si prospetta a breve un trasferimento negli States e l’inizio di una nuova vita in compagnia del ritrovato padre. Ma il suo trasferimento prevede una tappa in Messico prima di raggiungere l’agognata meta. Questo viaggio riserverà alla ragazza molti imprevisti e sarà un’importante occasione di esperienza e crescita personale.

L’adolescenza ed il viaggio si rivelano un veicolo emotivamente coinvolgente per il regista Cary Fukunaga, che ci porta alla scoperta di un Messico sanguigno e violento ed esplora l’amore adolescenziale, il mondo delle gang giovanili ed i viaggi della speranza.

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Recensione: L’era glaciale

Un branco di affamate tigri dai denti a sciabola attacca un villaggio di umani, durante l’assalto una donna si getta iu un fiume con il proprio bambino e mentre viene trascinata via dalla corrente riesce a depositarlo sulla riva. Soto il capo branco delle tigri ordina di trovare il pargolo e portaglielo vivo.

nel frattempo l’era glaciale è alle porte e molti animali stanno migrando verso zone più calde, tra questi Sid e uno degli ultimi Mammut, Manfred, quest’ultimo non proprio contento della compagnia del peloso compagno di viaggio, unitosi a lui dopo essere scampato all’imboscata di due affamati dinosauri.

Sid e Manfred trovano il bimbo, e pensano di riportarlo alla sua tribù, scoprendo però che quest’ultima si è trasferita, allora Diego, una tigre del branco che ha attaccato il villaggio, si offre di scortare i due ed il bebè dalla tribù, con la ferma intenzione di pasteggiare con il terzetto una volta raggiunto il proprio branco.

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Super Capers: fumetti, parodia e supereroi

Ed Grubermann vorrebbe essere un supereroe, lo desidera a tal punto che questo insano desiderio lo porta ad aggirarsi per la città con una ridicola calzamaglia e a combinare guai a non finire, fino a che un giudice, dopo l’ennesimo disastro lo condanna a passare un periodo con un vero gruppo di supereroi con lo scopo di farlo rinsavire.

La terapia forzata farà bene al ragazzo che conoscerà fondo i Super Capers una sorta di dream-team di supereroi e si troverà suo malgrado coinvolto in un’avventura a base di lingotti d’oro, misteri e supercattivi da fumetto.

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The Great Buck Howard: prestigiatori e figli d’arte

Troy Gable (Colin Hanks) fresco di laurea in legge risponde ad un annuncio in cui si cerca un manager ed assistente per una celebrità del mondo dello spettacolo, il ragazzo si fa assumere convinto che quel lavoro sia la sua opportunità per entrare nello show-biz.

In realtà la celebrità è Buck Howard (John Malkovich), un prestigiatore ormai a fine carriera che tra apparizioni in ameni show televisivi e tentativi di dare nuova vitalità alla sua carriera cerca di sbarcare il lunario in cerca del colpo di fortuna. Buck, Troy e un pubblicitario deciso a salvare dal’oblio il prestigiatore, partono per un tour attrraverso gli States, obiettivo, dare niuovo smalto alla sbiadita immagine del Grande Buck Howard.

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The international: colonna sonora

Il regista di The international , Tom Twyker si dimostra anche buon compositore sfornando in collaborazione con altri due autori, Johnny Klimek e Reinhol Heil, 21 tracce coinvolgenti che ci accompagnano in giro per il mondo alla scoperta di un pericoloso intrigo finanziario internazionale.

Il film che ha come protagonisti le due star hollywoodiane Clive Owen e Naomi Watts è un classico thriller-politico coninnesti action, e la colonna sonora alterna brani incalzanti ad altri piu raccontati e didascalici, la scelta dell’elettronica è vincente e funzionale all’atmosfere della pellicola.

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Recensione in anteprima: La verità è che non gli piaci abbastanza

Gigi (Ginnifer Goodwin) è una ragazza innamorata dell’amore, che s’illude che i ragazzi non la richiamino, per i motivi più disparati. A farle comprendere il mondo maschile ci pensa Alex (Justin Long), il gestore di un locale che le insegna un’amara verità:”Se gli uomini non ti vogliono è perché non gli piaci abbastanza”.

Gigi è il collante di una storia corale, ambientata a Baltimora, in cui si raccontano le situazioni sentimentali di un gruppo di giovani, tutti tra i venti e trent’anni, tutti con caratteristiche peculiari: c’è Mary (Drew Barrymore), la donna che cerca l’amore online, Anna (Scarlett Johansson) la mangiatrice di uomini, Janine (Jennifer Connelly) la donna infelice e tradita, Beth (Jennifer Aniston) la ragazza che vive con l’uomo perfetto, che vive nell’attesa della proposta di matrimonio da parte di Neil (Ben Affleck) il ragazzo che tutte vorrebbero, Conor (Kevin Connoly) l’uomo macchina del sesso, che non richiama dopo il primo appuntamento, e Ben (Bradley Cooper) il traditore.

La verità è che non gli piaci abbastanza (He’s Just Not That Into You) è una commedia romantica diretta da Ken Kwapis, che vuole spiegarealle ragazze, lungo due ore (estenuanti) di film, come evitare delusioni dal mondo maschile, ripercorrendo i luoghi comuni più frequenti in una relazione di coppia.

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Weekend al cinema: Aria, Diverso da chi?, Fortapàsc, Impotenti esistenziali, L’ultimo crodino, The International, Ponyo sulla scogliera, La verità è che non gli piaci abbastanza

Anche il terzo weekend di marzo si contraddistingue per la preponderanza di pellicole italiane, ben 5, nel totale di nuove uscite, otto. In realtà è difficile auspicare per molte di loro una lunga vita nelle sale cinematografiche italiane: tra Aria, Fortapasc, Impotenti esistenziali, L’ultimo Crodino e Diverso da chi? Solo quest’ultimo può sperare di ottenere importanti introiti, ma mai dire mai.

Questa settimana escono anche tre film stranieri, quello trionfatore del San Valentino americano, La verità è che non gli piaci abbastanza, il poco apprezzato (negli States) thriller, The International e il film d’animazione giapponese Ponyo sulla scogliera.

Vediamo nel dettaglio i protagonisti e le trame delle nuove uscite del weekend:

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Saverio Costanzo dirigerà La solitudine dei numeri primi

Il premio Strega 2008, La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, diventerà un film. Le riprese, che cominceranno entro fine anno, saranno dirette da Saverio Costanzo, che sta curando, insieme allo scrittore, la sceneggiatura.

La pellicola racconta le storie, dalla gioventù all’età adulta di Alice, una bambina che si spezza una gamba mentre, obbligata dal padre, prende lezioni di sci, e di Mattia, un bambino molto intelligente che abbandona nel parco la propria sorella gemella ritardata Michela, perché si sente umiliato di fronte ai suoi coetanei.

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FIFA 2009: cinema & arte contemporanea

Dal 19 al 29 Marzo 2009, a Montreal in Canada, si svolgerà la ventisettesima edizione del Festival del film sull’arte, un importante e suggestivo contenitore  per una serie di pellicole, mostre, esposizioni ed eventi speciali che vedono il linguaggio cinematografico fungere da mezzo espressivo per l’arte contemporanea in tutte le sue molteplici e svariate forme.

Nato nel 1981 questo evento è sponsorizzato dal Museo d’Arte Moderna di Montreal ed ha la peculiarità di focalizzare l’attenzione su alcuni generi cinematografici artisticamente intriganti e a volte completamente ignorati dal cinema contemporaneo, il tutto attraverso tematiche come l’arte circense, il mimo o il tatuaggio.

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Umberto Spinazzola: la commedia della vita

Umberto Spinazzola regista e sceneggiatore, il suo esordio dietro la macchina da presa risale al 1999 con il film Cous-cous, da non confondersi con l’omonima opera del 2007 del regista Abdel Kechice.

Spinazzola ci racconta le vicissitudini di una banda musicale multietnica, i cous-cous appunto, che cacciati dalla loro sala prove situata in un intollerante condominio partono alla ricerca di uno spazio in cui suonare. Nel cast figura anche l’attore francese Philippe Leroy. Nel 1997  il regista si dedica alla tv dirigendo la serie Giovani carini ma disoccupati.

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Recensione: High Crimes-crimini di stato

Claire Rubik (Ashley Judd) è un’avvocatessa molto stimata, soddisfatta della propria vita professionale e del proprio matrimonio, tutto sembra funzionare al meglio, almeno fino a quando l’idilliaco quadretto si infrange con la scoperta di un terribile segreto celato nel passato del marito Tom.

Tom Rubik (James Caviziel) in realtà si chiama Ron Chapman ed ha un passato da marine, a causa di alcune indagini viene improvvisamente arrestato e incarcerato, con la terribile acccusa di strage. Rinchiuso in un penitenziario militare sarà strenuamente difeso dalla moglie che è fermamente convinta della sua innocenza.

Visto che il caso è di competenza militare Claire si rivolge ad un esperto di giusrisprudenza militare con un passato da alcolista, l’avvocato Charles W. Graimes (Morgan Freeman), i due scaveranno in profondità alla ricerca di prove inconfutabili che dimostrino l’innocenza di Chapman, ma quello che troveranno in un primo momento li getterà nella confusione e nello sconforto…

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Recensione in anteprima: Che l’argentino

26 Novembre 1956 Fidel Castro si dirige verso Cuba con 80 ribelli, tra questi il medico argentino Ernesto Guevara soprannominato il Che. Obiettivo: spodestare il dittatore appoggiato dal governo americano Fulgencio Batista.

Il Che si fa subito notare per un innato carisma da leader ed un’istintiva abilità nella tecnica della guerriglia, diventando ben presto una leggenda tra i rivoluzionari ed un eroe per la popolazione cubana, la sua leggenda cresce, insieme al suo impegno per la difesa dei più deboli e degli indifesi.

Assistiamo all’incontro, alla conoscenza ed agli scontri delle due figure più importanti della rivoluzione cubana, rivoluzione che trasformerà il Che da guerrigliero a leggenda.

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I film più volgari della storia del cinema

Per quanto riguarda la volgarità nei film bisogna prima decidere se quest’ultima è accettabile nel contesto e nelle situazioni in cui è inserita o se è meramente un basso e furbo escamotage per strappare qulche risata facile. Nel primo caso possiamo parlare di volgarità alla fine ben contestualizzata e necessaria, come quella dei gangster-movie di Scorsese, uno su tutti Quei bravi ragazzi , dove il turpiloquio in gergo irtaloamericano si è guadagnato all’epoca dell’uscita il titolo di film con più parolacce della storia del cinema, battendo un cult come Scarface con un conteggio finale di 246 tra insulti, imprecazioni e minacce varie.

Tra gli italiani in testa alla classifica si piazzano alcune performance viste nei vari cinepanettoni, dai doppi sensi a sfondo sessual-pecoreccio della coppia Boldi/De Sica, al re della parolaccia, il comico Enzo Salvi alias er cipolla, che riesce a competere con il repertorio di un altro campione della categoria, l’attore Tomas Milian, da guinness la sua performance da sboccato rapper in Natale in India.

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