Recensione: L’era glaciale

Un branco di affamate tigri dai denti a sciabola attacca un villaggio di umani, durante l’assalto una donna si getta iu un fiume con il proprio bambino e mentre viene trascinata via dalla corrente riesce a depositarlo sulla riva. Soto il capo branco delle tigri ordina di trovare il pargolo e portaglielo vivo.

nel frattempo l’era glaciale è alle porte e molti animali stanno migrando verso zone più calde, tra questi Sid e uno degli ultimi Mammut, Manfred, quest’ultimo non proprio contento della compagnia del peloso compagno di viaggio, unitosi a lui dopo essere scampato all’imboscata di due affamati dinosauri.

Sid e Manfred trovano il bimbo, e pensano di riportarlo alla sua tribù, scoprendo però che quest’ultima si è trasferita, allora Diego, una tigre del branco che ha attaccato il villaggio, si offre di scortare i due ed il bebè dalla tribù, con la ferma intenzione di pasteggiare con il terzetto una volta raggiunto il proprio branco.

Dopo una lunga traversata in cui il terzetto si conoscerà a fondo affrontando insieme impervie scalate, pericolose trappole e strani incontri, i tre stringeranno una forte e solidale amicizia che sfocerà nello scontro finale, con il malvagio Soto, il capo del branco di tigri e l’uccisione di quest’ultimo. i tre amici, una volta riconsegnato il bimbo al padre decidono di riprendere il cammino per sfuggire all’imminente gelo.

L’era glaciale è un ottimo film d’animazione che raccoglie in sè molti dei contenuti tanto cari al pubblico di grandi e piccini che amano questo genere d’intrattenimento, l’amicizia, il valore della solidarietà, l’accettazione del diverso miscelati in un’avventurosa fiaba animalista condita con caratterizzazioni veramente riuscite.

L’idea della cornice preistorica risulta vincente così come l’idea del viaggio come fonte di conoscenza reciproca, una sorta di raod-movie preistorico con divertenti gag e personaggi esilaranti, buono anche il doppiaggio italiano. L’era glaciale ha avuto un ottimo  sequel e presto arriverà nei cinema il terzo episodio, comunque questo primo capitolo resta sicuramente il migliore.