Tom Hanninger (Jensen Ackles) torna nella sua città natia, sono passati dieci anni dal crollo della miniera e dalla morte di Jack Warden il minatore impazzito che armatosi di piccone e maschera antigas gli aveva dato la caccia lasciando dietro di sè una lunga scia di cadaveri, credendolo l’unico responsabile della morte dei suoi colleghi,
Hanniger ha intenzione di vendere la miniera di cui è azionista di maggioranza e tornarsene da dove è venuto, ma il suo ritorno in città coincide con l’anniversario della strage, il giorno di San Valentino, e la ricomparsa di Harry Warden.
L’esperienza di San Valentino di sangue 3D somiglia molto ai classici tunnel dell’orrore dei luna park, quelli con i vagoncini, la nebbia artificiale e gli effetti speciali palesementi finti, ma non per questo meno divertenti.

Il mondo di Star Trek è vasto e variegato come il merchandise che nel corso degli anni si è moltiplicato con l’evolversi delle varie serie e le trasposizioni cinematografiche, sfornando una serie di classici gadget come tazze, t-shirt e oggettistica varia oltre a dettagliatissime repliche di armi ed astronavi, action figures e statue, nonchè splendide riproduzioni delle divise ufficiali della flotta stellare.

Oggi riserviamo lo spazio dedicato alla consueta rubrica horror per parlarvi di una pellicola direct-to-video che ha un’interessante impronta estrema e violenta, nonchè la peculiarità di essere firmata da uno dei registi meno apprezzati di sempre, il famigerato Uwe Boll.