247°F, recensione in anteprima

Jenna (Scout Taylor-Compton), a tre anni da un’incidente d’auto in cui è morto il suo fidanzato e che l’ha lasciata profondamente traumatizzata, decide di accettare l’invito della sua migliore amica Renée (Christina Ulloa) e trascorrere un fine settimana in una casa sulle rive di un lago. Alle due si uniranno Michael (Michael Copon) il ragazzo di Renee e il suo amico Ian (Travis Van Winkle). I quattro giunti sul posto saranno accolti da Wade (Tyler Mane), lo zio di Ian nonchè proprietario della casa.

Una volta sistemati i bagagli Jenna e compagni avranno l’idea di fare una rilassante sauna prima di recarsi ad una festa che si tiene nelle vicinanze, purtroppo tre di loro, Jenna, Renée e Ian per una fatalità resteranno bloccati all’interno della sauna con la temperatura che diventerà di minuto in minuto sempre più insopportabile.

Nessuno sembra poter correre in aiuto dei tre ragazzi, visto che lo zio Wade si allontanerà dall’abitazione per sbrigare un lavoro e l’inaffidabile Michael ubriaco fradicio si addormenterà e al suo risveglio si recherà alla festa convinto di trovare li i suoi amici.

Debutto alla regia per i produttori Levan Bakhia e Beqa Jguburia che si cimentano con un claustrofobico thriller realizzato per il mercato home-video che può contare nel cast un paio volti noti: la Scout Taylor-Compton protagonista dei remake Halloween e Halloween 2 di Rob Zombie e Michael Copon apparso nella serie tv One Three Hill e nel sequel direct-to-video Il re scorpione 2.

Purtroppo non possiamo non notare che l’inesperienza dei due registi non gli ha permesso di valutare bene le difficoltà nell’affrontare una trama di questo tenore e una location così limitata, elementi che sarebbero risultati ottimali per un cortometraggio, ma che ampliate a dismisura su circa novanta minuti alla fine indeboliscono inevitabilmente il minimo di tensione costruita nella parte centrale del film e a ben poco serve l’impegno del cast su cui svetta la talentuosa Taylor-Compton.

247°F in mano a qualche virtuoso della macchina da presa e con un cast più variegato avrebbe potuto regalare più di qualche brivido, purtroppo l’accoppiata Bakhia/Jguburia non va oltre la bella confezione e se il film potrebbe anche valere il costo di un noleggio, comprendiamo appieno la scelta di optare per una strategica uscita direct-to-video, visto che il film non va oltre la media di un discreto tv-movie.

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Note di produzione: Il film costato 650.000$ è stato girato a Tbilisi capitale della Georgia; Levan Bakhia ha scritto la sceneggiatura con Lloyd S. Wagner, mentre Beqa Jguburia ha composto anche la colonna sonora; secondo quanto riporta una dicitura all’inizio dei titoli di testa il film sarebbe ispirato a eventi realmente accaduti.