Raoul Bova: un anti-divo tutto italiano

La sua umiltà e l’impegno profuso in ogni sua interpretazione ne fanno attore amato dal pubblico ed apprezzato dalla critica, mai saccente o supponente come molti suoi giovani colleghi e sempre pronto a mettersi in gioco e a puntare anche su film difficili e poco commerciali, un vero anti-divo nel senso più positivo ed ampio del termine, un talento sempre in crescita e mai attorialmente superficiale.

Raoul Bova nasce a Roma il 14 agosto 1971, figlio di un dipendente dell’Alitalia e di una casalinga, ottimo atleta , dopo essersi diplomato alle magistrali si iscrive all’ISEF, ma non terminerà mai i corsi, a sedici anni vince il campionato italiano giovanile di nuoto e a ventuno è di leva  nel corpo dei bersaglieri, esperienza che ricorda con piacere, terminata la quale si iscrive ad un corso di recitazione ed inizia l’iter classico dell’attore fatto di provini, delusioni e piccoli ruoli.

In televisione:

L’attore si fa notare nella fiction sportiva Una storia italiana, e nella famosa serie La piovra di cui girerà da protagonista le ultime tre stagioni, ma il suo personaggio più famoso è il carabiniere  sotto copertura Ultimo, l’attore interpreterà tre miniserie sulle gesta di questo misconosciuto eroe e del suo team in lotta contro la mafia, tra le altre produzioni citiamo anche l’ottimo Attacco allo stato di Michele Soavi ed il toccante Nassirya-per non dimenticare.

Piccoli grandi flop:

Nel curriculum dell’attore ci sono anche degli scivoloni, comunque normali lungo la strada dell’affermazione e della crescita artistica, tra questi non proprio memorabili episodi ricordiamo  Piccolo grande amore di Carlo Vanzina, teen-comedy in cui viene addirittura doppiato e Mutande pazze di Roberto D’agostino, imbarazzante esempio di satira sulla televisione girato da chi vive di cattiva televisione e per ultimo lo sconclusionato Avenging Angelo girato con uno Stallone dalla carriera in caduta libera.

I grandi successi:

I titoli più importanti che hanno segnato la carriera dell’attore con successi di pubblico notevoli sono l’action drammatico Palermo-Milano: sola andata, La finestra di fronte del regista Ferzan Ozpetek e la favola rosa Scusa ma ti chiamo amore di Federico Moccia, da non dimenticare in ultimo la sua presenza nel fanta-horror made in Hollywood Alien vs Predator.

L’altro cinema:

Come già accennato Raoul Bova pur rappresentando in toto il cinema mainstrem italiano, non disdegna piccolissime produzioni indipendenti in cui si presta in veste d’attore e a volte anche di produttore come è successo con il drammatico e claustrofobico Io, l’altro, lo sfortunato I cavalieri che fecero l’impresa di Pupi Avati e l’originale Aspettando il sole dell’esordiente Ago Panini che potremmo vede finalmente distribuito nei cinema dal 20 Febbraio 2009.