Recensione: Aspettando il sole

Italia, anni ’80, un posto qualunque, tre balordi si imbattono nell’hotel Bellevue, un albergo decisamente fuori mano che ospita una galleria di insoliti e grotteschi personaggi di varia umanità.

Il Bellevue sembra un albergo uscito da alcuni romanzi noir di un tempo, è vissuto, cupo e intrigante allo stesso tempo, è un vero personaggio ambiguo che dietro le sue porte dai numeri consunti nasconde tutta la follia e la disperazione del genere umano.

Uomini e donne ne percorrono i corridoi, ne attraversano le porte, vi raccontano le proprie storie, tutti sfiorandosi, ma mai toccandosi realmente, tutti hanno qualcosa da raccontare, tutti qualcosa da nascondere.

Il regista Ago Panini si cimenta coraggiosamente con il noir, un genere che il cinema italiano ha poco frequentato e quando è successo il pubblico non ha ben recepito questo genere erroneamente considerato da molti più adatto a stili ed interpreti internazionali.

L’impronta narrativa e visiva che lo stile tutto italiano di Panini aggiunge ad alcuni clichè del genere è una virata sul grottesco stile four rooms della coppia Tarantino/Rodriguez, scelta aiutata non poco dalla bravura di un cast corale che si impegna non poco a sfaccettare i vari strambi personaggi che orbitano nell’albergo.

Segnaliamo tra gli interpreti Raoul Bova e Claudia Gerini su tutti, ma non dimenticando di segnalare tutto il cast, perchè ogni singolo inteprete ha comunque aggiunto qualcosa di personale al rompicapo umano che è questo Aspettando il sole. Purtroppo in alcuni punti si sente forte la mancanza di un qualcosa che è l’esperienza ed il mestiere, che il volenteroso Panini pur mettendocela tutta e dimostrando un gran talento, non ha ancora avuto possibilità di accumulare.

Gli anni ’80 sono il luogo temporale, ma in realtà il Bellevue è un albergo fuori dal tempo, una sorta di isola dimenticata come i luoghi strani e inquietanti in cui finiscono i personaggi di serial come Ai confini della realtà, un luogo che vive di se stesso e per se stesso, isolato dal mondo e calato in una perenne e suggestiva notte.

Sicuramente da premiare il coraggio e l’originalita’ del regista che sforna un film imperfetto come i suoi protagonisti, ma sicuramente vitale ed accattivante, speriamo in futuro  di poter assistere ad una sua crescita, produttori e distribuzione permettendo.