I bruttissimi, Troll 2

Oggi recuperiamo un bruttissimo per eccellenza, lo scult Troll 2 aka Goblin perchè in realtà la pellicola tratta di voraci Goblin, ma all’epoca dell’uscita negli States, siamo nel 1990 i distributori spacciarono il film diretto da Drake Floyd alias Claudio Fragasso come sequel del dark-fantasy Troll di John Carl Buechler, idem accadde per Troll 3 Radici assassine aka Contamination 7 girato nel ’93 da Joe d’Amato e Fabrizio Laurenti che oltre ad avere una forte impronta fanta-comedy non c’entra nulla ne con i Troll di Buechler ne tantomeno con i Goblin di Fragasso.

La trama di Troll 2 ci racconta di una famigliola in trasferta in quel di Nilbog (occhio alla scritta al contrario), cittadina abitata guarda un pò da Goblin con tanto di regina al seguito che hanno la buona abitudine, prima di pasteggiare con i corpi delle proprie prede, di trasformarli tramite un pasto tipico della loro cucina tradizionale in una digeribile e purulenta poltiglia verdastra ricca di vitamine e rigorosamente vegetariana.

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Le ultime 56 ore, recensione

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Il colonnello Moresco (Gianmarco Tognazzi) è impegnato a far valere i diritti dei suoi commilitoni, soldati che hanno contratto forme tumorali durante l’intervento italiano in Kosovo, malattie causate da una prolungata esposizione ad uranio impoverito, riconoscimento ancora oggi al centro di contoversie.

Moresco è deciso a far sentire la voce dei compagni malati e abbandonati a se stessi, e dopo aver assistito agli ultimi istanti di vita di un suo amico e compagno d’armi, raduna la squadra con cui ha operato in Kosovo e sequestra un’intera clinica, pronto ad uccidere pazienti e personale medico, se le sue richieste non verranno esaudite entro 56 ore.

Nel frattempo all’esterno della clinica si raduneranno pattuglie della polizia e una squadra speciale pronta ad intervenire a cui si aggregherà il vicequestore Manfredi (Luca Lionello), esperto negoziatore poco incline al protocollo che ha tra gli ostaggi ex-moglie e figlia. Manfredi intuito che la situazione è disperata e che Moresco è pronto a tutto, metterà a rischio la vita per salvare gli ostaggi e la sua famiglia.

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Raoul Bova: un anti-divo tutto italiano

La sua umiltà e l’impegno profuso in ogni sua interpretazione ne fanno attore amato dal pubblico ed apprezzato dalla critica, mai saccente o supponente come molti suoi giovani colleghi e sempre pronto a mettersi in gioco e a puntare anche su film difficili e poco commerciali, un vero anti-divo nel senso più positivo ed ampio del termine, un talento sempre in crescita e mai attorialmente superficiale.

Raoul Bova nasce a Roma il 14 agosto 1971, figlio di un dipendente dell’Alitalia e di una casalinga, ottimo atleta , dopo essersi diplomato alle magistrali si iscrive all’ISEF, ma non terminerà mai i corsi, a sedici anni vince il campionato italiano giovanile di nuoto e a ventuno è di leva  nel corpo dei bersaglieri, esperienza che ricorda con piacere, terminata la quale si iscrive ad un corso di recitazione ed inizia l’iter classico dell’attore fatto di provini, delusioni e piccoli ruoli.

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