VES Awards 2009: tutti i film nominati per i riconoscimenti degli effetti speciali

Sono stati resi noti i nomi dei film che si contenderanno i settimi VES AWARDS, i premi istituiti dalla Visual Effect Society, società che rappresenta tutti i professionisti degli effetti speciali.

Tra i nomi di film più gettonati ci sono Iron Man (cinque nominations), Il curioso caso di Benjamin Button, Il cavaliere Oscuro, Cloverfield, Indiana Jones e Changeling, oltre ai film d’animazione Wall-E, Bolt e Kung Fu Panda.

Prima di dare uno sguardo a tutti i nominati, divisi per categorie, che si contendono gli ambiti premi, che verranno consegnati durante la cerimonia del 21 febbraio a Los Angeles, vi invito a visitare il sito ufficiale della manifestazione, per poter conoscere, se interessati, anche quelli riguardanti i videogiochi, gli spot televisivi e le serie tv.

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Veronica Mars, Harry Potter e i doni della morte, Il vangelo di Jimmy, 2012, Karate Kid: novità

Una valanga di notizie arrivano da Hollywood, quindi non perdiamoci in fronzoli e cominciamo subito: Ralph Macchio è perplesso dall’idea di un remake di Karate Kid e dice di apprezzare le persone che si sono scagliate contro il progetto e contro Jaden Smith, che pure a suo avviso non è adatto al ruolo di protagonista, perché non si può creare una storia d’amore convincente intorno al suo personaggi.

Mentre Veronica Mars tornerà al cinema, ma si dedicherà alla protagonista che sta per diplomarsi (parola di Rob Thomas) e non farà riferimento all’FBI, l’uscita di 2012 di Roland Emmerich è stato rinviato di due mesi (dal 10 luglio al 13 novembre), per evitare la concorrenza di Harry Potter. A proposito di Harry Potter: grazie al sito ufficiale di Emma Watson si scopre che sono iniziati i casting per Harry Potter e i doni della morte, l’ultima trasposizione cinematografica tratta dai romanzi di J.K. Rowling.

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Razzie 2009, tutti i nominati ai premi per i peggiori film del 2008

Anche quest’anno il giorno prima dell’annuncio dei nominati agli Oscar arrivano gli attesissimi Golden Raspberry Awards, conosciuti semplicemente come i Razzie, i premi per i peggiori film e i peggiori attori.

Leggendo la lista, il mattatore dei Razzie 2009 dovrebbe essere Uwe Boll nominato in tutte le categorie possibili, da peggior attore non protagonista, a peggior regista, dalla candidatura del suo In the Name of the King: a Dungeon Siege Tale ad addirittura quella per la sua carriera.

Il cineasta tedesco oscura le altre peggiori pellicole come The Hottie and the Nottie, Disaster Movie e 3ciento, più volte nominati insieme e soprattutto le prestazioni recitative di Paris Hilton, Jessica Alba, Cameron Diaz o quelle di Eddie Murphy, Mark Walberg, Mike Myers e pure di Al Pacino!

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International Film Festival Rotterdam 2009: filmakers in passerella

Evento imperdibile per tutti gli appassionati di cinema il prossimo International Film Festival di Rotterdam, dal 21 Gennaio al 1° Febbraio 2009 tutta la migliore produzione mondiale passa per questa manifestazione che in dodici giorni ci darà un’idea della situazione creativo-artistica di cui gode la cinematografia odierna.

Giunto alla trentottesima edizione, il festival si suddividerà in quattro sezioni principali:

BRIGHT FUTURE: che vedrà all’interno della stessa la competizione vera e propria con le sezioni VRPO Tiger Awards Competition, ed il Tiger Awards Competition for Short Films.

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Gus Van Sant: un indipendente da Oscar

Regista dalla forte connotazione indipendente, un Oliver Stone dal tratto squisitamente europeo e dall’impronta visiva originale e spiazzante, si è dimostrato con gli anni capace di gestire i generi rileggendoli e mai banalizzandoli, con il suo ultimo lavoro, Milk, ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, di essere un regista da Oscar.

Gus Van Sant nasce il 24 Luglio 1952 a Louisville (Kentucky-USA), figlio di un commesso viaggiatore afffronta nell’infanzia un perenne peregrinare in giro per il mondo. Durante gli studi al college sviluppa una passione per il cinema e la pittura, gira alcuni cortometraggi e diplomatosi si iscrive in un prestigioso istituto d’arte, dove viene in contatto con un ambiente artisticamente molto stimolante che lo porterà alla realizzazione del suo primo mediometraggio in 16mm Alice in Hollywood (1981), seguito sei anni dopo dal suo primo lungometraggio Mala noche (1987).

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Recensione: Io sto con gli ippopotami

Africa, anni ’50, Tom (Bud Spencer) convinto animalista, è costretto suo malgrado, per sbarcare il lunario, ad organizzare safari per turisti in cerca di facili prede e forti emoìzioni, ma la sua coscienza lo costringe ad armare i turisti con innocui fucili caricati a salve.

L’arrivo del cugino Slim (Terence Hill), anche lui amante degli animali e un pò scansafatiche, crea non pochi problemi al pacifico Tom, che si ritrova a dover fronteggiare le ire di Ormond (Joe Bugner), un gangster americano, a cui il cugino ha ripetutamente pestato i piedi.

Il coraggioso Dottor Jason (Ben Masinga), medico locale, appoggiato da Slim, stampa un piccolo giornale, il cui contenuto crea non pochi fastidi ad Ormond, che è impegnato a depredare la fauna della savana con il tacito assenso della corrotta polizia locale.

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Talia Lugacy: il braccio violento delle donne

Talia Lugacy è una giovanissima cineasta nata e cresciuta a New York, dopo aver collaborato come assistente di produzione nella commedia fantastica Man of the century (1999), si laurea alla New York University nel 2001.

Nel 2002 è produttrice del cortometraggio Flights, e aiuto-costumista nel film tv What about your friends: Weekend getaway, a cui farà seguito nel 2003 Dickie Roberts, commedia diretta da Sam Weisman, in quell’occasione la Lugacy ricopre il ruolo di assistente del regista,

Nel 2005 scrive e dirige il cortometraggio Little black dress, protagonista Rosario Dawson, il film mette in luce le buone capacità registiche della Lugacy, e pone le basi per la futura partecipazione dell’attrice Rosario Dawson al  primo lungometraggio della regista.

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Edward Zwick: dalla parte degli eroi

Edward Zwick, cineasta classe 1952, nasce a Chicago e studia ad Harvard dove negli anni ’70 si laurea in letteratura, ma la sua carriera sembra indirizzarsi da subito verso il mondo dello spettacolo. Scrive per le riviste Rolling stone e The new republic, per poi trasferirsi in Europa per studiare teatro sperimentale.

A Parigi durante gli studi incontra Woody Allen che lo inizia alla regia utilizzandolo come suo assistente per il film Amore e guerra (1975). L’esperienza segna profondamente Zwick che appena tornato in patria si iscrive ai corsi di regia dell’American Film Institute.

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Oscar 2009, non verranno comunicati i presentatori per fare più ascolti?

Tra meno di quarantotto ore sapremo finalmente quali sono i film e i protagonisti del cinema del 2008, candidati ai prestigiosi Oscar. Nel frattempo, mentre c’è già chi scommette sui vincitori degli ottantunesimi Academy Award, l’organizzazione sta vagliando tutte le possibilità per riuscire ad ottenere un seguito di pubblico maggiore a quello dell’anno scorso quando nel momento topico, l’assegnazione della statuetta come miglior film a Non è un paese per vecchi, ci furono solo 31,7 milioni di americani sintonizzati, contro i 57,2 del 1998, quando vinse Titanic.

L’idea più astuta che è venuta ai nuovi produttori Laurence Mark e Bill Condon è quella di non rivelare i nomi dei presentatori fino a quando questi non vengono chiamati sul palco del Kodak Theatre di Hollywood, il 22 febbraio, per premiare i film.

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Berlino 2009, i nomi della giuria internazionale

Sono stati resi noti i nomi dei componenti della giuria del Festival di Berlino 2009, la rassegna cinematografica tedesca, che inizierà il 5 febbraio prossimo e verrà presentata il 27 gennaio.

A scegliere i film meritevoli di essere premiati nella cinquantanovesima edizione e guidati dall’attrice Tilda Swinton, presidente della commissione, saranno: Isabel Coixet (regista e sceneggiatrice spagnola), Gaston Kaboré (regista del Burkina Faso), Henning Mankell (scrittore), Christoph Schlingesief (regista), Wayne Wang (regista di Hong Kong) e Alice Waters (vicepresidente dell’associazione Slow Food International).

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Recensione: Tony Manero

Cile 1979, la sanguinosa dittatura di Pinochet ha divorato il paese, ogni voce contraria al regime viene soffocata nel sangue.

In questo disastroso quadro politico ed umano, la miseria e la fame si accompagnano al sogno americano portato in auge dal cinema statunitense, che nutre la fantasia  della popolazione ormai completamente inebetita dalla violenza e da un esercito usato come arma impropria.

In questo desolante paesaggio urbano si aggira la  figura di un ballerino veramente poco talentuoso, Raùl Peralta (Alfredo Castro), che cova una vera e propria ossessione per il film La febbre del sabato sera e lentamente si convince di essere come il protagonista, Tony Manero.

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International Festival of Audiovisual Programs: in Francia si premia la TV ideale

Dal 20 al 25 Gennaio 2009, a Biarritz in Francia, si terrà la ventiduesima edizione del FIPA, prestigioso festival che seleziona i migliori prodotti televisivi dalla vasta produzione internazionale e li promuove e premia, cercando di creare un insieme di efficaci prodotti che rappresentino idealmente il meglio della produzione televisiva mondiale.

Le categorie del festival che ospiteranno pellicole in concorso e non, saranno così suddivise:

Drama

Series and Serials

Creative Documentaries

Reportage

Performing arts

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Vince Vaughn: professione commedia

Attore dalla fisicità imponente, Vince Vaughn è dotato di un ironia che gli permette di adattarsi al registro della commedia in tutte le sue varianti, dalla demenziale alla romantica, rendendosi comunque credibile e spassoso, ma la sua versatilità è dote ancora tutta da sfruttare.

Vincent Anthony Vaughn nasce a Minneapolis (USA) il 28 Marzo 1970. madre agente di cambio, padre rappresentante, dopo il diploma si getta a capofitto nel mondo della tv, iniziando con vari spot pubblicitari per poi apparire in numerose serie tv come China beach (1988-1991) e 21 jump street (1987-1991), in quest’ultima accanto all’esordiente Johnny Deep.

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Recensione: Autumn in New York

Will Keane (Richard Gere) è un uomo vissuto, dal passato ricco di relazioni che non si aspetterebbe assolutamente di trovare nella giovanissima e sensibile Charlotte (Winona Ryder) qualcosa che lo potesse coinvolgere a tal punto.

D’altronde come si sa l’amore oltre che cieco si diverte a sorprendere ed a sconvolgere vite e convincimenti, e lentamente Will scopre un legame forte che sente pericolosamente tramutarsi in un sentimento che lo spaventa.

Sono vari i problemi a cui Will deve far fronte, oltre l’evidente differenza d’età, l’imbarazzo di una relazione avuta anni prima con la madre di Charlotte, e cosa più grave e destabilizzante una malattia allo stato terminale, che da alla ragazza un’aspettativa di vita molto breve.

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