B-cult, Session 9

session 9 (4)

Oggi per i B-cult vi segnaliamo Session 9 un piccolo gioello di tensione che riesce a disturbare ed inquietare grazie ad una location ben sfruttata, un cast credibile ed un messinscena quasi ipnotica, capace di schivare i brividi a buon mercato e puntare in alto.

La trama ci racconta di un gruppo di operai di una ditta in difficoltà che accetta un imponente appalto sotto costo, per risollevare la grave crisi in cui versa. Bonificare dall’amianto in tempi proibitivi, e con una squadra di operai ridotta all’osso un enorme ex-manicomio abbandonato. La loro prolungata permanenza nell’inquietante struttura sortirà effetti davvero inaspettati.

session 9 (2)

Il regista Brad Anderson che tre anni dopo Session 9, ci regalerà un altro gioiello come l’uomo senza sonno con un irriconoscibile Christian Bale, gira la pellicola con un budget irrisorio e in un algido e straniante digitale, in un immensa e reale struttura psichiatrica in disuso che il regista utilizza al meglio trasformandola in un vero e proprio labirinto di suggestioni horror.

session 9 (1)

Il comparto sonoro della pellicola è decisivo nella riuscita del film, le bobine ascoltate dal protagonista con le registrazioni delle sedute di psicanalisi di una paziente, si alternano alla cavernosa eco dei labirintici corridoi e delle fatiscenti stanze, che sembrano trasudare ancora il tormento e la follia delle centinaia di pazienti che hanno transitato, e sono morti tra quelle mura.

session 9 (3)

Nel cast l’attore e regista scozzese Peter Mullan (My name is Joe) e la star televisiva David Caruso famoso per il ruolo del detective Horatio Cane nel serial tv CSI: Miami. Fonte d’ispirazione per il regista il cult di Kubrick Shining, la  serie tv The Kingdom- Il regno di Lars Von Trier, e il mockumentary horror The Blair Witch Project.

Da rivalutare perchè: per godersi un thriller-horror a sfondo psicologico mai ammiccante e dalla memorabile location.