Passengers-Mistero ad alta quota, recensione

All’indomani di un disastro aereo la psicoterapeuta Claire Summers (Anne Hathaway) è chiamata a fornire supporto psicologico ad un gruppo di sopravvissuti, tra di loro Claire incontra l’affascinante Eric (Patrick Wilson) che sembra sia quello che tende a negare con più forza a se stesso lo shock subito e a reprimere una dolorosa, ma necessaria elaborazione del trauma.

Eric comincia a cambiare drasticamente il suo approccio al quotidiano ignorando volutamente che molte delle sue scelte derivano da una paura non esteriorizzata, così mentre Claire si avvicina sempre più al suo paziente cominciando a provare sentimenti che travalicano la terapia, i pazienti coinvolti nella terapia di gruppo cominciano a sparire instillando in lei il dubbio che la compagnia aerea stia cercando di insabbiare una propria responsabilità nell’accaduto e  stia intervenendo in maniera occulta sui testimoni sopravvissuti all’incidente aereo.

La paura di trovarsi in una situazione a rischio e la richiesta piuttosto esplicita di un rappresentante della compagnia aerea, che le intima di non occuparsi di ciò che è accaduto all’aereo, non fermerà Claire che però non potrà far nulla per evitare che i suoi pazienti scompaiano uno ad uno visto che chi sta tramando nell’ombra è sempre un passo avanti a lei.

Il regista e sceneggiatore televisivo Rodrigo Garcia dopo aver raccontato l’universo femminile in due lungometraggi per il grande schermo, Le cose che so di lei e 9 vite di donna, rielabora la tematica psicologica già esplorata in occasione del suo In treatment, remake televisivo di una serie israeliana, per applicarvi i tipici elementi ansiogeni del thriller e aggiungendovi alcune suggestioni da un classico del piccolo schermo come Lost.

Purtroppo se il finale della pellicola riesce a sorprendere e in qualche modo a risollevare in gran parte la palese difficoltà nel creare suspence mostrata dallo script, il percorso per arrivare all’epilogo risulta incapace di catalizzare a dovere l’attenzione tra dialoghi verbosi e personaggi troppo rarefatti che in qualche modo risultano distanti e con i quali è difficile instaurare qualsivoglia empatia.

Passengers-Mistero ad alta quota è a tutti gli effetti un’occasione sprecata, un ibrido che palesa i limiti di un regista forse inadatto al genere approcciato, che tentando di miscelare troppi elementi è riuscito ad utilizzarne al meglio uno soltanto e unicamente per una manciata di minuti.

Note di produzione: il co-protagonista della pellicola Patrick Wilson è un talento canoro che oltre a partecipare all’ultima versione cinematografica de Il fantasma dell’opera al fianco di Gerard Butler ha vestito i panni di Gufo notturno nel cinecomic Watchmen.