Il patriota, recensione

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Carolina del sud 1776, l’eroe di guerra Benjamin Martin (Mel Gibson) vive con i suoi sette figli lontano dai campi di battaglia che lo hanno visto combattere contro i francesi, e ben distante anche dai tumulti che stanno per dare corso alla sanguinosa Guerra d’Indipendenza Americana.

Martin non condivide molte delle motivazioni che stanno portando alla ribellione contro gli inglesi, e per difendere la pace raggiunta e la sua numerosa prole cerca di convincere i suoi concittadini a ragionare meglio sulle conseguenze di un eventuale atto di guerra.

La guerra avrà comunque inizio e il figlio maggiore Gabriel (Heath Ledger) si arruolerà contro il consiglio del padre, che non solo se lo ritroverà ferito e fuggiasco, ma vedrà giustiziare davanti ai suoi occhi un altro dei suoi figli da una pattuglia di inglesi, questo lo trascinerà di nuovo nel conflitto, ma stavolta con le armi in pugno a far tesoro della sua lunga esperienza sul campo di battaglia in cerca di vendetta e libertà.

Sontuoso film epico sulla Guerra d’Indipendenza Americana girato da un veterano del cinema mainstream made in Hollywood, il tedesco Roland Emmerich (Godzilla, 2012), che applica anche in questo caso la sua tipica impronta spettacolare e iperpatriottica per regalarci un altro Gibson/William Wallace sempre in parte e pronto a dare una marcia in più a tutta l’operazione.

Azzecata anche la scelta dello spigoloso Jason Isaacs per la parte dello spietato villain inglese, perdoniamo ad Hemmerich qualche scivolone nel patriottismo esasperato e nella retorica da pamphlet bellico vista la messinscena davvero notevole e la coinvolgente ricostruzione delle battaglie.

Il patriota è un film che piacerà a prescindere dai gusti cinematografici, è un tipico blockbuster concepito ad arte per coinvolgere un pubblico il più variegato possibile, Emmerich conosce a fondo i meccanismi del popcorn-movie e li applica anche qui tirando una linea netta tra buoni e cattivi alla Independence Day, togliendo le sfumature e il grigio della storia documentata, per coinv0lgere lo spettatore in un revenge-movie all’insegnà dell’intarttenimento tout-court.