The Italian Job, secondo un sondaggio inglese il miglior film di sempre

Attenzione al titolo perchè il vincitore di questo sondaggio inglese riportato dall’Ansa non si riferisce al recente e buon remake action di F. Gary Gray regista de Il negoziatore che sfoggia un corposo cast di divi come Mark Wahlberg, Charlize Theron, Jason Statham, Edward Norton e il veterano Donald Sutherland, ma all’originale britannico del 1969 Un colpo all’italiana, girato in quel di Torino.

Il canale satellitare Sky Movies HD specializzato in cinema tramesso in alta definizione ha lanciato un sondaggio tra i suoi spettatori per scegliere non solo il miglior film inglese di sempre, ma anche il più grande attore e attrice e il miglior regista britannico di tutti i tempi.

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Miramax, un futuro all’insegna del sequel

Sembra che la Miramax, di fresco ceduta dalla Disney alla Filmyard Holdings di Mike Lang, abbia pianificato un futuro produttivo all’insegna della sicurezza con l’idea di investire su franchise relativamente consolidati e quindi su una corposa serie di sequel che garantiranno almeno per un buon cinquanta per cento un lucroso riscontro ai botteghini.

La fornitissima libreria Miramax ereditata con il pacchetto acquisizioni contiene ben 700 titoli da cui attingere e alcuni con discrete potenzialità di franchise, se non a lungo termine almeno dotati di appeal per eventuali sequel come la black-comedy Babbo bastardo, il notevole Rounders-Il giocatore, il pacchetto Kevin Smith con Clerks, In cerca di Amy, Jersey Girl e Jay & Silent Bob…Fermate Hollywood!, a cui si aggiungono i diritti della storica serie Amityville Horror, il romance Il diario di Bridget Jones e la trilogia vampire-horror Dal tramonto all’alba di Robert Rodriguez che dal secondo episodio è passata al direct-to-video.

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Sigarette protagonista al cinema, esempio negativo per i giovani

Bridget Jones

In sette film su dieci compaiono ancora le sigarette. Non solo: oltre la metà di questi sono visibili dagli under 15 che diventano il 92% per gli under 18: a snocciolare questi dati è la rivista cinematografica Thorax, che ha commissionato lo studio ai ricercatori britannici dell’università di Nottingham.

Secondo i ricercatori le pellicole più a rischio per diffusioni di stili di vita pericolosi tra i giovani sono quelle prodotte in Inghilterra. Alcuni esempi:

Il diario di Bridget Jones, che propone ben quindici scene (e dodici marchi) in cui la protagonista, Renéee Zellweger, appare con la sigaretta in mano, è stato un cult per le ragazze trentenni single non per scelta.

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Miss Potter, recensione

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Beatrix Potter (Renée Zelwegger) fu un’artista e una donna consapevole, dotata di un carattere indipendente decisamente poco consono al periodo in cui visse e si espresse artisticamente, stiamo parlando di un periodo che va dalla fine dell’ottocento alla prima metà del novecento, e mentre la madre cercava di accasarla in ogni modo presentadole nobiluomini a profusione, lei ne ignorava l’impegno e si rifugiava in un mondo fiabesco su cui poteva almeno avere un minimo di controllo.

Beatrix non potendo evitare una vita che sembrava designata sin dalla sua nascita e che sapeva, nonostante le sue resistenze, l’avrebbe prima o poi travolta, utilizzò la sua maestria nel disegno e la sua fantasia per realizzare delle incantevoli illustrazioni, creando una serie di animaletti, come il famoso Ludovico Coniglio Peter Rabbit), che negli anni a venire avrebbero conquistato il cuore di milioni di bambini con il loro tratto coinvolgente e le storie fantasiose, nonchè il mercato dell’editoria per l’infanzia.

Sarà un audace e lungimirante editore, Norman Warne (Ewan McGregor) che colte al volo le potenzialità del mondo creato da Beatrix la spingerà a pubblicare i suoi racconti ed illustrazioni, e lentamente ne conquisterà anche il cuore, ma proprio quando il futuro sembrerà darle un’alternativa, il destino riporterà tutti con i piedi per terra e ricorderà a miss Potter la differenza tra il desiderare fortemente una cosa e l’ottenerla.

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Che pasticcio Bridget Jones!, recensione

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E’ un mese che la cenerentola Bridget Jones (Renee Zellweger) ha accalappiato non senza qualche difficoltà il suo principe azzurro, anche se sembra proprio che Mark (Colin Firth) abbia qualche difficoltà a fare a Bridget la proposta di una vita, mentre l’orologio biologico della donna corre all’impazzata.

Mettiamoci anche che la vita di coppia è ancor più dura quando si ha pochissima stima di sè che figlia una gelosia compulsiva che insinuandosi nella relazione rischia di minarne inesorabilmente l’equilibrio, vedi nuova assistente di Mark, dolce, graziosa e dal perfetto e chilometrico stacco di gamba.

La lontananza dal partner, e un tragicomico viaggio esotico che la vedrà affiancata dal suo capo Daniel Clever (Hugh Grant) più affascinante, sfacciato e cinico che mai, porterà Bridget a riflettere su se stessa e sulle sue priorità scegliendo ancora una volta Mark e imbarcandosi sul primo aereo per tornare alla relazione che tanto faticosamente si è guadagnata.

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I migliori film romantici? Love Actually e 4 matrimoni e un funerale, entrambi con Hugh Grant

Quali sono i migliori film romantici della storia del cinema secondo gli uomini inglesi? Il sondaggio promosso dal sito britannico Lovefilm.com dice Love Actually e 4 matrimoni e un funerale, entrambi interpretati da Hugh Grant, che si piazzano in prima e seconda posizione.

Nella top five troviamo in terza posizione Titanic di James Cameron, in quarta posizione Pretty Woman di Gary Marshall e in quinta Colazione da Tiffany di Blake Edwards.

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Colin Firth: l’importanza di chiamarsi Colin

Attore di teatro, cinema e tv, un inglese con quella giusta dose di humour che ne fa personaggio giusto nel ruolo giusto ogni volta che si tratta di commedia, amore e sentimento, talento ampiamente sfruttato in teatro e tv, sottovalutato al cinema dove i suoi ruoli non raggiungono il giusto spessore che la sua preparazione artistica meriterebbe.

Colin firth nasce il 10 settembre 1960 a Grayshott (Inghilterra) padre e madre docenti universitari, l’attore trascorre la prima infanzia in Nigeria assieme ai nonni missionari, fino al compimento del quinto anno, quando il piccolo è costretto a lasciare i nonni per tornare in Inghilterra dove comincerà la sua carriera scolastica, che lo vedrà durante l’adolescenza frequentare per due anni il Drama Centre di Chalk Farm, e grazie ad una bella interpretazione nell’Amleto viene ingaggiato nella compagnia londinese West End , qui conoscerà l’amico e collega Rupert Everett.

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Recensione: Love actually-l’amore davvero

Londra, Natale si avvicina, dieci storie, che si sfiorano e confluiscono, l’amore che si insinua in ognuna di esse, la tresca tra il neo-premier Hugh Grant e la sua assistente, sua sorella Emma Thompson che tra sospetti e paranoia teme che il marito Alan Rickman la stia tradendo, ma la verità sta nel mezzo e il coniuge è effettivamnte attratto da una collega, anch’essa reduce da una complicata storia d’amore con uno scrittore, Colin Firth, che per scordare le pene d’amore si rifugia in francia dove…

Il neozelandese Richard Curtis dirige abilmente questo balletto di sentimenti ed emozioni sul filo del romanticismo più smielato, ma riesce a mantenere un equilibrio invidiabile grazie ad un cast straordinario e ad un’atmosfera, quella natalizia, che aiuta non poco il lento svelarsi di amori e complicità.

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