Il cinema piange Bud Spencer

Per qualcuno era molto più che un attore. Generazioni intere lo consideravano in gigante buono, una sorta di padre che tra una scazzottata e una risata insegnava loro a vivere. Merito di film che hanno entusiasmato e sono diventati veri e propri cult.

Bud Spencer - Terence Hill

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Piedone a Hong Kong, recensione

A Napoli il commissario Rizzo (Bud Spencer) si ritrova per le mani un potente boss della droga morto e un sospetto di omicidio a suo carico. L’accusa di omicidio non fermerà di certo Rizzo che comincerà ad indagare partendo da un mafioso arrivato da poco in città, tale Frank Barella (Al Lettieri), che gli fornirà importanti indizi che lo porteranno ad ipotizzare la presenza di una talpa nella polizia che in qualche modo faciliterebbe il traffico di stupefacenti in città. Per smascherare il poliziotto corrotto è necessario un viaggio ad Hong Kong, dove con l’aiuto del fidato brigadiere Caputo (Enzo Cannavale) e di un ragazzino del posto Rizzo arriverà a suon di scazzottate fino alla cima dell’organizzazione malavitosa, scoprendo non solo chi è la talpa, ma anche che Barella non è chi dice di essere.

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Renegade-Un osso troppo duro, recensione

Luke (Terence Hill), che è in viaggio con il suo cavallo Joe Brown lungo le sconfinate strade degli States a bordo della sua inseparabile Jeep, si fa carico di aiutare l’adolescente Matt (Ross Hill) a prendere possesso di un terreno di proprietà del padre (Norman Bowler). Il padre di Matt, amico di vecchia data di Luke finito ingiustamente in  carcere, affida il ragazzo alle cure dell’amico che lo dovrà anche proteggere da un losco uomo d’affari (Robert Vaughn) che ha messo gli occhi sul terreno di Matt, che fa parte di un ambizioso progetto immobiliare che riguarda un’intera vallata. Durante il tragitto per raggiungere la vallata i due impareranno a conoscersi e rispettarsi attraversando un corposa serie di guai ed estemporanei incontri che includeranno anche poliziotti corrotti, camionisti piuttosto aggressivi e una banda di motoclisti.

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Che fine ha fatto Cary Guffey?

Chi non ricorda H725, si ci riferiamo proprio al nome del piccolo alieno interpretato da Cary Guffey nei classici family-movie Uno sceriffo extraterrestre… poco extra e molto terrestre (1979) e nel sequel Chissà perchè…capitano tutte a me (1980), entrambe pellicole con Bud Spencer protagonista.

Proprio di Guffey ci occuperemo quest’oggi e della sua fulminea carriera consumata nell’arco di un decennio tra piccolo e grande schermo e che lo vede debuttare quasi in fasce, Guffey aveva all’epoca quattro anni, nel cult fantascientifico di Steven Spielberg Incontri ravvicinati del Terzo Tipo (1977) in cui interpretava il figlio di Melinda Dillon.

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Bud Spencer, in Germania l’autobiografia dell’attore diventa best seller

Che in Italia l’attore Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer fosse amatissimo non c’era alcun dubbio, basta contare i milioni di spettatori davanti al televisore ogni qualvolta un suo film in coppia con il partner di sempre Terence Hill/Mario Girotti viene replicato, ma quello che sorprende è che ci fa grande piacere e la notizia che in questi giorni in Germania l’autobiografia dell’attore sta scalando le classifiche di vendita

Altrimenti mi arrabbio. La mia vita uscito in Germania lo scorso 15 aprile con il titolo Mein Leben, Meine Filme (La mia vita, i miei film) edito dalla tedesca Schwarzkopf und Schwarzkopf in una sola settimana si è piazzato ai primi posti nella top ten dei libri più venduti.

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Mario Scaccia è morto

La notte tra il 25 e il 26 gennaio si è spento a novantuno anni presso l’ospedale Policlinico Gemelli di Roma l’attore Mario Scaccia, un altro veterano del cinema e del teatro italiano ci lascia dopo aver dimostrato con la sua lunga carriera un’amore viscerale e incondizionato per il palcoscenico.

Gli esordi dell’attore romano classe 1919, dopo il diploma presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica si Roma conseguito nel 1948, lo vedono cimentarsi con la prosa calcando palcoscenici teatrali e televisivi, nel ’51 porta in scena al fianco di Vittorio Gassman La vedova scaltra di Goldoni, mentre per la RAI reciterà Shakespeare e Petrolini, apparirà nel Pinocchio di Comencini e si esibirà al fianco di Gastone Moschin, Eros Pagni, Miranda Martino e Carlo Ninchi.

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Bomber, recensione

Bud Graziano  (Bud Spencer) lavora su una barca da pesca, ma in realtà è un ex-pugile che ha calcato il ring da campione conosciuto nell’ambiente come Bomber, sino a che non si ritrova senza un lavoro e ad allenare in una scalcinata palestra improvvisata frequentata da un gruppo di volenterosi, ma decisamente negati atleti capitanati da Jerry (Jerry Calà), quest’ultimo salvato da Bomber durante un pestaggio di cui era la vittima designata gli chiede di trovare qualcuno che possa sfidare l’allenatore della palestra avversaria, il losco e scorretto sergente Rosco Dunn (Kallie Knoetze).

Bomber troverà il suo campione durante una rissa scatenata dai militari in un bar, Giorgio Desideri  (Stefano Mingardo) per gli amici Giorgione è un talento naturale con nessuna esperienza sul ring o preparazione atletica, ma alcuni colpi ben assestati mostrano all’ex-pugile un boxeur grezzo ma con indubbie doti da knock-out, convinto il ragazzo per lui inizierà una dura preparazione.

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Maverick, recensione

Bret Maverick (Mel Gibson) è un abile giocatore di poker professionista che sbarca il lunario tra un saloon e l’altro, spennando qualche cowboy alticcio e rischiando qualche volta di beccarsi un scarica di piombo da qualcuno che non ama perdere, ma Maverick è davvero uno dei migliori giocatori sulla piazza, anzi secondo lui non c’è nessuno che possa batterlo e così per dimostrarlo decide di iscriversi ad un torneo di poker che mette in palio 500.000$ tra i migliori giocatori del West.

Per raccimolare i 25.000$ necessari ad iscriversi al torneo Maverick intraprende un viaggio per ritirare alcuni crediti che ha lasciato in giro, durante il viaggio incontrerà due giocatori diretti come lui al torneo, Angel (Alfred Molina) uno degli avversari più duri da battere e l’artista della truffa Annabelle Bransford (Jodie Foster), nonchè il leggendario sceriffo Zane Cooper (James Garner).

Maverick, Annabelle e Cooper decideranno così di intraprendere il viaggio insieme, lungo il quale ne accadranno di tutti i colori, ma nulla o quasi distoglierà  Maverick dal suo intento di partecipare a quel torneo, vincerlo e diventare il più grande giocatore d’azzardo del West.

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Per un pugno di dollari, recensione

Un pistolero (Clint Eastwood) giunge in una sperduta cittadina ai confini tra Stati Uniti  e Messico e fermandosi al locale saloon stringe amicizia con un barista che lo mette al corrente di una sanguinosa faida in atto nella città, in cui si stanno confrontando la famiglia Rojo capitanata dal capofamiglia Don Benito e la famiglia Baxter che vede tra i suoi membri lo sceriffo della città.

Lo straniero, che si fa chiamare Joe inizia uno strano e pericoloso gioco delle parti che lo vedrà schierarsi in cambio di denaro prima da una parte e poi dall’altra, acuendo nel frattempo il dissidio tra le bande, questa confusione indotta da Joe permetterà a quest’ultimo di far fuggire anche una famiglia a cui il pistolero donerà gran parte del ricavato del suo doppio gioco, escludendo così l’ipotesi che le sue azioni siano dettate solo dal denaro.

Joe dopo essere sfuggito ai messicani diventerà ancora una volta causa di un efferato scontro che vedrà i Baxter sterminati dai messicani, massacro seguito dal ritorno in città di Joe pronto armi alla mano a terminare il lavoro.

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E’ morto Angelo Infanti

E’ morto ieri in un ospedale di Tivoli Angelo Infanti, l’attore settantunenne, ricoverato dopo un malore nella giornata di sabato è deceduto a causa di un arresto cardiaco. Il volto di Infanti è indissolubilmente legato al personaggio di Manuel Fantoni che l’attore interpretò in Borotalco, uno dei grandi successi di Carlo Verdone.

Nonostante la sua notorietà presso il grande pubblico sia legata a due film di Verdone, il già citato Borotalco, ma anche all’esordio di Verdone su grande schermo Bianco, Rosso e Verdone, Infanti ha una corposa filmografia alle spalle che lo vede apprezzato interprete per molte pellicole internazionali e tanto cinema di genere.

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I bruttissimi, Kazaam-Il gigante rap

Oggi bruttissimo da superclassifica per la nostra rubrica sui film da evitare, infatti ci occupiamo di Kazaam-il gigante rap, film per ragazzi del 1996 che vede il campione NBA Shaquille O’Neal cimentarsi, come fece dieci anni prima il nostro Bud Spencer con Superfantagenio, con il genere fantastico aggiornando la leggenda della Lampada di Aladino.

Un ragazzino in fuga da alcuni bulletti si imbatte in una radio da cui viene liberato un genio, a suo tempo sfrattato dalla propria lampada e traslocato per causa di forza maggiore nel marchingegno elettronico. Il genio di nome Kazaam diventerà prima servitore poi angelo custode ed infine amico del ragazzino, aiutandolo a superare un momento difficile con una madre in procinto di risposarsi e una figura paterna latitante.

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B-cult, Poliziotto sprint

Oggi per i B-cult ripeschiamo un classico action-poliziottesco del 1977, Poliziotto sprint con il compianto Maurizio Merli nei panni di un asso del volante della squadra Mobile della polizia di Roma.

Il film diretto da Stelvio Massi, che tornerà successivamente a dirigere Merli anche ne Il commissario di ferro e Un poliziotto scomodo, si discosta dal classico poliziesco all’italiana per l’uso massiccio di rocamboleschi inseguimenti e scene di stunt che hanno fatto diventare questo film un cult anche tra gli amanti delle automobili d’epoca.

La storia non sfugge però ad elementi tipici del genere, c’è il canonico poliziotto dai modi spicci che in questo caso utilizza un sin troppo ostentato talento per la guida per catturare criminali non mancando occasione di trasformare le strade della Capitale in una pista da corsa.

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Anche gli angeli mangiano fagioli, recensione

Stati Uniti anni ’30, Charlie (Bud Spencer) lottatore mascherato e l’ambizioso Sonny (Giuliano Gemma), inserviente in una palestra di lotta giapponese stanchi di dover tirare a campare decidono di mettere a frutto le loro indubbie doti da rissa per farsi assumere dal gangster locale soprannominato Sorriso (Robert Middleton).

Inizia così per i due la carriera nella famiglia che sembra però complicarsi da subito, quando per sbaglio in un locale i due picchiano un politico rischiando di scatenare una serie di ritorsioni, così vengono subito inviati a recuperare crediti a Little Italy dove Sorriso taglieggia i negozianti.

Anche qui i due, decisamente troppo morbidi, non sembrano avere davvero la stoffa per fare i criminali, non riuscendo così a cavare un ragno dal buco neanche con i poverissimi negozianti della zona e oltretutto fanno anche il grosso azzardo di sconfinare nella zona di una famiglia avversaria, scatenando così una vera e propria guerra tra bande, da cui alla fine i due saranno gli unici ad uscire incolumi.

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…continuavano a chiamarlo Trinità, recensione

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Trinità (Terence Hill) d’accordo con il padre finge che quest’ultimo sia in punto di morte così da poter coinvolgere il riluttante fratello Bambino (Bud Spencer) in qualche lucrosa impresa criminale, Bambino non può certo negare l’ultimo desiderio al genitore morente, così si ritrova in viaggio con l’odiato fratello.

La coppia arriverà in una piccola cittadina dove James Parker (Emilio Delle Piane) un proprietario terriero e trafficante d’armi locale, è impegnato a sfruttare una comunità religiosa composta da frati. Il convento dove risiedono i frati, sotto la minaccia di Parker viene sfruttato come deposito di armi, armi che il trafficante vende ai ribelli messicani.

Trinità e Bambino verranno scambiati per due agenti federali e tenteranno di approfittarne per appropriarsi di una grossa somma di denaro, frutto di un recente affare portato a termine da Parker. I frati in buona fede consegneranno la somma ai due, ma destino vorrà che la coppia di aspiranti fuorilegge si trovi a combattere in difesa dei frati, e che entrambi dopo la buona azione quotidiana rimangano come al solito con un pugno di mosche in mano.

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