…continuavano a chiamarlo Trinità, recensione

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Trinità (Terence Hill) d’accordo con il padre finge che quest’ultimo sia in punto di morte così da poter coinvolgere il riluttante fratello Bambino (Bud Spencer) in qualche lucrosa impresa criminale, Bambino non può certo negare l’ultimo desiderio al genitore morente, così si ritrova in viaggio con l’odiato fratello.

La coppia arriverà in una piccola cittadina dove James Parker (Emilio Delle Piane) un proprietario terriero e trafficante d’armi locale, è impegnato a sfruttare una comunità religiosa composta da frati. Il convento dove risiedono i frati, sotto la minaccia di Parker viene sfruttato come deposito di armi, armi che il trafficante vende ai ribelli messicani.

Trinità e Bambino verranno scambiati per due agenti federali e tenteranno di approfittarne per appropriarsi di una grossa somma di denaro, frutto di un recente affare portato a termine da Parker. I frati in buona fede consegneranno la somma ai due, ma destino vorrà che la coppia di aspiranti fuorilegge si trovi a combattere in difesa dei frati, e che entrambi dopo la buona azione quotidiana rimangano come al solito con un pugno di mosche in mano.

Seconda e ultima puntata del dittico dedicato a Trinità e Bambino, lo spaghetti-western vira definitivamente nella comedy e il duo Spencer/Hill sbanca i botteghini  diretto ancora, come nel precedente Lo chiamavano Trinità, da Enzo Barboni.

la coppia sembra ormai consolidata, in scena  la ricetta che renderà il duo un campione del genere, con le celeberrime scazzottate, l’atmosfera da buddy-comedy, e tutta una serie di clichè che diventeranno un marchio di fabbrica della successiva filmografia del dinamico duo.

Con Continuavano a chiamarlo Trinità la coppia lascerà definitivamente  il genere western, per riaffrontarlo successivamente in singolo, in coppia li rivedremo per l’ultima volta in Botte di Natale, nostalgica reunion per un ultimo malinconico saluto al grande schermo, per poi tornare nuovamente ad una prolifica carriera televisiva

…continuavano a chiamarlo Trinità resta un classico, un’occasione imperdibile  per vedere un’ultima volta la coppia in salsa western, genere che ne ha visto aristicamente i natali, e in cui i due, nulla togliendo alla successiva e divertente filmografia, hanno sicuramente dato il meglio.