B-cult, Vacanze di Natale

Oggi speciale B-cult in occasione della retrospettiva La situazione comica che quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia omaggerà la comicità made in italy per troppi anni considerata di serie B, con attori che hanno portato al cinema milioni di spettatori e dei cui frutti ancora oggi godono molti degli odierni cinepanettoni, sempre piu scadenti e poco rispettosi di un passato prossimo ricco di caratteristi e gag formato famiglia.

Quindi oggi ci occupiamo di uno dei film in cartellone al Lido, quel Vacanze di Natale che nel 1983 sulla scia del successo dei due Sapore di mare, portò i fratelli Vanzina a traslocare il formato vacanziero tra le nevi dell’esclusiva Cortina mantenendo intatto il racconto corale, abbandonando però le nostalgie da ombrellone per raccontare l’Italia dei nuovi ricchi.

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I bruttissimi, Ragazzi della notte

la-locandina-di-ragazzi-della-notte-86670 (300 x 417)Oggi per i film da dimenticare o se preferite da evitare, vi segnaliamo l’ennesima prova dietro la macchina da presa dell’attore Jerry Calà, ex-ragazzo del Pony Express che recentemente ci ha piacevolmente sorpreso con il sequel Torno a vivere da solo, dopo la commediola gossippara Vita Smeralda e uno dei nostri Bruttissimi doc, il tremebondo Chicken Park, parodia a base di polli giganti preistorici (!!) del blockbuster  di Spielberg Jurassic Park, la cui visione regala i medesimi effetti collaterali di un dopo-sbornia.

Il film di cui ci occupiamo oggi è Ragazzi della notte, via di mezzo tra un mockumentary all’amatriciana, un servizio di Lucignolo e un film di Moccia, in cui Calà nei panni di se stesso racconta, attraverso lo sguardo di una fittizia troupe televisiva, le scorribande all’insegna della trasgressione da sabato sera di un gruppo di ragazzi.

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Rimini Rimini, recensione

locandina []Cinque episodi per un’estate tra le spiagge e i locali di Rimini per raccontarci del rigido pretore Ermenegildo Morelli (Polo Villaggio) in vacanza da una serie di sentenze moralizzatrici, che verrà incastrato dalla procace e irresistibile Lola (Serena Grandi) che lo circuirà e costringerà addirIttura a trasvestirsi da donna prima di rovinargli la carriera per vendetta.

Di Liliana (Eleonora Brigliadori), una single alquanto affascinante, ma che ha qualche problema a trovare l’anima gemella, o quantomeno un partner sessuale, ed è per questo che una spregiudicata amica la spingerà tra le braccia di un culturista che però si rivelerà un flop colossale, cosi la ricerca d’affetto della bella Liliana la porterà nelle mire di un luciferino dodicenne che dopo averla sedotta cercherà anche di ricattarla

E infine Don Andrea (Anfdrea Roncato) che si ritrova nella calura estiva a fare i conti con la propria sessualità latente risvegliata da una suora straniera decisamente attraente, la vedova Noce bovi (Laura Antonelli) che cerca di ricominciare a vivere con l’aiuto dei tre fratelli e un imprenditore senza scrupoli ( Jerry Calà) che noleggia una prostituta per convincere un architetto a firmare un grosso contratto.

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Abbronzatissimi 2-Un anno dopo, recensione

abbronzatissimi_2Ricky (Fabrizio Cerusico), Maurizio (Brando Giorgi) e Jessica (Barbara Cavallari) partono per le tanto sospirate vacanze estive in una rinomata Beauty Farm, qui Maurizio rimarrà letteralmente folgorato dalle grazie di Bea (Valeria Marini), una splendida ragazza che è in vacanza in compagnia di Alfredo (George Hilton) un cinquantenne che lei spaccia per suo padre. Maurizio ben presto scoprirà la verità e deciderà di lottare per conquistarla.

Alla Beauty Farm arrivano anche i coniugi Boccioni (Marina Occhiena e Renato Cecchetto) in cerca di nuove ed eccitanti esperienze, la coppia vorrebbe provare il nuovo e pruriginoso sport di coppia, lo scambio di partner, e sulla loro strada per un equivoco incrociano Martino (Jerry calà) e Stella (Eva Grimaldi), lui è un giornalista sportivo patito di automobili giapponesi ed ha scritto un libro, scambiando il signor Boccioni per un editore e sapendo le intenzioni della coppia cerca di convincere la moglie Stella ad andare a letto con il presunto editore, ma lei non solo si rifiuterà ma troverà l’amore e lo mollerà.

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Abbronzatissimi, recensione

abbronzatissimiA Rimini  durante la stagione balneare si intrecciano storie di varia umanità che comunque prevedono sempre qualche sfigato, belle e procaci ragazze da bagnasciuga e più di qualche consorte fatto cornuto e in qualche caso anche mazziato.

La bella Aurora (Alba Parietti) ha la ferma intenzione di eliminare il maritino, e possibilmente farlo con l’aiuto di qualche pollo, che vista la sua avvenenza non ci metterà molto a scovare, infatti ecco presentarsi all’appello  l’ingenuo Billy (Jerry Calà),  pianista di pianobar un pò tonto e felice di farsi circuire dalla bella Aurora.

Nel frattempo assisteremo anche alle ferie di una donnina allegra, inguaribile romantica e amante dei romanzi rosa, con protettore al seguito, faremo la conoscenza di due spiantati  in cerca di qualche ricca cinquantenne per intraprendere una fruttuosa carriera da mantenuti e potremo divertirci con le peripezie amorose di una ragazza di buona famiglia che si innamora di un ragazzo di colore e ingenuamente decide di presentarlo ai genitori con tutte le prevedibili e imprevedibili conseguenze del caso.

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Sapore di mare 2-Un anno dopo, recensione

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Versilia 1966, è di nuovo estate, e delle coppie della scorsa stagione ritroviamo Paolo (Angelo Canavacciuolo) sempre più innamorato dell’inglesina  Susan (Karina Huff), ma lei è a Londra e lui si ritrova incastrato con una fidanzata ben poco attraente ma molto ricca, scelta per lui dai genitori, ma Paolo ama Susan e parte alla volta di Londra per cercarla, non sapendo che Susan sta tornando in Versilia proprio per lui.

Il cacciatore di dote Uberto (Mauro Di francesco)  è pronto a sfoggiare tutto il suo repertorio di playboy da strapazzo per catturare qualche ricca signora in vacanza, dopo un tentativo fallito con la sensuale Tea (Eleonora Giorgi), Uberto adocchia Alina, la bella e giovane amante del commendator Parodi, sembra la preda perfetta, ma l’amore è dietro l’angolo.

Tea, per nulla ricca, in realtà ha le stesse mire di Uberto e schivato il fastidioso playboy, gioca le sue carte tra il commendator Parodi e il commendator Carraro, mentre Selvaggia (Isabella Ferrari) viene insidiata da Fulvio (Massimo Ciavarro), lo sciupafemmine di turno, il suo ragazzo Gianni (Gianni Ansaldi) verrà a sua volta corteggiato da Valeria (Anna Pettinelli) da sempre segretamente innamorata di lui.

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Sapore di mare: recensione

sapore-di-mare1965, un gruppo di ragazzi e alcune famiglie trascorrono un’estate sulle spiagge della Versilia, ci sono i nobili e pettegoli marchesini Pucci, Gianni l’intellettuale che pensa ai libri invece che alla sua bella ragazza Selvaggia (Isabella Ferrari), il classico e cinematografico romano de Roma Maurizio e l’adolescente con l’ormone a mille Giorgia.

Le famiglie invece come al solito saranno descritte per classi sociali, ci sono i ricchissimi milanesi Carraro, con Commendatore, signora e viziata prole al seguito, il playboy e viveur Felicino (Christian De sica) con la sua nuova fiamma, la bella inglesina Susan e l’eterno Peter Pan Luca (Jerry Calà), sempre in vena di scherzi e senza la benchè minima intenzione di crescere.

Mentre a rappresentare il sud la famiglia napoletana dei Pinardi, alla loro prima vera vacanza in Versilia, composta dagli apprensivi e iperprotettivi  coniugi Pinardi più due figli, la bella Marina (Marina Suma) e il timido Paolo.

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B-cult: Al bar dello sport

Al bar dello sport insieme a Vieni avanti cretino e allo spassoso L’allenatore nel pallone ben rappresentano il buono della commedia all’italiana anni ’80 e sono sicuramente la summa del miglior Banfi che in questo film in particolare racconta il sogno all’italiana fatto di vincite miliardarie al Totocalcio e di accoglienti e rassicuranti Bar dello sport.

Banfi è Lino, uno squattrinato immigrato trasferitosi al nord in casa della sorella e del cognato, vessato quotidianamente da entrambi, sbarca il lunario con assurdi lavoretti, passa le serate nel suo bar preferito e continua a fuggire da maneschi debitori che sogna di pagare con immaginarie vincite al Totocalcio.

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I bruttissimi: Chicken Park

Alla faccia tosta non v’è mai fine, sulla scia di Jurassic Park blockbuster americano a base di dinosauri geneticamente modificati ecco Chicken Park, parodia tutta italiana a base di….polli!

E’ il lontano 1994 e Jerry Calà in preda al sacro fuoco dell’arte si improvvisa anche regista e decide di parodiare, oltre al già citato kolossal di Spielberg, anche La Famiglia Addams e altri classici americani sulle orme de Il silenzio dei prosciutti del collega Ezio Greggio.

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Recensione: Torno a vivere da solo

Giacomo (Jerry Calà), dopo essersi sdoganato dai genitori 26 anni fa, andando a vivere da solo a Milano, oggi è un agente immobiliare di successo, con tanto di moglie viziata, Francesca (Tosca D’Aquino), che ha un debole per le scarpe, e due figli Chiara (Marcedes Henger) e Mirko (Rudy Smaila) che lo usano come bancomat.

Infelice della situazione che si è creata, Giàgià come è chiamato dagli amici, decide di separarsi dalla moglie, riprendere possesso del suo loft che ha ancora molti degli accessori che l’hanno reso famoso, dal wc collegato al jukebox al tavolo con le gambe autoreggenti, e tornare a vivere da solo.

I problemi, rispetto ad una volta, sono diversi: adesso Giacomino deve imparare a gestire, non sono più i genitori asfissianti, che ormai sono vecchi (interpretati da Paolo Villaggio e Gisella Sofio), ma la famiglia allargata, i rapporti con gli amici, tra cui quello con Ivano (Enzo Iacchetti), gay innamorato di lui e quello con Nico (Don Johnson) donnaiolo che vive la sua stessa situazione, e le nuove relazioni con le donne tra tutte Jessica (Eva Henger),ex di Nico e Telma (Nara de Natividade), la modella.

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Cinepanettoni parte I: le origini

Il cinepanettone non è un’opinione, ma un fenomeno di costume. Il fenomeno, che è culminato con il conio di un termine apposito per la sua stessa definizione, nasce nel lontano 1983. Cosa si intende per cinepanettone?

Trattasi fondamentalmente dei film natalizi che la coppia Boldi-De Sica ci regala da tempo immemore; il loro connubio, consacrato da anni di collaborazione e recentemente sciolto, scioglimento che ha causato il cordoglio di molti e l’indifferenza dei più, ha dato vita a questo nuovo genere, nato con l’ancestrale Vacanze di Natale del 1983.

Il termine, nato più tardi, indica più che un genere, una formula estremamente ripetitiva di trama, accompagnata dall‘onnipresenza dei protagonisti e da incassi importanti al botteghino nelle sale di tutta Italia.

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Jerry Calà, una storia nel cinema

La filmografia di Calogero Calà , nato a Catania, il 28 giugno 1951 è veramente sconfinata. Lo conosciamo tutti col suo nome d’arte, Jerry Calà, nome che ha adottato come auto-etichetta fin dai tempi degli esordi, quelli in cui la sua carriera di attore iniziava a decollare con i Gatti di Vicolo Miracoli.

Nasce a Catania, originario di San Cataldo in Sicilia vira poi su Verona; là frequenta il liceo classico Scipione Maffei, dove il destino vuole che incontri i suoi compagni di avventura, che diverranno successivamente i Gatti di Vicolo Miracoli.

L’obiettivo di Jerry non è cambiato molto nel corso della sua carriera: la risata. Jerry ha fatto ridere il pubblico italiano nelle vesti di attore, sceneggiatore e regista. Celeberrime alcune sue frasi, divenute, col tempo, dei veri e propri tormentoni.

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Enrico Oldoini, un regista da cinepanettone

Il suo nome è legato a moltissime pellicole che, a parte quelle più recenti, hanno allietato le persone della mia età attraverso le riproposizioni televisive. Enrico Oldoini è regista e seneggiatore originario di Porto Venere.

Dopo aver frequentato l’Università a Roma, città nella quale si è trasferito all’età di vent’anni, si iscrive all’Accademia di Arte Drammatica; qui si dedica inizialmente allo studio della recitazione, ma ben presto comprende la sua vera vocazione.

Chissà da quanto tempo già studiava, osservandole, le persone, cercando il modo più efficace per raccontarcele e allo stesso tempo estremizzarne i tratti salienti e farci fare grasse risate. Il lavoro arriva presto, come sceneggiatore e soggettista: scrive infatti per Alberto Lattuada Così come sei (1978) con Marcello Mastroianni e Nastassja Kinski.

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Carlo e Enrico Vanzina: fratelli del buonumore all’italiana

Fratelli di nascita, colleghi per professione. Sono Enrico e Carlo Vanzina, soprannominati i “fratelli della commedia italiana”, figli di Stefano, noto al grande pubblico come Steno, regista impegnato in prima linea negli anni d’oro della commedia all’italiana. Enrico e Carlo possiedono grazie al padre, una involontaria memoria storica che gli permette di ricordare il grande cinema in maniera privilegiata. Per i due, riportare a galla i ricordi del passato, non è solo un piacere ma addirittura un obbligo.

Andiamo a conoscere da vicino chi sono realmente i fratelli Vanzina, partendo dal primogenito di Steno, Enrico, nato a Roma il 26 marzo 1949, ottiene il “Baccalauréat” Francese al Liceo Chateaubriand di Roma nel 1966. Si laurea in Scienze politiche a Roma nel 1970, e nel 1971 ottiene una laurea in Sociologia alla Cattolica di Roma.

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