I 23 anni di Tre Uomini e una Gamba che nessuno dimentica: la consacrazione di Aldo, Giovanni e Giacomo

Tre Uomini e Una Gamba è la commedia che appiana il gap generazionale. Sì, perché chi diventava adolescente negli anni ’90 viveva nella frustrazione di non aver vissuto durante l’esplosione della saga di Amici Miei, di non aver conosciuto le risate a teatro e di non aver assistito alle prime proiezioni delle commedie esilaranti di Renato Pozzetto Carlo Verdone. Alla fine degli anni ’90 buona parte della commedia italiana aveva già detto tutto, ma c’era quel trio nato a Milano che già spopolava in teatro e nei vari sketch mandati in onda con la Gialappa’s.

Tre Uomini e Una Gamba è l’anello di congiunzione tra chi aveva già visto tutto e chi voleva ancora scoprire. Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti, nel 1997, ci hanno salvato dai cinepanettoni, dal giro di vite morte di Leonardo Pieraccioni e hanno riempito il vuoto lasciato dalla cinematografia di Francesco NutiRoberto Benigni (che, diciamolo, dopo La Vita è Bella ha smesso di azzeccarci) dopo grandi film come Tutta Colpa del ParadisoCaruso Paskoski di Nuti e Il MostroJohnny Stecchino di Benigni.

Tre anni prima era morto Massimo Troisi e c’era davvero bisogno di qualcosa di nuovo. Ecco Tre Uomini e Una Gamba, un ibrido tra road movie, parodia e genuinità d’autore. Aldo, Giovanni e Giacomo erano in ottima forma e le loro battute erano energiche, i loro personaggi erano perfettamente delineati e non ebbero alcuna paura a mettersi dietro la cinepresa per registrare il primo lungometraggio.

Anzi, Tre Uomini e una Gamba ha gettato le basi de La Leggenda di Al, John e Jack che sarebbe arrivato qualche anno dopo e che avrebbe dato un’ulteriore prova della forza del trio comico.

Affiancati da Marina Massironi e da quel mostro di bravura di Carlo CroccoloTre Uomini e una Gamba è anche il film che ha portato sul grande schermo il personaggio di Ajeje Brazorf con il pretesto di fare il verso al cinema surrealista, è il film che oggi ci fa dire: “Non ce la faccio, troppi ricordi” e tante altre cose, dimostrandoci che senza quella storia e quei dialoghi oggi, forse, parleremmo con un lessico diverso.

Coronavirus, Giacomo Poretti lo ha contratto a marzo: “Ne sono certo, ma non ho fatto il tampone”

A proposito di Coronavirus Giacomo Poretti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo lo avrebbe contratto a marzo. Questo è quanto afferma l’attore comico in un’intervista rilasciata al Corriere della SeraOggi l’attore sta bene ed è totalmente guarito, ma nel corso dell’intervista ha raccontato quei giorni drammatici.

I primi sintomi

Era il 7 marzo quando Giacomo Poretti, di ritorno dalla settimana bianca, ha accusato i primi sintomi della malattia. Sono seguiti giorni in cui l’attore aveva una febbre che non scendeva sotto la soglia dei 39 e come lui la moglie Daniela Cristofori che tuttavia ha reagito meglio di lui. L’attore, 64 anni, ricorda specialmente una mattina in cui si è reso conto di avere carenza di forze: “Tantissima stanchezza: un mattino non sono riuscito neppure a svitare la moka del caffè, per darti l’idea di come mi sono sentito”.

Nonostante i sintomi che convergevano verso una diagnosi da Coronavirus, Giacomo Poretti non si è mai sottoposto al tampone.

Suppongo che fosse Covid, non mi è mai venuta una febbre così: 8 giorni di febbre a 39. Il tampone ora è negativo e non vedo l’ora di fare il test di sierologico e sono disposto a donare il plasma. In quella fase nessuno ti mandava in ospedale, ti dicevano di riempirti di Tachipirina. Ho passato giorni a controllare il respiro. Io non ho perso il gusto e l’olfatto, mia moglie sì.

La ripartenza

Ora che è guarito dal Coronavirus, Giacomo Poretti sogna di riprendere a lavorare. Vorrebbe tornare in teatro, Giacomino, con il suo ultimo spettacolo Chiedimi se sono di turno nel quale racconta i suoi 11 anni di esperienza come infermiere:

Mi piacerebbe ripartire portando lo spettacolo negli ospedali, con un nuovo prologo magari dedicato a questa vicenda: perché io so che cosa possono avere passato. Sarà un modo per stare vicino a tante donne e tanti uomini che hanno vissuto settimane intere in trincea.

Il trio è da poco tornato al cinema con il film Odio l’estateQuando tutto riaprirà dopo l’emergenza Coronavirus Giacomo Poretti, dunque, potrebbe riprendere i suoi spettacoli ripartendo dagli ospedali con un copione aggiornato sulla sua esperienza, e magari offrire nuovi spunti per i prossimi spettacoli del trio.

La leggenda di Al John e Jack, recensione

New York fine anni ’50, in un drive-in, mentre sullo schermo scorrono le immagini del classico La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock, tre uomini Al, John e Jack (Aldo, Giovanni e Giacomo) si danno un gran da fare per riuscire ad intercettare la conversazione di un boss che occupa insieme alla sua guardia del corpo una vicina vettura, conversazione che però non potrà essere ascoltata nella sua interezza a causa di un corto circuito che fulminerà il povero Al causandogli un tremendo shock.

Checco Zalone, Che bella giornata distribuito in 850 copie

Sembra che dopo il consueto scontro festivo dei cinepanettoni natalizi che quest’anno ha visto La banda dei babbi natale di Aldo, giovanni e Giacomo spuntarla sul Natale in Sudafrica di De Sica e compagni, ecco che arriva la new entry Checco Zalone alias Luca Medici che figliato dalla fucina di talenti comici di Zelig e forte di un debutto da 15 milioni di euro con il precedente campione d’incassi Cado dalle nubi, è pronto ad inaugurare il nuovo anno con Che bella giornata pellicola diretta come la precedente dal regista e sceneggiatore Gennaro Nunziante alla sua seconda prova dietro la macchina da presa.

Sembra che l’aspettativa per questo nuovo film di Zalone abbia dato vita ad un vero e proprio boom di prenotazioni che secondo quanto riportato dall’Ansa arriverebbero all’87% del totale, davvero un record che dovrebbe permettere almeno sulla carta al comico pugliese di bissare il suo folgorante debutto.

Così è la vita, recensione

Aldo (Aldo Baglio) soprannominato Bancomat per la sua abilità nel clonare carte di credito, riesce senza troppa fatica durante un trasporto in tribunale a sequestrare pistola alla mano un ‘auto della polizia con a bordo l’imbranato agente Giacomo (Giacomo Poretti).

Mentre i due attraversano Milano diretti fuori città, un cittadino che è stato appena vittima di un furto d’auto, l’incompreso inventore di giocattoli Giovanni (Giovanni Storti), ferma la volante e ignaro del sequestro in corso sale a bordo diventando così di fatto il secondo ostaggio di Aldo.

Grazie ad un colpo di fortuna Giacomo riesce a comunicare alla centrale quello che sta accadendo, interverranno auto della polizia e persino un elicottero per inseguire il fuggitivo, ma la volante finirà in un burrone incendiandosi, senza a prima vista lasciare alcuno scampo ai tre passeggeri.

La banda dei babbi natale, la colonna sonora di Mina

Il ritorno sul grande schermo di Aldo Giovanni e Giacomo con il nuovo film natalizio La banda dei babbi natale che arriva a due anni da Il cosmo sul comò, vede il trio impegnato in una storia squisitamente natalizia che di festoso non solo propone addobbi, neve e costumi di Babbo Natale, ma anche quattro brani di Mina inseriti nella colonna sonora che compongono la track list del nuovo album della cantante Piccola strenna.

Dopo il salto potrete trovare i quattro brani della colonna sonora con relativi link per l’ascolto e due clip musicali con i brani Silent Night, classico natalizio rivisitato in chiave jazz da Mina e Il sogno di Giacomo, brano scritto appositamente per il film del trio da Massimiliano Pani e Franco Serafini e che richiama classiche suggestioni da grande schermo anni ’70.

Tre uomini e una gamba, recensione

Aldo, Giovanni e Giacomo sono i dipendenti del negozio di ferramenta Il paradiso della brugola, Giacomo in particolare sta per impalmare la terzogenita del suo capo, il trucidissimo cavalier Eros Cecconi (Carlo Croccolo) che ha già sistemato le altre due con Aldo e Giovanni.

La cerimonia di nozze si svolgerà in una località del sud, quindi il terzetto chiuso il negozio dovrà attraversare l’Italia in automobile per raggiungere la residenza estiva del Cavaliere, ma non prima di aver ritirato La gamba, pregiatissimo pezzo di arte contemporanea che il suocero ha acquistato e che i tre hanno il compito di consegnargli insieme all’amatissimo Ringhio, il Bulldog di casa Cecconi.

Naturalmente il viaggio subirà più di qualche ralllentamento tra un tamponamento con colpo di fulmine del futuro sposo Giacomo che si innamorerà della bella Chiara (Marina Massironi) e la brutta fine di ringhio, ma alla fine i tre capiranno che le angherie del dispotico suocero devono finire e aiuteranno Giacomo ad evitare un matrimonio infelice.

La banda dei babbi natale, recensione

Milano, vigilia di Natale alcune auto della polizia sono intente a beccar sul fatto un terzetto di babbi natale decisamente malandrini, che approfittando delle festività si sono intrufolati nottetempo in un appartamento con l’intento almeno a prima vista di svaligiarlo.

Dopo l’arresto i tre vengono portati in commissariato dove ad attenderli c’è lo zelante poliziotto Benemerita (Giovanni Esposito) e il commissario Irene Bestetti (Angela finocchiaro) bloccata suo malgrado in ufficio per la vigilia di Natale da un collega datosi per l’ennesima volta malato.

Il commissario giustamente furioso per l’accaduto vorrebbe sfogarsi sul terzetto di malcapitati finiti in manette, ma i tre, lo scommettitore incallito Aldo, il veterinario bigamo Giovanni e il chirurgo vedovo Giacomo cominceranno a raccontare, ognuno dal suo punto di vista, che cosa è realmente accaduto quella notte e perchè il loro arresto sarebbe frutto di un grosso equivoco.

10 babbi natale da commedia

Anche quest’anno tornano le suggestioni natalizie con tanto di addobbi, regalie, alberi di Natale e l’attesa per i più piccini dell’apertura dei regali e dell’arrivo di Babbo Natale, nonostante il tentativo di molti e per fortuna la riuscita di pochi di dare qualche spallata alla mitologia del panciuto nonno lappone di rosso vestito, vedi il recente spot francese degno di una trovata di Crudelia De Mon, la magia del Natale resta comunque qualcosa che funziona a prescindere e di questo è responsabile anche il cinema che collabora con pellicole ad hoc a corroborare la causa di Santa Claus, che resta cinismo a parte una delle figure più amate e conosciute da grandi e piccini.

Detto ciò anche il grande schermo ha contribuito a dissacrare e in parte a rivisitare il mito di Babbo Natale, ma bisogna dire che anche nelle commedie più cattive, vedi il Babbo Bastardo con Bill Bob Thornton, lo spirito natalizio non può fare a meno di far capolino e ricordarci tra una nevicata, una fetta di panettone e un coro natalizio che almeno in questo periodo dell’anno tutti dovremmo, come ci insegnano le vicissitudini del cinico Scrooge, tirare fuori il meglio di noi.

In occasione dell’uscita quest’oggi nei cinema del cinepanettone di Aldo, Giovanni e Giacomo La banda dei babbi natale, abbiamo deciso di selezionare dieci babbi natale da commedia che secondo noi meglio rappresentano lo spirito natalizio da grande schermo e al contempo in qualche modo si allontanano dalla tradizionale figura natalizia del nonno più amato di sempre, quindi vi lasciamo subito dopo il salto alla nostra top ten augurandovi un felice Natale.

Mi fido di te, recensione

Francesco (Franz) sta vivendo un incubo, tutte le mattine si alza per andare a lavoro e recita la parte del manager di successo non riuscendo a confessare alla propria famiglia di aver perso il lavoro, così ogni giorno mette in scena un teatrino sino a che salutata la moglie ripiomba nella disperazione più nera.

Svestiti i panni dell’uomo in carriera Francesco si ritrova quotidianamente in divisa a laveorare in una stazione di servizio in attesa di trovare un lavoro più consono al suo stile di vita e al suo curriculum ed è in una di queste giornate che incontra Alessandro (Ale) truffatore professionista che vive di espedienti, sogna una famiglia come quella di Francesco ed è in fuga da alcuni creditori di malaffare, Alessandro infatti ha contratto una serie di debiti con alcuni strozzini che intendono farlo pagare in un modo o nell’altro,

I due uniranno le forze per riuscire ad uscire dai guai in cui sono immersi fino al collo e all’insegna del Mal comune mezzo gaudio metterano in scena alcune truffe sempre piu sofisticate e sempre più lucrose, così Francesco non solo scoprirà di essere molto portato per il raggiro, ma riuscirà anche a vendicarsi del responsabile del suo licenziamento.

Piccole cose di valore non quantificabile, cortometraggio

Oggi per lo spazio cortometraggi vi segnaliamo Piccole cose di valore non quantificabile, corto del 1999 diretto a quattro mani da Paolo Genovese e Luca Miniero, coppia di autori con all’attivo quattro collaborazioni tra cui il sorprendente esordio su grande schermo Incantesimo Napoletano.

Due i lavori che li vedono debuttare in solitaria, Genovese dirigerà e il prossimo cinepanettone di Aldo, Giovanni e Giacomo La banda dei Babbi Natale, mentre Miniero è regista ed autore del recentissimo campione d’incassi Benvenuti al sud con Claudio Bisio, pellicola attualmente nelle sale.

La banda dei Babbi Natale: Aldo, Giovanni e Giacomo presentano il film

Aldo, Giovanni e Giacomo hanno presentato ieri La banda dei Babbi Natale, il loro ottavo film, il primo diretto da Paolo Genovese, prodotto da Paolo Guerra per Medusa Film e Agidi Srl. Le riprese si concluderanno entro venti giorni, poi il 17 dicembre verrà distribuito in tutte le sale italiane.

Il cast, oltre al trio, annovera: Angela Finocchiaro (l’ispettrice di polizia), Giovanni Esposito (il poliziotto), Silvana Fallisi (ex di Aldo), Sara D’Amario, Lucia Ocone (la moglie di giacomo ufficiale di Giovanni), Cochi Ponzoni, Massimo Popolizio, Remo Remotti, Giorgio Colangeli, Antonia Liskova (la moglie Svizzera di Giovanni) e Mara Maionchi (la suocera di Giovanni).

I personaggi. Giovanni è un veterinario cacciatore che ha due mogli, una in Svizzera e una, quella ufficiale, a Milano, odiato dai suoceri che sospettano qualcosa; Giacomo è un chirurgo vedovo inconsolabile e, nonostante siano passati dodici anni dalla morte della compagna, si sente ancora legato a lei, tanto che parla con la sua fotografia e rifiuta le avances della sua collega; Aldo è un bambinone immaturo che vive di scommesse, precario negli affetti (viene sbattuto fuori dalla sua compagna) e nel lavoro.

I bruttissimi, Tutti gli uomini del deficiente

ScreenHunter_21 Jul. 16 10.42 (300 x 432)Oggi per I bruttissimi rispeschiamo Tutti gli uomini del deficiente, un flop anni ’90 firmato dal terzetto della Gialappa’s Band, al secolo Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci.

Il trio sul piccolo schermo è autore di una fortunata serie di trasmissioni televisive in cui comicità, sport e tutto il peggio che il tubo catodico potesse partorire venivano frullate in un contenitore ricco di humour, cattiveria e cinismo, divenuto in seguito trampolino di lancio per più di qualche futura star del grande e piccolo schermo, vedi il trio Aldo, Giovanni & Giacomo piuttosto che la conduttrice Simona Ventura.

La Gialappa’s Band forte della popolarità acquisita con il format Mai dire… fa il passo più lungo della gamba e dopo aver collaborato allo script di Tre uomini e una gamba, esordio sul grande schermo di Aldo, giovanni & Giacomo e al successivo Così è la vita, si lanciano in un improvvido progetto cinematografico, che li vede sia in veste di autori, che di voci fuori campo, diretti dal regista Paolo Costella (Amore con la S maiuscola).