Oscar 2010, la sorpresa di El secreto de sus ojos

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L’Academy si ripete anche quest’anno, ma stavolta nvece di fare con i suoi Oscar da eco ai Golden Globe come di consueto, spiazza nell’unica categoria, miglior film straniero, che sembra stimolarne una sorta di ribellione al pronostico o al candidato scontato da ripettare a tutti i costi,  è successo l’anno scorso con l’outsider made in Japan Departures, ed è successo anche quest’anno scalzando dal podio i due favoriti dell’utima ora, Michael Haneke con Il nastro bianco e il francese Jacques Audiard con il sorprendente Il profeta.

Se è pur vero che il film vincitore dell’argentino Juan Josè Campanella, El secreto  de sus ojos nelle ultime ore precedenti alla premiazione aveva guadagnato molto nelle quotazioni e nei pronostici, è anche vero che nessuno in fondo avrebbe mai scommesso che sarebbe riuscito a scalzare ne il film di Haneke con all’attivo una Palma d’Oro e un Golden Globe, ne tantomeno il film di Audiard che sfoggiava un BAFTA e ben 9 César rastrellati in patria.

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Tron Legacy, trailer italiano

Dal 2001 arriverà al cinema Tron Legacy, l’avventura fantascientifica, sequel del film cult Tron datato 1982. Qua sopra potete vedere il trailer italiano del film …

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Film parodia di L’esorcista

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Oggi per le parodie cinematografiche ci occupiamo di Riposseduta, divertente spoof-movie datato 1990 che fa il verso a uno dei film piu inquietanti di sempre, il famigerato L’esorcista di William Friedkin.

A mettere mano al cult di Friedkin tratto dall’omimo best seller di William Peter Blatty il miscoscociuto regista e sceneggiatore Bob Logan (Meatballs 4), la trama vede una casalinga americana, interpretata da Linda Blair la posseduta dell’originale, alle prese con un’influenza che si rivelerà nientemeno che l’anticamera di una possessione demoniaca. L’esorcismo della donna operato da un monsignore (Leslie Nielsen) inviato dal Vaticano avverrà in diretta tv.

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Crazy Heart, colonna sonora

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Oggi per le colonne sonore ci occupiamo ancora degli Oscar 2010 freschi di assegnazione, segnalandovi uno score all’insegna del country dal film Crazy Heart di Scott Cooper, con un intenso Jeff Bridges nel ruolo di un famoso cantante country con un passione per la bottiglia, e un amore che all’improvviso ne  risolleverà sorti e carriera.

Il film di Cooper non presente nella lunga lista di nominati al miglior film di quest’anno si accaparra comunque due Oscar, miglior attore protagonista per Bridges, che interpreta realmente tutti i brani del film, e una statuetta per la  miglior canzone originale al tema della pellicola The weary kind di Ryan Bingham.

Dopo il salto consueti video musicali e canonica compilation con link. La colonna sonora di Crazy Heart è prodotta dal compositore T-Bone Burnett nel curriculum il musical Across the universe. Nel film e nella compilation un duetto di Bridges con l’attore Colin Farrell e un brano, Live Forever, cantato dall’attore Robert Duvall. Buon ascolto.

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Nemiche amiche, recensione

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Isabel (Julia Roberts) è una fotografa di moda, con un istinto materno un pò appannato e con tanto di quel lavoro dai ritmi frenetici, da trovarsi in evidente imbarazzo quando il suo nuovo comapagno Luke (Ed Harris) le affida i suoi due figli avuti dal precedente matrimonio con Jackie (Susan Sarandon).

E’ chiaro che Isabel nonostante l’impegno e la volontà profusi si troverà in difficoltà nel maneggiare l’umore altalenante dei due ragazzini freschi di divorzio, a complicare le cose ci si metterà l’incombente ombra di Jackie che rappresenta la madre perfetta e amorevole con cui confrontarsi quotidianamente, il che renderà Isabel alquanto insicura, insicurezza che ben presto si rifletterà nel suo rapporto con Luke.

Le cose però cambieranno quando Jackie scoprirà di avere un cancro, e capirà che nonostante la rivalità e le divergenze con la nuova compagna dell’ex-marito, sarà  quest’ultima, una volta che lei non ci sarà più, a prendersi cura dei suoi amati bambini, e così  farà in modo che i tre possano conoscersi, apprezzarsi e infine accettarsi, così da diventare una vera famiglia.

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Oscar 2010, i momenti memorabili secondo EW.com

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Visto che vi abbiamo raccontato momento per momento, grazie alla cronaca in diretta di Diego Odello, tutta la cerimonia degli Oscar 2010 andata in onda stanotte, ora vi presentiamo un approfondimento e le reazioni dei media d’oltreoceano riguardo la parte dedicata all’intrattenimeto tra una premiazione e l’altra, che anche quest’anno non ha deluso milioni di spettatori sintonizzati sull’evento.

Il sito EW.com ha stilato una sorta di classifica con i momenti più divertenti, emozionanti e curiosi dello show.

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Box Office 5-7 marzo 2010: Alice in wonderland conquista l’Italia e il mondo

Alice in wonderland

Alice in Wonderland conquista l’Italia, l’America e il mondo intero: il film di Tim Burton con Johnny Depp ha letteralmente sbancato i botteghini. Cominciamo dalla situazione italiana: la storia di Alice nel paese delle meraviglie rivisitata in 3D nel weekend si porta a casa bene 8,1 milioni di euro (12.209€ di media a sala e secondo miglior weekend d’apertura della storia del nostro cinema, dopo Avatar) che, sommati agli oltre 2 milioni dei due giorni precedenti portano il totale a 10,5 milioni. Sul podio si piazzano Genitori & Figli – Agitare bene prima dell’uso, secondo con 1,99 milioni di euro (5,8 totali), e Shutter Island terzo con 1,93 milioni di euro (e seconda miglior media per sala 4.469€). Alle loro spalle troviamo Invictus, quarto con 1,39 milioni di euro (4,1 totali) e l’intramontabile Avatar, quinto con 793mila euro (63,4 milioni totali) nonostante le copie distribuite siano diventate 184. Come era prevedibile gli altri film che hanno esordito venerdì hanno pagato l’uscita in contemporanea con il film di Burton e quello di Scorsese: L’amante inglese incassa 107mila euro, Revanche 25mila e Crazy Heart 19mila, penalizzato dalle poche copie distribuite.

Negli States Alice in Wonderland domina con ben 116 milioni di dollari e fa incetta di record: quello per un film uscito a marzo, quello per un film di Tim Burton, quello per un film 3D e per i cinema IMAX 3D (battuto Avatar), nonché più grande release non sequel di tutti i tempi e maggior esordio per un film invernale. Se hai soldi incassati in patria si aggiungono quelli guadagnati all’estero il totale di milioni di dollari diventa 210,3, cifra che già copre totalmente la spesa per produrlo (circa 200 milioni). La classifica: alle sue spalle si piazza Brooklyn’s Finest, secondo con 13,5 milioni di dollari, Shutter Island di Martin Scorsese, terzo con 13,3 milioni di dollari (95,8 totali), Poliziotti fuori, quarto con 9,1 milioni di dollari (32,3 totali) e Avatar, quinto con 7,7 milioni di dollari (720 milioni totali negli States, 2,6 miliardi in tutto il mondo).

Andiamo a vedere la consueta tabella riassuntiva con i primi cinque posti della classifica settimanale italiana e di quella americana.

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Iron Man 2, full trailer

E’ stato rilasciato il full trailer di Iron Man 2, l’attesissimo secondo capitolo dell’eroe interpretato da Robert Downey Jr., diretto da Jon Favreau. Se siete …

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10 film dedicati alle donne

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Festa della donna quest’anno celebrata in pompa magna con un Oscar per la miglior regia dopo ben 82 anni, assegnato per la prima volta ad una donna, la regista Kathryn Bigelow conquista un Oscar praticamente già assegnato, e si impone con il suo The Hurt Locker sulla corazzata Avatar dell’ex-marito James Cameron.

Continuiamo i festeggiamenti stilando per voi una classifica con alcuni film dedicati all’universo femminile o che hanno le donne come protagoniste assolute. Come di consueto abbiamo deciso di affrontare l’argomento spaziando il più possibile tra i generi, cercando la varietà e lasciando purtroppo qualche classico inevitabilmente fuori dalla Top ten, ma solo per cercare di affrontare l’immaginario femminile cinematografico nel modo più ampio ed esaustivo possibile.

Dopo il salto potrete consultare la nostra personale top ten.

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Oscar 2010, gli sconfitti

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Oscar  2010 assegnati, vincitori gaudenti e perdenti  rammaricati, e noi pronti a bocce ferme, e dopo i fasti della nottata californiana a base di red carpet , divi e paillettes pronti a tirare le somme e a puntare i riflettori sugli sconfitti, che anche quest’anno non hanno riservato grosse sorprese, neanche il kolossal di Cameron che comunque si accaparra  le doverose statuette nelle categorie tecniche fotografia, effetti speciali e scenografia.

Cameron già a poche ore dalla premiazione era dato praticamente per spacciato, anche alla luce dell’imponente schiera di premi rastrellati dalla diretta concorrente ed ex-moglie Kathryn Bigelow, su tutti i decisivi Golden Globe e BAFTA, veri e propri antipasti alla godereccia e fastosa portata prinicipale, gli Oscar al miglior  film e miglior regia.

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Oscar 2010, The Hurt Locker ha vinto contro Avatar: 6 a 3

Oscar 2010 Kathryn Bigelow

Gli Oscar 2010 vanno in archivio con i risultati che tutti si aspettavano (a parte il riconoscimento al miglior film straniero, che negli ultimi anni è l’unico vero colpo di scena della cerimonia): nella lunga maratona condotta splendidamente dal duo Steve Martin – Alec Baldwin (che vi abbiamo raccontato in diretta) The Hurt Locker ha battuto, doppiato (6 a 3) e stravinto contro Avatar, il film che ha incassato di più nella storia del cinema, rimarcando il solco che divide la critica dal pubblico. Sorride Kathryn Bigelow, non tanto per aver battuto il suo ex marito, quanto per la doppietta Miglior Film – Miglior Regia che consacra il suo film e lei come prima donna regista a trionfare agli Academy Awards.

In una serata dove tutti i favoriti vincono (leggasi Jeff Bridges, Sandra Bullock, Mo’Nique, Christoph Waltz, Up, The Cove) c’è pure un po’ di Italia: Mauro Fiore si porta a casa il premio per la miglior fotografia grazie al fantastico lavoro fatto per Avatar, Michael Giacchino, che dal 2009 è cittadino italiano vince quello per la miglior colonna sonora.

Subito dopo il salto riepiloghiamo i vincitori e vi proponiamo una seconda gallery dopo quella della diretta firmata Reuters (Per vedere le immagini del Red Carpet CLICCA QUI)

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Lo chiamavano Bulldozer, recensione

Lo chiamavano Bulldozer

In una cittadina ligure approda con la sua barca un ex-campione di football americano soprannominato durante i suoi anni di agonismo Bulldozer per l’imponenza del fisico. e l’abilità nello stendere in un sol colpo schiere di giocatori avversari.

Bulldozer però non ha voglia di ricordare i tempi andati, vuole solo riparare la sua barca in panne e rimettersi in viaggio, lasciandosi alle spalle il periodo delle competizioni sportive abbandonato a causa di una serie di delusioni che lo hanno visto scoprire partite truccate e intrallazzi vari, costringendolo così ad abbandonare un sport che amava, ma in cui non si riconosceva più.

Scoperta la sua identità un gruppo di ragazzotti locali, in procinto di tirare su una scalcinata squadra di football americano, cercano invano di convincere Bulldozer a fargli da coach, ma lui non ne vuol sapere di tornare in campo.

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