Nomination Oscar 2013: quante sorprese

Le sorprese non mancano mai quando si parla del grande cinema. Quando in ballo ci sono le statuette più prestigiose, quelle degli Oscar. Tutto può succedere. Nel bene e nel male.

Eccoci qui, dopo qualche giorno di riflessione, a commentare tutte le nomination per gli Oscar 2013.

REGISTI

Chi si aspettava che Quentin Tarantino o Ben Affleck, o ancora Tom Hooper e Paul Thomas Anderson potessero ambire a portare a casa il Premio del Miglior Regista, rimarrà a bocca asciutta. O a bocca aperta. Già, perché i quattro non sono stati nominati.

Così come non sono stati nominati neanche Kathryn Bigelow e Sam Mendes.

Una scelta che ha suscitato non poche perplessità. Di contro, in lizza troviamo David O. Russell e Michael Haneke. Quest’ultimo è il regista di Amour, uno senza peli sulla cinepresa. Il suo film ha fatto incetta di candidature. Ne ha racimolate cinque, e qualcosa ci dice che tra queste la sua è una di quelle che potrebbe andare a buon fine.

Ma siamo qui per parlarvi di sorprese. Le previsioni del Cinemaniaco sono state già fatte, per essere corretti, prima delle 14.30 del 10 gennaio).

Un’altra sorpresa riguardante la categoria registi? Mancano Christopher Nolan, Peter Jackson e Joss Whedon, fortunatissimi al botteghino ma sfortunati agli Oscar.

Per la cronaca, Batman non sarà in platea al Dolby Theatre il prossimo 23 gennaio. Lo Hobbit ci sarà con 3 nomination minori e The Avengers con una. Poca roba. Come a dire che il ‘blockbusters’ rimane ‘blockbusters’ e che lo smoking e le buste della notte degli Academy spettano al cinema più raffinato.

Così, il cinema ‘pop’ sopravvive soltanto grazie a Sam Mendes e al suo Skyfall, che porta a casa 5 candidature. Non sottovalutiamo il fatto che siamo però nel cinquantenario dal primo film su 007.

LA BAMBINA E LA ‘NONNA’

E poi c’è lei, Quvenzhane Wallis candidata come miglior attrice per Beasts of the Southern Wild, film diretto da Benh Zeitlin. Perché ne parliamo? Perché ha nove anni ed è già lì, nel distretto di Hollywood. Non è certo una novità, ma durante la notte degli Oscar potrebbe esserci l’ennesima sorpresa nella sorpresa. Se  Quvenzhane Wallis dovesse vincere la statuetta diventerebbe la più giovane attrice a ricevere un Oscar, piazzandosi davanti a quattro ‘illustri’ e giovanissime colleghe vincitrici:

Tatum O’Neal nel 1974 a 10 anni per Paper Moon – Luna di carta

Anna Paquin nel 1994 a 11 anni per Lezioni di piano

Patty Duke nel 1963 a 16 anni per Anna dei miracoli

Timothy Hutton nel 1981 a 20 anni per Gente comune

Dovrò vedersela con quattro mostri sacri, sicuramente più affermati di lei, tra cui spicca la veterana Emanuelle Riva. Che coppia che formano! La più giovane (classe 2003) e la più anziana (classe 1927), nella stessa categoria, in lizza per lo stesso Premio: quello della miglior attrice.

AMOUR

Cinque nomination. Una sorpresa. E che nomination, poi! Miglior film straniero, miglior attrice protagonista, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e miglior film. Un trionfo, almeno ai nastri di partenza.

Anche in questo caso, però, c’è una sorpresa nella sorpresa. La critica sostiene che l’a strabiliante interpretazione di Jean-Louis Trintignant meritava una nomination. Peccato.

DJANGO UNCHAINED

Django c’è, con cinque candidature. Tarantino no. Di Caprio? Nemmeno.

Al suo posto come interprete non protagonista è stato scelto Christoph Waltz.

Eppure Di Caprio ha un ruolo eccellente in Django. E’ così cattivo da farsi odiare persino da Tarantino, regista amante dai bad boys per eccellenza.

Chi la spunterà? Anche questa, forse, sarà una sorpresa.