Di Caprio, così cattivo da farsi odiare da Tarantino

Il Quentin Tarantino che non ti aspetti. Imprevedibile, sognatore ma con i piedi ben piantati sul set. Quello di Django Unchained e quello del prossimo film, che è già in cantiere. Pare che qualcuno abbia già ordinato le rivoltelle, dal momento che Quentin ha deciso di far seguire al Western che sarà nelle sale dal 17 gennaio un Gangstar movie. I cattivi, lo sappiamo dai tempi de Le Iene e di Pulp Fiction lo affascinano. Alcuni, però, lo sono fin troppo. Uno su tutti è il latifondista Calvin Candie, alter-ego di Leonardo Di Caprio in “Django”. Troppo cattivo, anche per uno come Tarantino.

Finalmente un western.

Ho sempre saputo che ne avrei fatto uno.

I tuoi film sono pieni di riferimenti al genere.

La Sposa di Kill Bill non è forse figlia dei vendicatori di Sergio Leone?

Stesso spirito di vendetta di Clint Eastwood. E l’orecchio tagliato de Le iene

Viene proprio dal Django di Corbucci.

Ecco, Django. Quando è nato?

Nella mia testa quindici anni fa.

Dove?

Sul set di Jackie Brown.

Sapevi che sarebbe stato Django?

Sapevo solo il titolo, Django Unchained.

E poi?

Una sera  Richard Kelly mi ha detto chiaramente: “Non bloccarti, sfrutta la tua creatività, prendi carta e penna e scrivi di getto”.

Così è scattata la molla?

Venti pagine al giorno, scritte, a mano, sul tavolo della cucina. Sei mesi dopo era terminata.

I personaggi sono stati scritti su misura per gli attori?

Christoph Waltz leggeva le pagine mano a mano che le scrivevo. Lui è il dottor Shultz.

E DiCaprio?

Non ho scritto Calvin Candie con lui in mente. Mi ha chiamato ed è andato oltre le mie aspettative.

E’ un fantastico cattivo.

Il primo dei miei cattivi che non riesco ad amare nemmeno io.

Pulp, blaxploitation, arti marziali, guerra. Al prossimo giro cosa ci aspetta?

Il gangster movie ‘anni Trenta’.

 

Imprevedibile, come sempre.