Il fuggitivo, recensione

Richard Kimble (Harrison Ford) è un affermato chirurgo che una sera tornando a casa dal lavoro trova la moglie morta e il suo assassino ancora in casa, dopo una colluttazione in cui il medico scopre che l’uomo ha una protesi ad un braccio, l’aggressore si da alla fuga e per Kimble ci sarà l’iter accusatorio che lo vedrà in sequenza prima tra i sospettati e poi accusato di uxoricidio.

Kimble proverà a spiegare le sue ragioni, racconterà dell’aggressore e del braccio artificiale, ma di questo fantomatico omicida non vi è traccia sulla scena del crimine, tranne una confusa telefonata della vittima al 911 e la testimonianza del medico che essendo l’unico erede dell’agiata moglie finisce per essere condannato.

Durante il trasporto che condurrà Kimble ed altri detenuti in un  poenitenziario, il furgone finirà fuori strada scontrandosi con un treno, Kimble però riuscirà a fuggire e a darsi alla macchia prima dello schianto e che sul posto giunga un team di federali guidato dall’agente Samuel Gerard (Tommy Lee Jones).

Così mentre Gerard e la sua squadra gli daranno la caccia, Kimble cercherà di ricostruire gli accadimenti di quella notte cercando di rintracciare l’aggressore fantasma e scoprendo di essere finito in un congegnato complotto.

il regista Andrew Davis, all’attivo per lui due ottimi action anni ’80, il debutto di Streven Seagal Nico e il poliziesco con Chuck Norris Il codice del silenzio, mette una regia solida al servizio di questo remake tratto da una famosa serie tv anni ’60 e rivisitata nuovamente sulla scia del successo del film in un poco fortunato serial.

Il fuggitivo è una riuscita commistione di thriller ed azione con due veterani in gran forma, un Ford in parte ed un sorprendente Tommy Lee Jones a cui si aggiunge una storia costruita ad arte per non mollare mai la presa sullo spettatore, con una confezione da blockbuster e suggestioni da cinema di genere.

Note di produzione: nel cast troviamo anche Julianne Moore, Joe Pantoliano e la Sela Ward recente new entry del serial CSI New York, il successo del film oltre a regalare un Oscar a Tommy Lee Jones come miglior attore non protagonista portò l’attore ad accettare in seguito due ruoli praticamente identici a quello interpretato nel film di Davis, sia in U.S. Marshals-caccia senza tregua che nel successivo Colpevole d’innocenza. Il film a fronte di un budget di 44 milioni di dollari ne incassò worldwide oltre 368.