Giorgio Diritti, cuore d’autore

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Il suo L’uomo che verrà ha emozionato e coinvolto la platea del Festival di Roma 2009, conquistando il podio d’onore con il Marc’Aurelio d’argento della giuria e convinto il pubblico che l’ha eletto miglior film dell’evento capitolino.

L’uomo che verrà scava nel doloroso passato della seconda guerra mondiale, risveglia la memoria collettiva attraverso gli occhi di una bambina di otto anni che vivrà l’eccido di Marzabotto, una delle stragi più cruente perpetrate ai danni di civili da parte delle truppe naziste.

Giorgio diritti nasce a Bologna il 21 dicembre 1959, i suoi esordi nel cinema lo vedono collaborare come aiuto regista di cineasti del calibro di Pupi Avati e Lina Wertmuller.

Regista, sceneggiatore e montatore, Diritti prima di esordire dietro la macchina da presa nel 1990 si occupa anche di casting.

Gli anni ’90 sono anche gli anni delle sue prime regie, tra queste i corti Dio, Dal buio e Cappellaio da marinaio, quest’ultimo transiterà in molti festival europei.

Nel ’94 la prima collaborazione con il progetto Ipotesi cinema di Ermanno Olmi con il quale realizzerà  il film tv Quasi un anno, cui seguirà, sempre per Ipotesi cinema, il documentario Il denaro girato con Ermanno Olmi, Paolo Cottignola e Alberto Rondalli.

dopo il mediometraggio del 2000 Segno d’0mbra, e il documentario del 2002 Con i miei occhi, nel 2005 il lungometraggio Il vento fa il suo giro, un ex-professore francese dedicatosi alla pastorizia cerca un posto dove vivere con la famiglia a causa della costruzione di una centrale nucleare nei pressi della propria casa, si stabilirà nel piccolo e quasi disabitato paesino di Chersogno dove vive una comunità di anziani.

Grande successo all’anteprima del London Film Festival, miglior film al Napoli Film Festival e Premio SIAE alla neonata Festa del Cinema di Roma del 2006, tre anni dopo Diritti conquista il Festival di Roma con L’uomo che verrà.