I bruttissimi, Il nome del mio assassino

Inauguriamo la rubrica de I bruttissimi 2011 con Il nome del mio assassino aka I know who killed me, un thriller di quelli difficili da dimenticare che inanella una serie di record negativi tanto impressionante quanto comprensibile visto l’incommensurabile pasticcio allestito su schermo.

Iniziamo con la trama che racconta di Aubrey (Lindsay Lohan) una giovane studentessa scrittrice in erba che finisce preda di un maniaco con l’hobby dell’amputazione, verrà ritrovata qualche tempo dopo il suo rapimento lungo il ciglio di una strada priva di una mano e con un gamba in cancrena, al suo risveglio racconterà ai suoi genitori di non essere la figlia Aubrey bensì Dakota Moss una spogliarellista…

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I film più brutti del 2010 secondo IMDB

Quali sono i dieci film più brutti del 2010? A rispondere alla domanda è ancora una volta IMDB che stila la singolare classifica basandosi sui voti assegnati dai proprio utenti.

La maglia nera del film peggiore dell’anno è assegnata alla commedia francese Le baltringue, anche se, visto l’esiguo numero di utenti che l’hanno votato sarebbe forse più corretto assegnarla al drammatico biografico tedesco Zeiten ändern Dich dedicato al rapper Bushido, indigesta ad oltre 2500 spettatori.

Dopo il salto trovate la lista completa dei film da evitare.

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I bruttissimi, The Covenant

Oggi per i film da dimenticare ripeschiamo il recente The Covenant, pessimo thriller-sovrannaturale con protagonisti giovani stregoni figaccioni e diretto da un Renny Harlin in questo caso palesemente indeciso tra atmosfere glamour da teen-drama televisivo e un edulcorato horror formato family, risultato un disastroso ed insipido ibrido fantasy.

The Covenant è la dimostrazione di quanto danno si possa fare cercando di catturare un determinato target di pubblico addomesticando oltre il consentito un genere versatile come l’horror, finendo solo per confezionare un’insignificante via di mezzo che oltre ad una trama scialba ed inverosimile sfoggia ridicole sequenze action come lo scontro finale a colpi di magia in stile Dragonball.

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I bruttissimi, Kazaam-Il gigante rap

Oggi bruttissimo da superclassifica per la nostra rubrica sui film da evitare, infatti ci occupiamo di Kazaam-il gigante rap, film per ragazzi del 1996 che vede il campione NBA Shaquille O’Neal cimentarsi, come fece dieci anni prima il nostro Bud Spencer con Superfantagenio, con il genere fantastico aggiornando la leggenda della Lampada di Aladino.

Un ragazzino in fuga da alcuni bulletti si imbatte in una radio da cui viene liberato un genio, a suo tempo sfrattato dalla propria lampada e traslocato per causa di forza maggiore nel marchingegno elettronico. Il genio di nome Kazaam diventerà prima servitore poi angelo custode ed infine amico del ragazzino, aiutandolo a superare un momento difficile con una madre in procinto di risposarsi e una figura paterna latitante.

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I bruttissimi, Out for blood-La paura dilaga

Oggi per i bruttissimi ci occupiamo di Out for blood aka Vampires una pellicola horror  direct-to-video che cerca in modo pessimo di sfruttare il filone vampire per inscenare una sorta di poliziesco di quart’ordine che vede inspiegabilmente tra gli interpreti anche il veterano Lance Henriksen.

Protagonista di questo film il cui sottotitolo italiano, La paura dilaga non rende pienamente l’idea dell’inquietudine che si prova di fronte ad uno script che sembra scritto nelle pause di lavorazione e un protagonista, Kevin Dillon fratello del più noto Matt, che dopo una carriera costruita all’ombra del fratello si è recentemente riciclato sul piccolo schermo nel fortunato serial di Mark Wahlberg Entourage.

La trama ricca di assurdità racconta del detective Hank Holten (Dillon) ossessionato dalla ex-moglie scrittrice di romanzi sui vampiri.

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I bruttissimi, Miliardi


Dopo un doveroso ringraziamento ai fratelli Vanzina per il materiale fornito, oggi vi proponiamo Miliardi, pellicola che fa il verso a storiche e blasonate soap americane come Dallas, Dinasty e Falcon Crest per raccontarci dell’ambizioso piano del nipote di un magnate finito in coma e senza eredi, che punta alla conquista del patrimonio di famiglia tra intrighi all’amatriciana e recitazione da brividi.

Protagonista di questa pellicola che insieme a Via Montenapoleone e a I miei primi quarant’anni fa parte artisticamente parlando, del periodo lusso, fuoriserie e modelle della coppia di cineasti romani, il mai troppo sopravvalutato Billy Zane, in seguito scampato sia al disastro del Titanic che alla tutina dell’uomo mascherato, che in questo caso sfoggia una fissità da villain consumato, mentre complotta per la sua subdola scalata al potere (qui ci vorrebbe una risata da supercattivo da fumetto, ma passiamo oltre).

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I bruttissimi, Italian Fast Food

Oggi per I bruttissimi ripeschiamo Italian Fast Food, un vero scult d’annata datato 1986 che vede i comici di punta dello show firmato da Giancarlo Nicotra e Beppe Recchia Drive in esibirsi in un pasticcio nazional-popolare che mette in atto una delle prime invasioni di campo della tv sul grande schermo,  mostrando già la debolezza e l’inadeguatezza di operazioni del genere.

Quello che fa il regista televisivo Lodovico Gasparini è mettere su alla bell’e meglio un canovaccio che possa permettere ad Enzo Braschi (Il paninaro), Sergio Vastano (il bocconiano calabrese), Carlo Pistarino e il trio di comici napoletani Trettrè di riproporre i loro tormentoni televisivi cercando di dargli un contesto giovanilistico citando nel titolo l’allora modaiolo fast-food richiamando lo stile scenografico tipico della trasmissione Drive in.

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I bruttissimi, Highlander 2-Il ritorno

Oggi per I bruttissimi torniamo al 1991 per un sequel davvero poco memorabile e che spreca un’idea intrigante, due carismatici attori e un film che è diventato un cult grazie ad immersive atmosfere fantasy, duelli a fil di spada e una colonna sonora epocale firmata dai Queen.

Avrete intuito che stiamo parlando di Highlander 2-Il ritorno, confuso e pretenzioso sequel di Russell Mulcahy che oltre a modificare radicalmente la mitologia dell’originale si lancia in tortuose digressioni eco-fantascientiche, e la cosa che sorprende è che ritroviamo cast, Lambert e Connery e il regista dell’originale e quindi un potenziale creativo davvero impressionante che incredibilmente non riesce ne a rispettare l’originale ormai un cult riconosciuto, ne a dare alla serie una direzione alternativa credibile.

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I bruttissimi, Bambola

locandina (300 x 459)Oggi per i film da evitare scegliamo Bambola, piccolo scult all’insegna del pecoreccio che vede protagonista Valeria Marini, che come la collega Alba Parietti ne Il macellaio di Aurelio Grimaldi tenta la strada dell’erotico d’autore, affidandosi per il suo debutto da protagonista al regista catalano Bigas Luna.

Dopo la morte della madre per una fuga di gas, ma visto il risultato della pellicola pensiamo ad un liberatorio suicidio, la procace Bambola vive con il fratello omossessuale a Comacchio dove gestisce una pizzeria, dopo un tragico incidente che coinvolge un amico a cui seguiranno violenze carnali e drammi della gelosia per Bambola, come per gli spettatori la fuga sembrerà l’unica via d’uscita.

Luna pur esperto del genere si lancia in una mission impossible, far recitare la Marini pretendendo da quesr’ultima inarrivabili registri drammatici.

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I bruttissimi, Tutti gli uomini del deficiente

ScreenHunter_21 Jul. 16 10.42 (300 x 432)Oggi per I bruttissimi rispeschiamo Tutti gli uomini del deficiente, un flop anni ’90 firmato dal terzetto della Gialappa’s Band, al secolo Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci.

Il trio sul piccolo schermo è autore di una fortunata serie di trasmissioni televisive in cui comicità, sport e tutto il peggio che il tubo catodico potesse partorire venivano frullate in un contenitore ricco di humour, cattiveria e cinismo, divenuto in seguito trampolino di lancio per più di qualche futura star del grande e piccolo schermo, vedi il trio Aldo, Giovanni & Giacomo piuttosto che la conduttrice Simona Ventura.

La Gialappa’s Band forte della popolarità acquisita con il format Mai dire… fa il passo più lungo della gamba e dopo aver collaborato allo script di Tre uomini e una gamba, esordio sul grande schermo di Aldo, giovanni & Giacomo e al successivo Così è la vita, si lanciano in un improvvido progetto cinematografico, che li vede sia in veste di autori, che di voci fuori campo, diretti dal regista Paolo Costella (Amore con la S maiuscola).

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I bruttissimi, Pierino torna a scuola

ScreenHunter_04 Jun. 23 10.59 (300 x 454)Per la serie nostalgia canaglia, Alvaro Vitali dopo aver incarnato l’icona da barzelletta formato scuola elementare nella saga dedicata all’irriverente e discolo Pierino, essere stato scopiazzato e aver egli stesso rimaneggiato il suo personaggio con un paio di spin-off all’amatriciana, tenta di riportare sullo schermo un personaggio che sente pesantemente lo scorrere del tempo.

Ad otto anni di distanza da Pierino colpisce ancora esce nelle sale Pierino torna a scuola, un sequel tanto inadeguato da rivelarsi un’arma a doppio taglio mostrando fino in fondo la fragilità di una serie di film figli di un periodo e di una generazione che riportare sullo schermo in pieni anni ’90 si rivela un azzardo imperdonabile. La regia di questo ultimo sequel, anche se in realtà ce ne dovrebbero essere in giro altri due mai distribuiti, è affidata a Mariano Laurenti.

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I bruttissimi, Ghost Lake

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Oggi per i Bruttissimi un bel direct-to-video relativamente recente. che nonostante siano passati alcuni anni ad una seconda visione perde ulteriori punti. Stiamo parlando dell’horror indipendente Ghost Lake di Jey Woelfel.

Ghost Lake ha transitato nel nostro lettore DVD in un paio di occasioni palesando entrambe le volte evidenti limiti di creatività e uno script confuso, che miscelando con eccessiva nochalance zombie-movie e ghost-story, finisce per diventare un pasticcio sovrannaturale.

La trama: Rebecca (Tatum Adair) reduce dalla tragica morte dei suoi genitori e tormentata dai sensi di colpa, in cerca di pace si reca nella bucolica Rushford Lake le cui acque del placido lago nascondono un terribile segreto.

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I bruttissimi, Tremors 4-Alle origini della leggenda

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I famelici vermoni sotterranei della serie Tremors fanno il verso alla saga vampire-splatter firmata Rodriguez Dal tramonto all’alba e per il quarto episodio ci riportano indietro nel tempo sino al 1889 per un superfluo prequel che ci mostra i vermoni scavaterra che fanno strage di operai cinesi in una miniera d’argento, fino all’arrivo di un pistolero (Billy Drago) assoldato da un ricco uomo d’affari (Michael Gross) che proverà a combattere le mostruose creature.

Tremors 4 diretto da uno dei creatori della serie, lo sceneggiatore SS Wilson, è solo l’ultima di una serie di operazioni alquanto discutibili che vedono spremere filoni ormai palesemente esauriti nel tentativo di sfruttare l’iperaffollato mercato home-video che permette di sfornare ciofeche a go go senza troppe conseguenze, perle che fanno rimpiangere  alcune pellicole trash che hanno transitato sugli scaffali delle videoteche e nelle nottate televisive dell’epoca d’oro del cinema di genere.

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