Paul Newman per una vita

Il suo sguardo rimarrà per sempre impresso nella nostra memoria. Lo stesso sguardo che si è posato, all’inizio, su Shaker Heights, nei pressi di Cleveland (Ohio). Erano gli occhi erano figli del proprietario di un grande negozio di articoli sportivi figlio a sua volta di emigranti ungheresi e tedeschi.

La mamma era ungherese. In quelli stessi occhi i sogni nascevano, morivano, si realizzavano e si disperdevano; uno dei primi era quello di diventare un pilota dell’aviazione; per questo si arruolò, subito dopo la High School, nella Naval Air Corp, l’aviazione della Marina.

Furono paradossalmente proprio gli occhi a impedire la realizzazione di questo sogno: un problema alla vista lo rendeva non idoneo a svolgere il ruolo a cui aspirava; durante la seconda guerra mondiale, quindi, prestò servizio nel Pacifico meridionale come marconista.

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Al Pacino e la Sfida senza regole

Alcuni giorni or sono, abbiamo reso omaggio al grande attore Robert De Niro, in occasione dell’imminente uscita nelle sale cinematografiche di Sfida senza regole, che segna a distanza di 12 anni, la collaborazione con un altro mito del grande schermo: Alfredo James Pacino, conosciuto in tutto il mondo sotto il nome di Al.

Quest’oggi il nostro Blog vuole rendergli omaggio con una breve biografia, con l’intento di ripercorrere non solo la maestosa carriera di attore, ma scovare i particolari, anche quelli più intimi della sua vita, con l’obiettivo di rendere edotti anche coloro che semplicemente legano il nome di Al Pacino, all’interpretazione del boss mafioso il quel capolavoro della cinematografia che è Il padrino.

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Robert De Niro, figlio del Bronx, ritorna sul grande schermo

Tra i più grandi artisti cinematografici di sempre, Robert De Niro, che rivedremo sul grande schermo a partire da venerdì 26 settembre con Sfida senza regole, diretto da Jon Avnet, torna a recitare a distanza di dodici anni da Heat – La sfida, con Al Pacino, interpretando due poliziotti diversi l’uno dall’altro, costretti a collaborare per catture un efferato serial killer.

Nato il 17 agosto 1943 a New York da una famiglia di artisti. La madre, Virginia Admiral, era una rinomata pittrice mentre il padre, Robert Senior, figlio di un americano e di una irlandese immigrati negli Stati Uniti, oltre che scultore e poeta, era anch’egli un valente pittore.

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Nicole Kidman è la diva più sopravvalutata di Hollywood

Lo notizia è di quelle che non passeranno sicuramente inosservate: la diva di Hollywood più strapagata e più sopravvalutata è Nicole Kidman. E’ proprio vero che a volte la celebrità non giustifica i milioni di dollari percepiti a pellicola, infatti l’attrice è oggi uno dei peggiori investimenti in fatto di superstar.

Secondo la rivista Forbes, l’attrice australiana Nicole, sembra essere diventata una disgrazia per i produttori cinematografici; un dollaro di guadagno per il film a fronte di un dollaro di compenso.Lo scorso anno il rapporto dei risultati della Kidman al botteghino era stato di 8 a 1. A pesare il flop di The invasion. Quest’anno si spera di invertire la rotta con Australia, il film di Baz Luhrman, lo stesso di Moulin Rouge.

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Dal principe di Bel Air ad Hancock: semplicemente Will Smith – Parte seconda

Seconda ed ultima puntata dedicata al principe di Bel Air, Will Smith. Regolarmente inserito nella lista del Fortune Magazine tra gli americani più ricchi al di sotto dei 40 anni, li compierà il prossimo 25 settembre, ama gli scacchi, il bingo e i video-game

La fama, il successo e i cattivi consiglieri, lo portano a compiere delle pessime scelte che si tramuteranno presto in alcuni fallimenti. Siamo nel 1999 quando respinge al mittente la proposta di interpretare il ruolo di Neo in Matrix, per girare il flop Wild Wild West, per la regia di Barry Sonnenfeld. Tale film gli è valso il Razzie Award come membro della peggior coppia cinematografica con Kewin Kline. Un ulteriore insuccesso lo avrà con La leggenda di Bagger Vance di Robert Redford; intanto Matrix ha un successo spropositato ed entra a pieno titolo nella storia del cinema.

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Dal principe di Bel Air ad Hancock: semplicemente Will Smith-Parte prima

In concomitanza con l’uscita nelle sale italiane di Hancock, recensito sul nostro Blog, vogliamo soffermarci sulla vita privata ed artistica dell’attore più pagato al mondo. Da oggi e per due puntate, cercheremo di capire chi è veramente Will Smith e comprendere i motivi del successo; nel 2007 la prestigiosa rivista americana Newsweek lo incorona come l’attore più potente del mondo.

Willard Christofer Smith Jr. in seguito conosciuto come Will Smith è prima di tutto un rapper statunitense. Cresciuto nella middle class di West Philadelphia con il soprannome di Prince, per il modo in cui si tirava fuori dai guai, grazie al suo carisma, e al suo modo elegante di parlare, inizia la sua carriera nel mondo dello spettacolo alla giovane età di 12 anni.

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Mickey Rourke: cinema, pugni, donne e motori

Nelle ultime foto, quelle relative al Festival Lagunare più famoso del mondo, devo dire che l’ho visto un pò plastificato, ma Mickey Rourke è sempre Mickey Rourke. Personaggio controverso, boxer, motociclista e attore di talento in film che sono diventati delle vere e proprie pietre miliari.

La sua presenza in scena ora conturba, ora disturba, specie quando lo vediamo nei panni di Marv in Sin City; il suo volto può divenire una maschera aggressiva, ma sempre capace di dispensare sorrisi e di dare un confortevole senso di protezione.

Mickey Rourke è in realtà il nome d’arte di Philip André Rourke Jr., nato a Schenectady, il 16 settembre 1956. Rourke cresce nei sobborghi di Miami, nel quartiere di Liberty City. Vi dice niente questo nome? A me si: e aggiungo che lo vedrei benissimo in un eventuale film basato su GTA, la nota serie di violenti videogiochi, il cui ultimo, quarto capitolo ha sbancato al botteghino.

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Silvio Orlando: la storia del trionfatore dell’ultimo Festival di Venezia

Un nome, una garanzia per il cinema italiano, attore sobrio e misurato, Silvio Orlando si presenta come uno degli attori più verstaili del cinema del nostro paese, forte di una recitazione sobria e misurata, graditissima al grande pubblico.

Gli esordi per Silvio Orlando sono teatrali e televisivi poi, ma grazie a Gabriele Salvatores avviene il passaggio al grande schermo, anche se in punta di piedi: gli offre infatti un piccolo ruolo in Kamikazen – Ultima notte a Milano, dell’ormai lontano 1987.

Nel 1991 recita in Il portaborse, per la regia di Daniele Luchetti, e nel 1993 viene diretto per la seconda volta da Gabriele Salvatores , stavolta da protagonista, insieme ad Antonio Catania, in Sud.

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Kitano chi?

La prima volta che ho visto Dolls sono rimasto veramente sconvolto, ovviamente in senso positivo. Mentre le immagini del film scorono, sembra quasi di vivere una sinestesia in cui gli occhi riescono, per qualche oscuro motivo, a “sentire” le immagini che escono direttamente dalla bocca del regista.

Sembra veramente di ascoltare un racconto, una storia; Takeshi Kitano, uomo di Tokyo, classe 1947, sussurra i suoi film, modulando la sua voce creativa in modo da mantenere il nostro focus attentivo ancorato a ciò che viene trasmesso.

Attore, regista, scrittore, sceneggiatore, pittore, la sua poliedrica formazione affonda le radici nella didattca naturale multicolore giapponese, e l’espressione artistica è sempre volta alla comunicazione di qualcosa di specifico e di personale.

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Madonna al cinema: da Who’s that Girl a Filth and Wisdom

Ribadisco subito il concetto espresso nel titolo, Madonna è sempre Madonna. Preconcetti, aspettative della critica, critiche antesignane e prodromiche, tutto quello che si può di re e tutto quello che non si può dire: ma Madonna è sempre Madonna.

Quando l’ho vista per la prima volta, tanti anni fa, è stato come vedere esplodere un barboncino in un salotto francese nel settecento, con conseguente cospargimento di carni e interiora sulla padroncina e sugli ospiti. Qualcosa di irriverente, una ferita mortale ai miei pensieri e alla mia morale, ma anche qualcosa da cui non riuscivo a togliere lo sguardo.

Domani Madonna compie cinquant’anni, e la cosa non mi stupisce affatto. E’ stata in grado di compiere altre meraviglie, altri prodigi. A cinquant’anni ci arriverò anch’io, e tante persone che respirano come me e di cui ho una stima media (la peggiore).

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