B-cult, Morte a 33 giri

Oggi rispolveriamo la mise metallara anni’80 e qualche vinile da battaglia per parlarvi di Morte a 33 giri, piccolo e ironico metal-horror che a distanza di anni ci permette di rivevere in salsa gore un periodo di grande visibilità per la musica heavy metal e che l’attore e regista Charles Martin Smith portò su grande schermo nel lontano 1986.

Smith, che ricordiamo appare nel classico di Lucas American Graffiti e nello Starman di Carpenter, anticipa alcune suggestioni esoterico-rockettare che ritroveremo anche nell’horror dell’anno successivo Non aprite quel cancello, raccontandoci di un adolescente problematico appassionato di Metal che evoca una luciferina rockstar che lo istruirà su come vendicarsi dei bulli che quotidianamente lo umiliano.

Naturalmente il contatto con l’aldilà avverrà attraverso il classico disco suonato al contrario, uno dei numerosi stereotipi che lo script mette in luce e che accompagnano da sempre non solo chi suona il metal, ma anche chi lo ascolta.

Naturalmente la parte del leone la fa la colonna sonora dei Fastway, band dell’ex-Motorhead Eddie Clarke, mentre i nostalgici vedranno sfilare una serie di citazioni e omaggi a Megadeth, Anthrax, Motley Crue, Judas Priest fino ai cameo in video di Ozzy Osbourne e del bassista dei Kiss Gene Simmons.

Concludiamo segnalando che gli effetti speciali sono ad opera di Kevin Yagher, il creatore del make-up di Freddy Krueger.