Scialla!, recensione in anteprima

Bruno Beltrame (Fabrizio Bentivoglio) è un ex-insegnante di mezz’età dal carattere indolente e svogliato, diventato scrittore conto terzi per biografie di celebrità della domenica e starlette varie, si trova costretto controvoglia a dare lezioni private per arrotondare. Bruno la vita la subisce, anzi per la verità non se la fila proprio e cerca di evitare qualsiasi minimo disturbo possa incrinargli il suo ovattato quieto vivere. Quello che Bruno non sa è che la vita trova sempre il modo di metterci alla prova, di smuovere anche le esistenze più sonnolente e così di punto in bianco, nella vita di questo insegnante per forza e scrittore per scommessa, arriva una vera e propria bomba, Bruno scopre di essere padre e di avere un figlio adolescente di nome Luca (Filippo Scicchitano) di cui ignorava l’esistenza, ma che in realtà lui già conosce, perchè il ragazzo è uno dei suoi allievi.

Sarà in occasione di un viaggio all’estero della madre di Luca che il ragazzo sarà ospitato per qualche tempo in casa del suo professore, che naturalmente Luca ignora essere suo padre. La convivenza non sarà facile, ma senza dubbio emotivamente terapeutica per entrambi, infatti padre e figlio riusciranno in qualche modo a cambiare in meglio l’uno la vita dell’altro. Luca sarà un vero terremoto che smuoverà l’istinto paterno e la perduta vocazione da insegnante di Bruno e quest’ultimo dal canto suo, acquisita una nuova e inaspettata consapevolezza, cercherà di aiutare il figlio a recuperare un anno scolastico a dir poco disastroso e ad impartirgli qualche regola da rispettare, cosa non facile visto che sarà proprio Bruno il primo a non rispettarle.

Esordio dietro la macchina da presa per lo sceneggiatore Francesco Bruni, in realtà Bruni è un veterano del grande schermo con una serie di script di notevole fattura realizzati per registi come Paolo Virzì, Mimmo Calopresti e Francesca Comencini, sua anche la sceneggiatura de La Matassa di Ficarra e Picone, senza contare il piccolo schermo con Il commissario Montalbano.

Bruni sfrutta ironia, semplicità e schiettezza per narrarci di una delle dinamiche che il cinema ha da sempre sfruttato e rappresentato, quella padre-figlio, in questo caso condita con una gradevole digressione da genitorialità in principio subita, poi accettata e infine goduta appieno, rappresentata per l’occasione su schermo dalla vis ironica e la flemma attoriale di un Bentivoglio che svetta sornione su una messinscena volutamente asciutta e con pochi personaggi di contorno, scelta quest’ultima pratica e funzionale che ha permesso a Barbora Bobulova e Vinicio Marchioni di caratterizzare e giocare con i loro ruoli di supporto, che si rivelano particolarmente efficaci e all’esordiente Filippo Scicchitano di funzionare egregiamente, nonostante qualche fisiologica incertezza e una vis attoriale tanto spontanea quanto acerba.

Nelle sale a partire dal 18 novembre 2011

Note di produzione: Il film è transitato ed è stato premiato al Festival di Venezia 2011 nella sezione Controcampo Italiano. Il regista Francesco Bruni insegna sceneggiatura al Centro sperimentale di cinematografia di Roma.