Venezia 2010: chi vincerà?

Domani apre i battenti la sessantasettesima edizione della prestigiosa Mostra del Cinema di Venezia e visto che da domani inizierà ufficialmente anche la competizione diamo un’occhiata ad alcuni dei film che si contenderanno l’ambito Leone d’oro.

Iniziamo dal film d’apertura Black Swan, thriller psicologico made in USA diretto da Darren Aronofsky e ambientato nel mondo del balletto che racconta di due prime ballerine in competizione per il ruolo di una vita. Aronofsky, che ricordiamo trionfatore nell’edizione 2008 del festival con il suo The Wrestler, ha reclutato nel cast Natalie Portman, Vincent Cassel e Winona Ryder.

Solida come di consueto la presenza italiana con quattro pellicole in cartellone, da tenere d’occhio senza dubbio La solitudine dei numeri primi film di Saverio Costanzo basato sull’omonimo e pluripremiato romanzo di Paolo Giordano che racconta di due vite parallele che si sfiorano senza mai realmente toccarsi, nel cast Filippo Timi, Alba Rohrwacher e Isabella rossellini. Altra pellicola da tenere d’occhio è il debutto dietro la macchina da presa dell’attore romano Ascanio Celestini, che con il suo La pecora nera propone un tema scomodo come quello della malattia mentale e dei manicomi.

Sempre per le pellicole italiane c’è anche  Carlo Mazzacurati che dopo un Leone d’argento nel ’94 con Il toro torna in concorso con La passione, in cui racconta la travagliata storia di un regista (Silvio Orlando) alle prese con una crisi tanto creativa quanto economica.

Tra le pellicole statunitensi oltre al già citato Black Swan segnaliamo anche l’ultimo lavoro di Sofia Coppola, la regista di Lost in translation con il suo Somewhere racconta la vita dissoluta di una star del cinema (Stephen Dorff) che si ritrova improvvisamente a dover gestire una figlia adolescente.

Diamo ora un’occhiata al cinema orientale che in questi anni ha guadagnato in credibilità riservandosi il meritato spazio all’interno  delle sezioni competitive delle rassegne cinematografiche più importanti del mondo. Quest’anno a far la parte del leone a Venezia è il giappone con due pellicole in concorso, senza dubbio  da tenere d’occhio l’ultima opera di Takashi Miike, uno dei più originali autori giapponesi, suo il coinvolgente live-action tratto dell’anime Yattaman, che nel suo 13 assassins racconta di un giappone feudale epico ed iperviolento.

Chiudiamo con due pellicole che potrebbero rappresentare degli exploit a cui la rassegna veneziana in questri ultime edizioni ci ha abituati, la prima e il film spagnolo Balada triste de trompeta dell’eccentrico regista de El dia de la bestia Alex de la Iglesia, il film ci racconta di due clown che si ritrovano a contendersi la stessa donna allo scoppio della guerra civile spagnola e la seconda è Promises written in water, terza prova su grande schermo da regista per l’attore Vincent Gallo,  che racconterà le ultime volontà di una ragazza malata terminale, che chiede di essere cremata per non subire un inevitabile disfacimento fisico post-mortem.