The Ward-Il reparto, recensione in anteprima

Oregon 1966, Kristen (Amber Heard) è una giovane ragazza che rinvenuta sotto shock di fronte ad una fattoria in fiamme viene in seguito internata in uno dei reparti psichiatrici di massima sicurezza dell’istituto North Bend, dove la ragazza si ritrova così imbottita di sedativi e priva di alcun ricordo riguardo ciò che l’ha condotta in quel luogo.

Nel reparto Kristen conosce altre quattro pazienti Emily (Mamie Gummer), Iris (Lindsy Fonseca), Sarah (Danielle Panabaker) e Zoey (Laura Leigh) sue coetanee tutte con il loro personale e traumatico vissuto e con diversi disturbi della personalità e naturalmente il personale in servizio nel reparto, un’infermiera severa ed inflessibile e un infermiere decisamente ambiguo.

Il tempo all’interno del reparto trascorre sonnolento sotto l’effetto dei farmaci tra terapie di gruppo con lo psichiatra di turno, la sala comune con la tv e qualche parola scambiata con le altre pazienti in cerca di qualche barlume di memoria, tutto sembra scorrere nella routine almeno sino a quando sull’istituto non cala la notte.

E’ proprio durante la notte che l’intero reparto diventa territorio di caccia di quella che appare come un’entità maligna la cui manifestazione preannuncia un escalation di misteriose sparizioni tra le pazienti del reparto, Kristen così deciderà di scoprire da sola quello che sta accadendo e cosa sono quei rumori sinistri che ogni notte riempono i corridoi del reparto, portando alla luce così una realtà che va ben oltre l’immaginazione.

Finalmente John Carpenter, uno degli indiscussi maestri del B-movie, torna sugli schermi e lo fa in una maniera piuttosto tradizionale pescando suggestioni dalle sue origini quando terrorizzava milioni di spettatori con killer mascherati celati nell’ombra e zucche di Halloween. Così mentre il regista ribadisce la sua vitalità creativa in quel di Hollywood si danno un gran da fare per rivisitare alcuni suoi cult come La cosa ed Essi vivono, non soddisfatti di aver già trasformato il suo The Fog in un insulso teen-horror.

The Ward-Il reparto conta su un filone ed un’ambientazione a sfondo psichiatrico che già di per se funziona a dovere instillando nello spettatore un bel carico ansiogeno, vedi piccoli gioielli come Madhouse o Session 9, se poi ci aggiungiamo l’esperienza di un maestro del brivido capace di maneggiare il cinema di genere con una classe anche in questo caso intonsa, clichè e stereotipi diventano elementi indispensabili alla narrazione e lo spettatore si lascia accompagnare volentieri tra i meandri di un incubo ben inscenato e carico di tanti ricercati elementi orrorifici che non sempre garantiscono un rassicurante risveglio.

The Ward-Il reparto ci mostra un Carpenter creativamente ed artisticamente vivo e vegeto e anche se non al suo meglio, sempre una spanna sopra a tante nuove leve sin troppo esaltate che vivono e sopravvivono di ciò che cineasti come Carpenter, Romero, Hooper e Craven hanno costruito con budget irrisori e talento vero impiantando iconiche mostruosità nell’immaginario collettivo di intere generazioni, per questo restiamo spesso perplessi quando vediamo denigrare pellicole come Vampires e Fantasmi da Marte ed esaltare invece lavori mediocri come il The Hole 3D di Joe Dante o il Devil prodotto da Shyamalan, che mostrano palesemente l’imbastardimento che il genere sta inesorabilmente subendo da un decennio a questa parte e che purtroppo si percepisce, per fortuna a piccole dosi, anche in questo ultimo lavoro di Carpenter.

Nelle sale dal 1° aprile 2011

Note di produzione: il film è stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival 2010 ed è transitato anche al Torino Film Festival, la protagonista Hamber Heard è già apparsa in Benvenuti a Zombieland e al fianco di Nicolas Cage nell’action-sovrannaturale Drive Angry 3D.