The Hole in 3D, recensione

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Una famiglia, madre single e due fratelli, dopo una serie di traslochi approda in una piccola cittadina che potrebbe rivelarsi il luogo ideale dove ricominciare una vita tranquilla, così la capofamiglia Susan (Teri Polo), infermiera specializzata trova un lavoro, e il fratello più grande Dane (Chris Massoglia) in attesa che inizi la scuola dovrà occuparsi del piccolo e vivace Lucas (Nathan Gamble), che oltre ad essere iperattivo e logorroico come ogni fratello minore che si rispetti, ha una fobia per tutti i pupazzi tranne la pecorella di pelouche con cui dorme.

Soli in casa tutto il giorno ed annoiati i due fratelli faranno un’inquietante scoperta, sul pavimento della cantina della casa si trova una botola chiusa con alcuni lucchetti, naturalmente la curiosità farà si che i lucchetti vengano rimossi e la botola aperta, dando il via così ad un incubo ad occhi aperti che coinvolgerà anche la nuova vicina di casa Julia (Haley Bennett).

La misteriosa botola si apre su una voragine oscura praticamente senza fondo che oltre a liberare energia negativa che infesterà la cittadina, terrorizzerà l’improvvido terzetto di curiosoni materializzando le loro paure più recondite, prima con inquietanti apparizioni, poi con vere e proprie aggressioni sovrannaturali che costringeranno i tre ragazzi a confrontarsi con il male assoluto partorito dalle loro stesse menti.

Per poter uscire indenni dalla visione di questo film bisogna dimenticarsi che dietro la macchina da presa si trova il Joe Dante che ci ha regalato gioielli come Gremlins e L’ululato e aspettarsi un horror formato family-movie, inquietante come potrebbe esserlo una puntata di Ghost Whisperer e condito con qualche suggestione dal repertorio fantastico di serie cult come Ai confini della realtà.

The Hole è questo, un prodotto perennemente indeciso tra il film per tutti e le suggestioni horror anni ’80, Dante ci propina un innocuo prodotto che non riuscirebbe a spaventare neanche un pubblico di teenager, certo ci sono momenti riusciti che regalano qualche brivido, vedi la bambina in stile The Ring, le incursioni dinoccolate delle presenze nella botola, ma tutto resta didascalico, come se si avesse il perenne timore di andare oltre, di rischiare un pò.

Per carità lodevole il contenuto che approfondisce il fattore psicologico dalla fobia, tra violenza subita e senso di colpa, ma non basta certo questo, insieme ad un overdose di citazioni, tra queste Non aprite quel cancello, Poltergeist, Nightmare, Gremlins (l’uomo che consegna le pizze è Dick Miller), La bambola assassina, il già citato Ai confini della realtà insieme ad Oltre i limiti e un pò di Alice nel paese delle meraviglie, a classificare The Hole come un horror.

The Hole oltre a sfoggiare un 3D assolutamente convenzionale e pretestuoso, anche se bisogna ammettere che tolto questo optional il film perderebbe ulteriori punti, e presentare creature come il clown di pezza posseduto assolutamente anacronistiche, resta comunque un film che potrebbe accontentare una platea di non avvezzi al genere, in cerca di una pellicola di genere fantastico con qualche suggestione horror formato televisivo, alla Supernatural tanto per intenderci.